Là dove cadde, immobile giace in sua lenta mole; né, per mutar di secoli, fia che riveda il sole: la condizione umana in Alessandro Manzoni

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 10 /03 /2013 - 14:04 pm | Permalink | Homepage
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Il Centro culturale Gli scritti (10/3/2013)

N.B. La situazione dell’uomo è paragonata a quella di un masso che precipita con grande facilità in basso una volta che si è staccato dalla montagna come una frana. È, invece, estremamente difficile riportarlo in alto. Come potrà ritornare lassù se la grazia non interviene? Ma nel Natale, nell’Incarnazione la grazia raggiunge gli uomini.

da gli Inni sacri, Il Natale, di Alessandro Manzoni

Qual masso che dal vertice
di lunga erta montana,
abbandonato all'impeto
di rumorosa frana,
per lo scheggiato calle
precipitando a valle,
batte sul fondo e sta
;
là dove cadde, immobile
giace in sua lenta mole;
né, per mutar di secoli,
fia che riveda il sole
della sua cima antica,
se una virtude amica
in alto nol trarrà:
tal si giaceva il misero
figliol del fallo primo,
dal dì che un'ineffabile
ira promessa all'imo
d'ogni malor gravollo,
donde il superbo collo
più non potea levar.
Qual mai tra i nati all'odio
quale era mai persona
che al Santo inaccessibile
potesse dir: perdona?
Far novo patto eterno?
Al vincitore inferno
la preda sua strappar?
Ecco ci è nato un Pargolo,
ci fu largito un Figlio:
le avverse forze tremano
al mover del suo ciglio:
all'uom la mano Ei porge,
che si ravviva, e sorge
oltre l'antico onor.
[...]