Costantino protagonista nella festa di San Giovanni, di Giulia Rocchi
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Riprendiamo da Romasette un articolo scritto da Giulia Rocchi e pubblicato il 16/6/2013. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la loro presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (17/6/2013)
Tra preghiera e storia. Si potrebbe riassumere così il programma della festa di san Giovanni Battista e della cattedrale di Roma, che ne porta il nome. [...]
Ma, come si diceva, si darà spazio anche alla storia della basilica, grazie all’evento culturale «Costantino Imperatore e l’Arcibasilica del Laterano. A millesettecento anni dall’Editto di Milano», organizzato dal capitolo lateranense proprio nella Sala di Costantino del Palazzo del Vicariato, il 22 alle 19 (ingresso libero). «Il nostro obiettivo è far capire perché il Laterano è così importante nella vita della Chiesa», spiega monsignor Natalino Zagotto, camerlengo del capitolo nonché moderatore all’incontro di sabato prossimo.
«Prima di Costantino - riflette il sacerdote - l’imperator e il pontifex, cioè la suprema carica politica e quella religiosa, erano fuse nella stessa persona. Costantino, andandosene a Costantinopoli e regalando al Papa il Laterano, di fatto pose le basi per dividere le due cariche».
Insomma, anche se la «donazione di Costantino» è un falso storico - come dimostrò Lorenzo Valla, che tra l’altro è sepolto proprio nella cattedrale di Roma -, di fatto fu proprio l’imperatore romano a «costruire per la Chiesa di Roma il battistero, la basilica e il patriarchio - riprende monsignor Zagotto -, che decise di dedicare al Salvatore perché riteneva che Cristo lo avesse "salvato" nella battaglia di Ponte Milvio, garantendogli la vittoria».
E infatti quella del Santissimo Salvatore e Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano - questo il nome completo della cattedrale di Roma - fu la prima di nove basiliche edificate per volere di Costantino. «La più nota è San Pietro - ricorda ancora il camerlengo del capitolo lateranense -, ma all’epoca era una basilica martiriale, cioè dove si venerava la tomba dell’apostolo; mentre fino a quando il Papa non andò ad Avignone (nel 1309, ndr) risiedette al Laterano».
Questi «fatti importantissimi, di cui le nostre scuole tacciono», sottolinea monsignor Zagotto, sono ripercorsi anche nel volume Il potere necessario (edizioni Antonianum), scritto da monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, che verrà presentato durante l’incontro di sabato.
La serata sarà aperta dall’intervento di monsignor Pietro Amato, curator del Museo storico vaticano, che illustrerà la storia di Costantino a partire dagli affreschi della sala; quindi parlerà padre Pietro Messa, preside della Scuola superiore di studi medioevali e francescani della Pontificia università Antonianum, che si soffermerà sul rapporto tra san Francesco d’Assisi e il papato.
Info: 06.69886301.