Blog dei redattori de Gli scritti (pensieri sparsi 2012-2013)
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Gli scritti (25/8/2013)
Nella benedizione episcopale l'importanza della creazione (di A.L.)
Nella benedizione episcopale si dice: Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
E tutti rispondono: Egli ha fatto cielo e terra.
È evidente che se Dio non è il Creatore, nessuna benedizione è possibile.
Il valore del teatro (di A.L.)
Mi raccontano di uno spettacolo teatrale nella quale molte classi di liceali erano intervenuti per uno spettacolo mattutino ad hoc de La tempesta di Shakespeare. All'inizio brusio, confusione, chiacchiericcio. Ma la bravura degli attori e la bellezza del testo fece sì che pian piano si creasse il silenzio. Gli attori csi resero conto che i giovani avevano iniziato ad ascoltare ed inserirono un dialogo sull'amore dal Romeo e Giulietta. E le lacrime cominciarono a rigare i volti dei giovani spettatori.
La difficoltà di ricostituire una comunione in politica (di G.M.)
Un sacerdote commenta: in Italia due preti che hanno diverse idee politiche fanno più difficoltà ad andare d'accordo di due persone di fedi diverse che hanno la stessa idea politica. Questo perché l'idea politica sembra oggi scendere più nel profondo a costituire l'identità personale della stessa fede! È triste, ma ci sono indizi che sembrano indicare che quanto affermato è almeno parzialmente vero.
Necessità educativa di una presenza (di A.L.)
Prima ancora di qualsiasi ulteriore riflessione, appare evidente che ciò che serve per educare un figlio è una presenza: che qualcuno ci sia e che ci sia con tutto il cuore, con l'attenzione, con la presenza. Che stia lì. Mi dice una mamma che il dramma della famiglia oggi è che nessuno c'è per i figli. Vede tanti altri padri e madri che semplicemente “non ci sono”.
Esserci è quella cura semplice dello stare insieme, del guardarsi, del cucinare cose che piacciono all'altro, del prendersi cura quando c'è una malattia, del discutere dei compiti, anche del parlare di niente, ma comunque del parlare seduti allo stesso tavolo la domenica quando si mangia insieme.
L’uomo è capace di mentire (di G.M.)
L’essere umano è l’unico animale che può mentire consapevolmente. Anche qui appare il mistero della libertà.
L’Islam è indietro di 600 anni rispetto ad al cristianesimo? (di L.d.Q.)
Si sente spesso dire che, in fondo, l’integralismo dell’islam va compreso perché, essendo l’islam nato 600 anni fa, è come se i paesi islamici fossero indietro di 600 anni e che tutto si risolverà col passare del tempo, così come nei paesi di tradizione cristiana si è passati dal medioevo al’età moderna. Questa affermazione è palesemente assurda ed offensiva nei confronti dell’islam: vuol dire accusare i musulmani di essere indietro di 600 anni rispetto a noi! Non si parla con uno che è arretrato di 600 anni!
Si potrebbe aggiungere che mai, anche nei momenti più bui, è sorto nel cristianesimo qualcosa come il terrorismo suicida o lo sgozzamento di chi si convertiva dal cristianesimo ad altre religioni.
Non è più serio dire che noi non vediamo l’ora che dallo stesso mondo islamico si levino masse di persone a contestare queste cose. E che non c’è motivo di attendere ancora tempo? Se non ora, quando?
«Ho visto anche degli zingari felici» (di G.M.)
È vero: ci sono mendicanti più felici di noi! San Benedetto Maria Labre non possedeva niente. Era solo. Eppure era più felice!
In prima pagina su Repubblica il papa di spalle: un immagine che indica di per sé disprezzo ed anticlericalismo (di G.M.)
Sul sito di Repubblica del 29/6/2012, a fianco del titolo Papa: "Nella Chiesa il male non prevarrà"
Ratzinger ordina 44 nuovi arcivescovi appare questa foto e del sottotitolo Messaggio di Benedetto XVI nel giorno della festa di San Pietro e Paolo. Il pontefice consegna il pallio ai nuovi arcivescovi. Tra loro anche tre italiani. Alle celebrazioni anche una delegazione del Patriarcato di Costantinopoli appare questa foto.
