Anche questo è islam. Il video della decapitazione di un giovane tunisino convertito, di Samir Khalil Samir
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Riprendiamo un articolo dal sito Asianews, pubblicato il 7/6/2012, omettendo il link al video cui si riferisce. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (15/6/2012)
Nei giorni scorsi AsiaNews ha ricevuto un agghiacciante video in cui si mostra la decapitazione di un giovane tunisino accusato di apostasia perché musulmano convertito al cristianesimo. Nel video, postato su Youtube, alcune persone mascherate brandiscono un coltello per uccidere un giovane disteso per terra, con la faccia tenuta immobile. Dopo il grido di alcune preghiere rituali, e il sussurro di alcune parole del giovane bloccato per terra (una preghiera?), uno degli uomini col volto nascosto gli taglia la gola, mentre scorre sangue a fiumi, in una scena lunga e orribile. Infine la testa è presentata come trofeo.
In origine il video è stato mostrato alla televisione di "Egitto oggi" (Misr al-Yawm). "Egitto oggi" è un noto e stimato quotidiano, anche con un'edizione on-line in arabo. La persona che ha diffuso e commentato questo video, Tawfik 'Okasha, è un giornalista molto conosciuto e serio. Attualmente lui è attaccato e condannato da varie tendenze islamiche (Fratelli Musulmani e salafiti) perché diffonde critiche all'islam fanatico.
Il video della decapitazione è preceduto da un avvertimento di Okasha, che sconsiglia di guardare se la gente è sensibile, in particolare per i bambini, le ragazze, le signore. Alla fine, Okasha commenta: Fratelli miei, voi pensate che questo sia l'islam? State facendo una cattiva pubblicità alla nostra religione. Questo filmato gira per l'Europa e l'America, in Germania, in Francia, in Inghilterra e altrove. Questa è l'immagine che noi stiamo dando di noi stessi.
Il video è autentico?
Viene da domandarsi sull'autenticità delle immagini. Le preghiere che si sentono in sottofondo durante l'esecuzione sono preghiere autentiche, formule ben note di improperi contro chiunque abbandona l'islam; imprecazioni fatte a Dio contro chi è apostata, contro gli increduli, e conto tutti i nemici dell'Islam.
Tawfik Oshaka è certo autentico e conferma la sua linea di difendere l'islam contro gli estremisti. Proprio per questo è preso di mira dagli estremisti. Okasha crede alla veridicità del video e lo ha diffuso.
Non ho le competenze per verificare in modo preciso tale autenticità. La sequenza in cui il giovane apostata viene sgozzato e decapitato, fino a mostrare la testa in trionfo sembra non avere cesure. Ma colpisce anche che l'uomo ucciso rimanga tranquillo, senza reazione, sussurrando solo alcune parole, senza muoversi.
La crudeltà è inerente al terrorismo
Sorprende però che questa decapitazione avvenga con un semplice coltello che si dilunga per quasi due minuti nell'esecuzione, accrescendo l'orrore degli spettatori. Di solito, le esecuzioni di apostati avvengono da parte di boia specializzati e con una spada affilata, assestando un colpo netto. Il video è fatto senz'altro per terrorizzare chiunque voglia diventare cristiano.
È importante sottolineare che il video è stato diffuso non da persone e gruppi anti-islamici, ma da persone che vogliono difendere l'islam, accusando i fondamentalisti. Il commento di Okasha è "Quello che vediamo non è islam e non è accettabile". Il suo commento quindi è pro-islamico e anti-terrorista.
La selvaggia brutalità dei terroristi islamici mostrata nel video non sorprende: abbiamo visto altre volte esecuzioni simili con video dall'Iraq. Anche le preghiere che si sentono sono fatte da imam veri, che le sanno a memoria; non sono una declamazione teatrale o letteraria.
L'attribuzione alla Tunisia sorprende
Non ci sono dati per stabilire in modo preciso che il video viene dalla Tunisia. Tanto più che questo Paese è uno dei più liberali in fatto di islam e la stessa Ennhada, il partito dei Fratelli musulmani ora al potere, vuole mostrarsi molto tollerante.
D'altra parte, gli islamisti sono divenuti ormai un gruppo internazionale e si infiltrano dovunque. Ve ne sono anche in Siria, dove si sono mescolati con l'opposizione per dichiarare una "guerra santa" contro Assad. Ne abbiamo visto in Libia, mescolati con l'opposizione contro Gheddafi. Il radicalismo islamico e i terroristi sono ormai un movimento internazionale.
L'islam radicale e fanatico ha sempre fatto queste cose. In Algeria, negli anni '90 hanno compiuto cose terribili, uccidendo più di 100mila persone. Hanno sventrato donne incinte per uccidere anche il bambino!
Una minoranza islamica che rovina l'immagine dell'Islam
Abbiamo deciso di pubblicare il link con il video - avvertendo della crudeltà delle sequenze - perché questi atti danno l'immagine di una minoranza islamica che rovina tutta la comunità islamica. L'islamofobia di cui spesso i musulmani si lamentano, è causata da queste cose. Fino a che i musulmani moderati non protesteranno contro questi gesti, l'islam sarà sempre associato alla violenza.
Certo, ci sono tanti musulmani che rinnegano questi atti inumani, e molto probabilmente la maggioranza le rinnega. Ma non basta protestare con parole! Ci vogliono azioni visibili, per contrastare queste azioni spettacolari e drammatiche. Ci vogliono manifestazioni di massa, ben organizzate. L'islam autentico e umanista deve dimostrare a tutti che l'islam non ha niente a che fare con questa violenza gratuita e inaudita!
Ma si deve anche riflettere sul rapporto tra Islam e violenza
Questa violenza non è l'islam maggioritario. Tutt'altro! Però è anche vero che la violenza trova il suo seme nel Corano, e trova il suo nella vita di Maometto e le sue razzie... talvolta anche molto violente.
È necessario che i musulmani condannino questa violenza, non solo dicendo "ma questo non è islam". Purtroppo anche quello è islam e pesca nel Corano. Vi è infatti un seme di violenza all'interno dell'islam e del Corano e che oggi viene ripreso dalle tendenze radicali. Ogni gruppo radicale ha il suo imam, che emette delle fatwa autorizzando tale violenza, fatwa fondate sulla tradizione islamica. E i terroristi lo fanno convinti di rendere un culto a Dio!
L'islam ha bisogno, come tutte le religioni, di essere ripensato!
Forse nel VII secolo tale violenza era comprensibile, fra gente che viveva nel deserto. Ma oggi va condannata e va salvato il cuore religioso dell'islam.
Anche la Bibbia presenta dei passaggi violenti nell'Antico Testamento. E mi ricordo che il grande biblista, l'attuale cardinal Gianfranco Ravasi, aveva scritto per denunciare queste violenze fatte in nome del Dio e della Bibbia.
Ma nessuno di noi cristiani, che pur riconosciamo l'AT come un testo rivelato, ci sogniamo di applicare alla lettera quanto scritto in alcuni di quei libri. Sarebbe inaccettabile. Se nessuno dice nulla, tantomeno i musulmani, il seme della violenza crescerà. Il rifiuto della violenza dev’essere assoluto e radicale, per tutti quelli che credono in Dio, per tutti quelli che credono nell'uomo, in nome di Dio e in nome dell'umanesimo!