Auguri con il Riposo nella fuga in Egitto del Caravaggio (di Marco Valenti)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 20 /12 /2007 - 21:29 pm | Permalink | Homepage
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Carissimi,
per gli auguri di Natale voglio proporvi la scena del Riposo nella fuga in Egitto di Caravaggio del 1596-99 conservata a Roma nella Galleria Doria Pamphili.
Tra le tante immagini natalizie dall'arte bizantina a quella rinascimentale e addirittura a quella contemporanea ho scelto quest'opera per il significato che l'artista ha voluto comunicare.
Secondo uno schema già in uso nella pittura rinascimentale, Caravaggio divide il quadro - concretizzato dentro un paesaggio naturalistico - a metà con la linea della parte destra del corpo di un incantevole angelo con due ali raffinate, girato di spalle. La dolce musica suonata del suo violino è evocata dalla diffusione della luce che ha gradazioni di straordinaria finezza. Alcuni musicologi hanno decifrato lo spartito musicale, riconoscendovi un mottetto in onore della Vergine, composto da un musicista franco-fiammingo, che riprende alcuni versetti del Cantico dei Cantici, dove lo Sposo e la Sposa sono identificati con Gesù e Maria.
Accanto ad una natura morta formata da un ingombrante bagaglio e da un recipiente per il viaggio, siede un attempato Giuseppe. Indossa una veste color terra e tiene in mano un quaderno musicale per l’angelo. Sotto le foglie marroni di una quercia compare un asino, con un occhio enorme. Nel ruvido volto di Giuseppe, provato dall’età, sono segnate con vivo realismo le rughe, mentre le forme degli altri personaggi appaiono armoniosamente giovani e levigate. È questo un contrasto che Caravaggio ripete e coniuga spesso con quello della luce e dell’ombra. Contrastano anche le due parti del dipinto. La porzione di sinistra, dove è collocato Giuseppe, è chiusa, riarsa e disseminata di sassi. La zona di destra è invasa di luce e aperta su un naturale paesaggio fluviale.
Maria è circondata da una rigogliosa vegetazione, segnale di vita e dell’abbondanza di Grazia. La Vergine, con una grande chioma di un colore tendente al rosso, abbraccia il suo amorevole “sposo” Gesù. È caduta nel sonno, come sfinita al termine di una lunga giornata.
Mi piace quest'opera come augurio di Natale perchè il raccordo tra le parti è dato da un grande albero secco, che richiama la morte; ma è attraverso l’evento della morte che si passa alla vita, cui probabilmente allude il verde che circonda Maria. Così tutto il dipinto evoca il tema della salvezza in Cristo, per virtù della sua Grazia simbolizzata dalla stessa luce, tema centrale - come sappiamo - della pittura del Caravaggio.
Auguri d. Marco