Come si distorce un messaggio. Breve nota di Andrea Lonardo in margine a un video su Caravaggio
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Il Centro culturale Gli scritti (6/6/2016)
Video "lonardo tg caravaggio" |
Nell’intervista dichiaro che Caravaggio non è un pittore “naturalista”, bensì che utilizza la luce in maniera fortemente simbolica e che sceglie riferimenti sacramentali. Ma subito il montaggio mostra un sequenza nella quale si afferma che il Merisi è un pittore esclusivamente realista.
Nel prosieguo dell’intervista presento la piena consonanza del Caravaggio con la Roma controriformista e, in alcune battute tagliate, aggiungo che le prime versioni delle opere del Merisi non vennero rifiutate, ma fu lui stesso a non ritenerle all’altezza. Subito il montatore aggiunge una sequenza nella quale un ecclesiastico rimprovera a Caravaggio di dipingere figure secondo canoni opposti alla “controriforma” – fra l’altro con lo sfondone storico di utilizzare un termine che è di molto successivo.
I due spezzoni sono tratti da una fiction in due puntate, trasmesse su Rai Uno il 17 e il 18 febbraio 2008, con la regia di Angelo Longoni e l’attore Alessio Boni come protagonista.
La vulgata caravaggesca trita e ritrita è così “vincente” che viene utilizzata come chiave di lettura. Non è dato sapere se la giustapposizione delle due sequenze della fiction è stata voluta espressamente nel montaggio per avversare le tesi da me proposte o se tale è l’ignoranza che nemmeno ci si è accorti dell’incongruenza delle due visioni contrapposte.
Certo è che il moralismo non scientifico con cui viene presentato Caravaggio come il buono, il realista, il ribelle, che si contrappone ad un potere cattivo, freddo e propagandistico serve ad un progetto ideologico. Non sapendo quali argomenti opporre alla rivalutazione di un’epoca talmente interessante da aver prodotto la pittura del Merisi – uno dei miti del XX e del XXI secolo –non si ha altra via che contrapporre Caravaggio alla sua epoca, per non piegarsi a modificare il proprio pregiudizio su quel periodo.