Riflessi del mistero. Profili e vite dei santi nella catechesi. Come scegliere, come proporre, di Gerardo Giacometti
Riprendiamo dal web la traccia di una relazione di don Gerardo Giacometti, Profili e testimonianze di santi nelle pubblicazioni e nei media. Come scegliere, come proporre, tenuta nell’ambito della Due-giorni per catechisti di Crespano del Grappa, 29-30 gennaio 2005, Riflessi del mistero. Profili e vite dei santi nella catechesi. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (26/7/2011)
Questo è un intervento a carattere metodologico. Abbiamo compreso l’importanza dei santi nella catechesi. Come proporne la testimonianza?
1. I santi nei catechismi e nella catechesi
I catechismi ospitano la testimonianza dei santi più nelle loro riflessioni che nella loro vita. L’inserzione però di alcuni profili agiografici nel catechismo dei giovani legittima una ripresa dell’agiografia anche oltre ciò che gli stessi catechismi possono fare. Lo strumento catechismo risponde a logiche di essenzialità e rinvia ad una proposta più complessiva che il catechista dovrà orchestrare: la catechesi che è ben più del catechismo come, del resto, i catechismi italiani riconoscono.
La catechesi non dimentica che quella Parola di cui è a servizio, oltre che essere meditata e compresa, approfondita e celebrata, «risplende nella vita della chiesa, nella sua storia bimillenaria, soprattutto nella testimonianza dei cristiani e particolarmente dei santi» (DGC 95).
I santi possono essere degli alleati dell’azione catechistica per i motivi che sono emersi nella precedente relazione (Riflessi del Mistero), ma anche per altri obiettivi che appartengono pur sempre alla catechesi, anche se andranno inquadrati diversamente.
Per rintracciare pagine di storia che ci appartiene: non in chiave archeologica, ma storico salvifica! Attenzione alla memoria della fede, oggi soprattutto…
Tale storia ha delle pagine più significative in relazione ad un territorio. Alcuni santi dunque ci riconducono a riscoprire una più intensa comunione ecclesiale con la Chiesa locale.
Vi è anche la preoccupazione di sostenere la devozione nei confronti dei santi, come compagni di strada nell’unico cammino con Cristo. Il valore del loro aiuto e della loro intercessione. Su questo orizzonte la catechesi delinea il suo intervento.
2. La familiarità con le vite dei santi
La proposta agiografica richiede una certa familiarità con l’argomento che il catechista costruisce accostando le vite dei santi. Vi sono molte pubblicazioni esistenti.
Bisogna evitare due pericoli:
- agiografia costruita su un leggendario poco attendibile;
- agiografia edificante rivolta unicamente all’agire o all’esaltazione del santo.
Una pubblicazione dovrebbe essere circostanziata almeno da alcune date, aiutare a cogliere il santo nel suo tempo e dischiudere la possibilità di cogliere nel santo i disegni di Dio.
Interessante mi pare la prospettiva di A.M. Sicari nei suoi Ritratti di Santi. In questo modo si costruisce il grande serbatoio personale che sarà poi impiegato nella proposta catechistica.
Attenzione anche ai film o fiction televisive: la preoccupazione di sostenere la scena qualche volta tradisce la verità storica o lo spessore spirituale di un evento difficilmente rappresentabile.
Al termine della lettura possono essere utili due domande:
Che cosa dice il santo della rivelazione di Dio? Quali brani della scrittura mi richiama?
Che cosa dice questo santo all’oggi della nostra fede?
3. L’intervento nella programmazione catechistica
Non tutta la catechesi deve risolversi nella proposta agiografica! Come sensibilità generale però può essere utile che periodicamente ritorni anche tale possibilità. Si tratta dunque di far tesoro del proprio patrimonio e di farne opportuna mediazione, servendosi anche di altra strumentazione. È il caso di piccoli sussidi per ragazzi o video che possono essere d’aiuto durante l’incontro.
Lo strumento sarà limitato, ma alle spalle c’è un catechista che ha un quadro più completo. Si ricorre a figure varie (non solo ecclesiastici!) ed esperienze (spirituali, culturali, storiche) vicine ai ragazzi.
Per affascinare
Esistono varie opportunità. La prima è costituita da videocassette che possono introdurre l’incontro. Il santo costituisce una provocazione in ordine al tema che intendiamo affondare.
- Per i fanciulli si può ricorrere alla serie Un nome un santo (4 video cassette con 10 brevi presentazioni in cartone animato ciascuna sui 5’ Ed. Paoline). Vi sono anche cassette dedicate ad un unico santo (Madre Teresa, Francesco d’Assisi, Francesco Saverio, Bernadette, S. Patrizio; 30’ Ed. San Paolo).
- Per ragazzi meglio evitare quello che sa di “bambino” e ricorrere alla fiction televisiva: non tutto il film, ma lo spezzone che interessa (Don Bosco, M. Teresa, Papa Giovanni). È un settore in crescita, ma ancora poco fornito.
Resta però sempre utile la pedagogia dell’eroe che ha accompagnato un’intera stagione catechistica con una sussidiazione ancora presente: le collane Eroi e Campioni (Elledici). Si tratta di libretti molto agili costruiti con alcune regole che possono aiutarci a raccontare.
- Incominciare dal vivo dell’azione
- Cercare il particolare concreto
- Far risaltare la personalità
- Scegliere le scene che colpiscono
- Adottare il punto di vista del personaggio
Per approfondire
Il santo in questo caso interviene per arricchire un particolare aspetto della fede già sostenuto ad esempio dal riferimento biblico o dalla presentazione che ne fa il catechismo. Si tratta di creare legami, corrispondenze per ricondurre la vita del santo al riferimento evangelico.
- La scheda/cartellone: può essere fatta raccogliendo sulla destra frasi del vangelo e a sinistra parole del santo o episodi della sua vita (anche disegnati): il ragazzo deve creare collegamenti. Si può illustrare anche l’episodio unendo un fumetto che scende dal cielo (che cosa sta dicendo Dio attraverso il santo in quel momento?).
- L’incontro con la testimonianza. Ne offre la possibilità la letteratura martiriale (un esempio nel catechismo Sarete miei testimoni, che riporta gli Atti di Giustino, p. 71). Si tratta di documentazione che occorre inquadrare dal punto di vista storico, ma che offre molte possibilità di approfondimento. Il santo consente di comprendere vari aspetti (argomentare, resistere, non nascondersi…). A livello metodologico si può ricorrere alla drammatizzazione o all’interpretazione delle parti.
- L’incontro con l’iconografia del santo e la lettura simbolica degli elementi rappresentati: che cosa esprimono?
Per assimilare
Il santo aiuta a ricordare messaggi e ad esprimere nuovi comportamenti/atteggiamenti.
- Delle frasi sintetiche dette da santi: Sei bigotto? No. Sono rimasto cristiano!
- L’impegno su un atteggiamento corrispondente.
- L’incontro con luoghi/persone che custodiscono la memoria del santo (S. Liberale, S. Pio X, S. Maria Bertilla, B. Longhin, Cottolengo, S. Antonio…).
- Consigliare una piccola agiografia (Collana Fiori di cielo, Ed San Paolo; collana I testimoni, ed. Messaggero, Collane Eroi, Testimoni, Campioni, ed. Elledici).
- Le canonizzazioni: la santità un cammino sempre possibile!