Ora XY insegna ai bambini la famiglia gay, di Sabrina Cottone
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Riprendiamo da Il giornale del 6/9/2011 un articolo scritto da Sabrina Cottone. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, vedi le sotto-sezioni Famiglia, affettività e sessualità, omosessualità e gender nella sezione Carità, giustizia e annunzio.
N.B. All’articolo abbiamo volutamente tolto i nomi dei politici e dei partiti implicati, sostituendoli con XY e con Partito X, poiché non è nostro interesse sollevare una questione partitica, bensì primariamente quella culturale.
Il Centro culturale Gli scritti (16/3/2011)
Due grossi pinguini maschi in frac e bombetta giocano a palla con due baby pinguini. «Pure voi siete una famiglia?» chiede Piccolo Uovo, il protagonista della favola politically correct disegnata da Altan, e presentata ieri alla festa milanese del Partito X come lettura per i bimbi dell’asilo. «Sì! - risposero i due papà insieme ai loro piccoli». È una delle avventure tra le coppie gay di Piccolo Uovo, il fumetto che vuole «raccontare tutte le tipologie di famiglie, non solo quelle etero».
L’idea proposta durante la festa del Partito X è di adottare la favoletta come libro di lettura negli asili milanesi. Sul palco XY, membro del coordinamento nazionale per le donne del [Partito X], la consigliera regionale lombarda del Partito X XY e XY, assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano. Lui spiega: «Gli asili non sono mia competenza. Ma ho letto il libro a mio figlio e da padre lo consiglio agli altri padri. Mi piacerebbe anche che i bambini potessero discuterne tra di loro».
XY è l’assessore che ha voluto la delega alle Famiglie, al plurale per dire che non c’è solo un tipo di famiglia, come recita la Costituzione, quello formato da marito moglie e figli, ma «molti tipi di famiglia ». E Piccolo Uovo racconta il viaggio di un uovo che prima di nascere «vuole conoscere le diverse tipologie di famiglie: con genitori etero e omosessuali».
Nei giorni scorsi è stato il sindaco di Milano, XY, parlando dalla festa del Partito X, a sostenere di aver «rispetto» per le posizioni della Chiesa e per la famiglia, così come indicata dalla Costituzione italiana, ma che lui è di tutt’altro avviso: «La Costituzione afferma che la famiglia è fondata sul matrimonio. Io la penso diversamente». XY ha poi aggiunto di voler spiegare questi concetti a Benedetto XVI.
L’obiettivo di oggi è ancora più ambizioso: trasmettere tali idee sulla famiglia ai bambini dell’asilo, così da «far percepire loro come naturali i cambiamenti che stanno trasformando la nostra società». Spiega la XY: «Abbiamo chiesto all’assessore XY di favorire l’inserimento questo libro nelle scuole materne, tra i volumi che vengono adottati dagli asili gestiti dal Comune. In realtà testi del genere circolano già in inglese. Il nostro obiettivo è di fornire gli asili di libri come questo in lingua italiana».
Una sponsorizzazione delle adozioni gay? La XY non lo dice: «Per i maschi omosessuali è già possibile avere figli con una madre surrogata, per le donne omosessuali c’è la procreazione medicalmente assistita».
Piccolo Uovo, il protagonista del fumetto di Altan, è un gamete femminile. Come ognun sa, deve congiungersi con il gamete maschile, più comunemente detto spermatozoo, perché nasca un bimbo o una bimba. Ma il naturale concetto di maschile e femminile sembra ignoto al racconto per gli asili. Ecco due micie infiocchettate. «Ehi voi, siete una famiglia?» domanda Piccolo Uovo. «Sì, dissero le due mamme insieme al loro gattino».
Accanto alle famiglie gay, ci sono anche le monogenitoriali (ippopotamo single con figlio) e le coppie miste formate da un cane nero e una cagnolina bianca. Ma alla fine la più strana è la famiglia di conigli etero, banali maschio e femmina, con tre figli coniglietti. La mamma ha un fiore tra i capelli, il papà uno sgargiante panciotto. Davanti a tanta semplicità, forse Piccolo Uovo sarà rimasto confuso.