Quale altro personaggio sarebbe ritratto di spalle a fianco di una notizia in fondo così “normale”? L’uso dell’immagine la dice lunga sulle intenzioni ideologiche del quotidiano.
Barboni o sofferenti nelle chiese? (di L.d.Q.)
Quando un gruppo di barboni o comunque di sofferenti occupano una chiesa i benpensanti gridano che questo è giusto, che le chiese debbono permettere loro di dormire al loro interno se non hanno altro luogo per farlo.
In esatet al Pronto soccorso di un grande ospedale romano trovo una barbona distesa per terra in accoglienza che dorme, perché nel locale c’è l’aria condizionata. Per quanto bisogna occuparsi di lei ed è giusto che le si trovi un luogo dove riposare non è il Pronto soccorso il luogo adatto per questo, come non lo è una chiesa. Ovviamente la vita che conduce la porta ad essere sporca ed in quel luogo entrano malati con ferite aperte. Allo stesso modo non si deve permettere a dei barboni o a degli sfrattati di occupare l’androne di un palazzo condominiale o i corridoi di una scuola, semplicemente perché quei locali sono adibiti ad altro e coloro che ne usufruiscono ne sarebbero impediti. Lo stesso, semplicemente lo stesso, vale per una chiesa che accoglie persone, adulti, bambini ed anziani, e non può essere trasformata in un dormitorio.
Piuttosto tutti, laici e credenti, amanti della chiesa ed anticlericali, dobbiamo mettere mano a leggi adeguate – ed anche al portafoglio – perché ognuno abbia una casa.
Non si può dire subito: Gli omicidi siete voi! - (di G.M.)
Mi raccontano di don Fabio che dice: «Se vi avessi detto dall'inizio: siete omicidi... ve ne sareste andati via tutti. All'inizio avete pensato ascoltandomi: fa bene a dire queste cose, perché gli altri mi hanno ucciso, perché hanno violato i comandamenti nei miei confronti, perché mi hanno fatto del male! C'è gente che va a sentire omelie severissime ed esce ridendo. Solo alla fine avete capito che gli omicidi siete voi, che coloro che hanno violato i comandamenti e solo ora cercano la vita siete voi!».
Non confundar in aeternum (di A.L.)
Il brevissimo post sul non confundar è il post che ha raccolto il massimo numero di “mi piace” fra tutti i postati. È evidente che la confusione è la “nostra” questione, è la questione di oggi, è la questione della vita. Abbiamo il desiderio di una luce, di una chiarezza, di esser confermati che la via che stiamo seguendo è buona o cattiva, è giusta o sbagliata.
Consiglio di un datore di lavoro ai suoi dipendenti (di A.L.)
Non assentarti troppo. Potrebbero accorgersi che la vita e il lavoro vanno avanti anche senza di te. Potrebbero accorgersi che non sei così necessario. Che sei inutile addirittura!
Perché tre anni dalla separazione al divorzio (di G.d.M.)
Un avvocato matrimonialista spiega che, nella sua esperienza, la norma dei tre anni si è rivelata estremamente utile. Senza di essa alcuni separati si sarebbero immediatamente sposati per il dolore della separazione e la solitudine conseguente. Quei tre anni sono stati una benedizione per da tanti, perché li hanno aiutati a scoprire che per costruire una nuova famiglia bisogna essere convinti. Senza quella norma si sarebbero trovati, per la debolezza della loro condizione, incastrati un una nuova relazione che non desideravano.
Smettere in nome del piacere (di G.d.M.)
Un volume di Allen Carr, È facile smettere di fumare se sai come farlo, aiuta ad abbandonare il vizio delle sigarette non con metodi terroristici, ma aiutando il fumatore a scoprire che sarebbe più felice smettendo. In nome di una gioia maggiore. Scoprendo che è triste fumare, che le sigarette non offrono nessun vero piacere.
Questo è il motore autentico delle scelte più vere ed anche delle rinunce più dure. Si possono sostenere perché ciò che si realizza con esse merita veramente. Perché vale la pena.