Cassini fotografa ancora una volta la terra da quasi un miliardo e mezzo di chilometri di distanza. In quel piccolo puntino luminoso ci siamo tutti noi, di Matteo Marini
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Riprendiamo dal sito de La Repubblica del 22/4/2017 un articolo di Matteo Marini. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Scienza e fede. Cfr. anche sulla Sonda Cassini il breve testo Futuro di Adriano Sofri.
Il Centro culturale Gli scritti (30/4/2017)
In quel piccolo puntino luminoso ci siamo tutti noi. Sette miliardi e mezzo di persone. Ci ha immortalati, ancora una volta, Cassini, da quasi un miliardo e mezzo di chilometri di distanza.
La sonda della missione congiunta Esa e Nasa si è voltata verso quell'angolo di Sistema solare dalla quale è partita quasi 20 anni fa e ha ripreso il nostro pianeta tra le quinte degli anelli di Saturno. Osservando con attenzione si riesce a scorgere anche un altro puntino, molto più fioco. È la Luna.
Un'immagine di grande suggestione, forse una delle ultime che ha come soggetto noi. Cassini infatti mercoledì 26 aprile si tufferà per la prima volta proprio tra il pianeta e i suoi anelli, per 22 volte compirà questi passaggi da brivido nei prossimi mesi.
Infine a metà settembre, dopo 13 anni in orbita attono al "più bello" dei pianeti, Cassini si getterà tra le nubi dell'atmosfera di Saturno, inviando dati fino a quando non brucerà come una meteora, scrivendo così l'ultimo capitolo di questa straordinaria missione.