Esercizio post-omiletico sull’universalità della parabola del samaritano. Breve nota di Andrea Lonardo
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Il Centro culturale Gli scritti (17/7/2016)
Vincent van Gogh, Il buon samaritano, copia da Delacroix,
1890, Kröller-Müller Museum, Otterlo, Paesi Bassi
Gesù racconta in un parabola del buon samaritano, di uno straniero eretico che ama. Gesù è così libero e universale che oggi avrebbe detto così… (N.B. è un esercizio post-omelia, nulla di più).
Ad un ebreo: scendevano un rabbino, poi un regista cinematografico ebreo che parlava con un romanziere ebreo, ma passarono oltre, invece un palestinese…
Ad un palestinese: scendevano un militante di Hamas, poi un politico palestinese, ma passarono oltre, invece una soldatessa israeliana…
Ad un musulmano sunnita: scendevano uno studioso di al-Azhar, poi un ortodosso fedele al Ramadan, ma passarono oltre, invece uno sciita…
Ad un musulmano sciita: scendevano un iraniano fedele agli ulema, un assertore dell’indipendenza della Persia dalla sunna, ma passarono oltre, invece un giovane sunnita…
Ad un lettore di Repubblica: scendevano un giornalista che si occupava degli esteri del quotidiano, un vignettista satirico anticlericale, ma passarono oltre, invece una catechista di parrocchia…
Ad un giovane destrorso: scendevano un entusiasta lettore di Nietzsche, un nostalgico della difesa del carattere nazionale italiano, ma passarono oltre, invece uno dei centri sociali…
Ad un cattolico impegnato: passò uno scout dell’AGESCI, passò un responsabile dell’AC, ma passarono oltre, invece un rampollo della borghesia bene…
Ad un fedelissimo del PD: passò un estimatore dei libri sull’Africa di Veltroni, passò un responsabile dell’ARCI, ma passarono oltre, invece un elettore della Meloni…
Ad un africano della tribù dei Luba: passò un capifamiglia Luba, passò poi un sacerdote Luba, ma passarono oltre, invece un giovane Mangbetu-Azande…
Ad un rwandese hutu: passò un politico hutu, passò poi un insegnante hutu, ma passarono oltre, passò invece un camionista tutsi…
Ad un ivoriano: passò un sacerdote ivoriano, passò poi un capofamiglia ivoriano, ma passarono oltre, passò invece un giovane nato albino…
E se avesse avuto davanti un samaritano gli avrebbe detto: passò un lettore del Pentateuco samaritano, passò poi un samaritano che veniva da un pellegrinaggio al monte Garizim, ma passarono oltre. Ma passò infine un ebreo di Gerusalemme e questi si fermò, si chinò e se ne prese cura…
Ognuno ha i suoi razzismi e le sue preclusioni, Gesù li farebbe saltare tutti, perché non sceglie una preclusione contro un’altra, bensì non ritiene nessuno nemico. Cerca in ogni realtà cuori che amino e non disprezzino alcuna persona ed alcuna categoria. Gesù non afferma che i samaritani sono migliori degli ebrei, ma sa vedere il samaritano che è buono e vero ed indicarlo come un dono!