L’Hallelujah di Haendel è esegesi biblica. Il modo in cui una religione concepisce il potere di Dio si vede dai suoi canti, di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 21 /05 /2017 - 23:30 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito un breve testo di Andrea Lonardo. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Musica e Sacra Scrittura.

Il Centro culturale Gli scritti (21/5/2017)

L’Hallelujah di G.W. Haendel è certamente il brano più famoso del suo Messiah, che comprende numerosissimi passaggi biblici messi in musica. Pochi si accorgono che, mentre si canta l’Hallelujah, si cantano anche i versetti, riferiti a Cristo,

Hallelujah! Hallelujah! Hallelujah!
Hallelujah! Hallelujah!
For the Lord God Omnipotent reigneth.
Hallelujah! Hallelujah! Hallelujah! Hallelujah!
For the Lord God omnipotent reigneth.
Hallelujah! Hallelujah! Hallelujah! Hallelujah!
Hallelujah! Hallelujah! Hallelujah!
The kingdom of this world
Is become the kingdom of our Lord,
And of His Christ, and of His Christ;
And He shall reign for ever and ever,
For ever and ever, forever and ever,
King of kings, and Lord of lords
,
King of kings, and Lord of lords,
And Lord of lords,
And He shall reign,
And He shall reign forever and ever,
King of kings, forever and ever,
And Lord of lords,
Hallelujah! Hallelujah!
And He shall reign forever and ever,
King of kings! and Lord of lords!
And He shall reign forever and ever,
King of kings! and Lord of lords!
Hallelujah! Hallelujah! Hallelujah! Hallelujah!
Hallelujah!

L’inno riprende diversi versetti biblici, dall’Esodo all’Apocalisse, insistendo sul fatto che Cristo è il re e regnerà, assumendo il potere su ogni regno e ogni re. L’inno, insomma, celebra la vittoria del Signore e della fede cristiana.

Eppure, sentendo il coro che lo canta e gli strumenti che accompagnano il canto, per quanto l’assetto corale previsto sia di grandissima estensione numerica e impressionante, non ne risulta all’ascolto alcuna nota violenta. Il canto non genera alcun tipo di paura, bensì solo allegria e gioia. Allegria e gioia che afferrano anche chi non fosse credente.

Anche le diverse voci maschili e femminili che cantano insieme contribuiscono a dare tale tonalità. Non è la stessa cosa cantare insieme alle donne o cantare canti religiosi fra soli uomini.

Ecco anche in musica la corretta interpretazione del tema della vittoria di Dio su tutti i suoi nemici. Una religione si vede anche dai suoi canti e dai suoi cori: sono i canti e i cori, così come i toni di voce delle prediche, a dire se una religione incute terrore o genera gioia, serenità e allegria. Sono i canti a dire se l’interpretazione del regnare di Dio è una proposta libera oppure qualcosa che si desidera imporre a detrimento della libertà.

La musica e il canto religioso sono un’esegesi del Testo Sacro. Dalla musica che crei e canti, si capisce che interpretazione esegetica hai nel cuore.