Quell’eredità che ci fa maturare. La consapevolezza della responsabilità verso il futuro ci rende adulti e generativi, di Cristian Carrara
Riprendiamo dal sito www.piuvoce.net un articolo di Cristian Carrara apparso il 28/3/2011. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti sulla questione educativa vedi su questo stesso sito la sezione Catechesi e pastorale.
Il Centro culturale Gli scritti (28/3/2011)
Il passaggio alla maturità avviene quando si fa largo in noi la domanda: “Che mondo lasceremo ai nostri figli?”. Quando ci si accorge cioè che la nostra vita è legata a filo doppio con chi abbiamo generato.
Con questo passaggio si dischiude la coscienza di essere un anello della catena che, di vita in vita, è chiamata a far migliore il mondo. Fino ad allora l’uomo non ha in sé generatività, sguardo verso il futuro, ma un unico grande problema, quello di esserne lui, lui solo, il centro.
Questo avvento della maturità nel cuore dell’uomo è indipendente dall’avere o non avere figli. Certo, l’averne dovrebbe aiutare ad estendere il pensiero, e la propria azione, a un di più di gratuità proprio in funzione di chi verrà poi. Ma non è detto. Ci sono splendidi esempi di uomini che non hanno generato bimbi di fatto, ma hanno operato come se tutti un po’ gli appartenessero. E hanno vissuto per migliorare il mondo e donarlo ad altri.
C’è un sussulto di vita quando appare questa domanda nel cuore. Un sussulto che spinge l’uomo nella sua vera dimensione, quella di guardare lontano.
Oggi, quanti hanno a cuore il mondo che lasceranno ai propri figli? Quanti si pongono veramente questa domanda?