Parla il padre di Breivik: "Mio figlio avrebbe dovuto suicidarsi". I due non si vedono da 15 anni. Breve nota di A.L.
Tutti cerchiamo di capire. Ma spesso non facciamo caso alle cose più semplici ed evidenti. Adnkronos ha pubblicato il 25 luglio una nota della quale non possiamo verificare l’attendibilità. Se ciò che viene riportato risponde a verità, credo che non saremmo lontani dal comprendere che qualcosa non ha funzionato nel rapporto fra un ragazzo ed i suoi genitori e che questo viene prima di tutte le giustificazioni pseudo-culturali che Breivik stesso ha fornito nel suo delirio. Se la dichiarazione del padre corrisponde a verità è certo che lui e suo figlio non si vedono da quando Anders aveva 17 anni. La nota non indaga su quale fosse il rapporto del giovane con i suoi genitori prima di quel momento.
Ma - sempre a stare alla nota - il passaggio a nostro avviso più rivelativo è l’affermazione che il figlio avrebbe fatto meglio a suicidarsi. Il padre avrebbe potuto rispondere che non sapeva cosa fosse successo al figlio e che, corso da lui, non appena gli avesse parlato della gravità dei gesti compiuti, allora avrebbe potuto rispondere ai giornalisti. Invece sembra che abbia risposto semplicemente: «avrebbe dovuto togliersi la vita, ecco quello che avrebbe dovuto fare».
Questa la nota dell’agenzia Adnkronos:
Oslo - (Adnkronos) - Il padre del 32enne estremista di destra norvegese autore della strage di venerdì scorso costata la vita ad almeno 76 persone, intervistato dal tabloid svedese Expressen.
Oslo, 25 lug. - (Adnkronos) - Si dice sconvolto da quello che il figlio, che non vedeva da 15 anni, ha potuto fare e convinto che "avrebbe dovuto uccidere anche se stesso". Così il padre di Anders Behring Breivik, il 32enne estremista di destra norvegese autore della strage di venerdì scorso costata la vita ad almeno 76 persone, ha dichiarato in un'intervista al tabloid svedese Expressen.
Raggiunto nel sud della Francia dove il diplomatico in pensione vive con la sua attuale moglie, Jens David Breivik, che ha divorziato 30 anni fa dalla madre di Anders, ha raccontato di essere rimasto sconvolto quando ha riconosciuto nella foto mostrata sui siti norvegesi il figlio. "Non potevo credere a quello che vedevo, ero paralizzato e non potevo capire che fosse vero - ha detto - sono profondamente addolorato per questo, che è terribile per me e tragico per la nazione".
"Come ha potuto uccidere così tanti innocenti - ha continuato ancora Breivik che ha lavorato al ministero degli Esteri tra il 1965 e il 1996, ed e' stato inviato anche a Teheran - avrebbe dovuto togliersi la vita, ecco quello che avrebbe dovuto fare".
Sulla triste vicenda norvegese, vedi su questo stesso sito:
- Massone? Fondamentalista? Estremista di destra? Piuttosto l’idiozia del Male. Un commento di Claudio Magris alla strage compiuta in Norvegia
- Anders Behring Breivik. Turarsi gli occhi e le orecchie. Le frequentazioni pseudo-culturali dell’autore della strage norvegese (tre articoli di Fabrizio Falconi e Massimo Introvigne)