Stop Surrogacy Now. Stop agli uteri in affitto. Il manifesto firmato da personalità di diversi orientamenti etnici, culturali, religiosi (fra i quali femministe, madri che hanno avuto figli con maternità surrogata, esponenti LGBT, attivisti di ONG, medici, filosofi)
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Riprendiamo sul nostro sito una nostra traduzione non ufficiale del manifesto Stop Surrogacy Now firmato da personalità di diversi orientamenti etnici, culturali, religiosi. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, vedi le sotto-sezioni Famiglia, affettività e sessualità, omosessualità e gender e Le nuove schiavitù nella sezione Carità, giustizia e annunzio.
Il Centro culturale Gli scritti (15/5/2015)
VERSIONE NON UFFICIALE ITALIANA (a cura de Gli scritti)
DICHIARAZIONE: CAMPAGNA per fermare immediatamente la MATERNITA’ SURROGATA
Siamo donne e uomini di diversa origine etnica, religiosa, culturale, socio-economica provenienti da tutte le regioni del mondo. Insieme vogliamo qui esprimere la nostra preoccupazione per le donne e i bambini sfruttati attraverso contratti per la gestazione tramite madri surrogate ("uteri in affitto").
Noi tutti siamo consapevoli della forza del desiderio di diventare genitori che è naturale e universale. Tuttavia, come nel caso della maggior parte dei desideri, devono essere posti dei limiti. I diritti umani ci forniscono un punto di riferimento significativo per tutti quelli che vogliono identificare tali limiti e determinarne le conseguenze concrete. Noi crediamo che la maternità surrogata debba essere vietato in quanto comporta una violazione dei diritti umani delle donne e dei bambini.
La maternità surrogata è spesso basata sullo sfruttamento delle donne più povere. In molti casi, i poveri sono costretti a vendere e i ricchi possono permettersi di acquistare. Tali operazioni ingiuste comportano un assenso da parte di donne malamente o talvolta per niente informate, bassi compensi, coercizione, mancato monitoraggio medico e gravi rischi per la salute a breve e a lungo termine, per le donne che accettano la maternità surrogata.
Il processo medico di "gestazione per mezzo di altri" comporta rischi per la madre surrogata, per le giovani donne che vendono i loro ovuli e per i bambini nati con le tecniche di procreazione medicalmente assistita. Tra i rischi per le donne si possono ricordare: la Sindrome da iper-stimolazione ovarica (OHSS), la torsione ovarica, le cisti ovariche, una sofferenza pelvica cronica, una menopausa precoce, una perdita di fertilità, un possibile tumore del sistema riproduttivo, coagulazione del sangue, insufficienza renale, arresto cardiaco e, in alcuni casi, morte. Le donne che accettano di avere una gravidanza da ovociti provenienti da altre donne hanno un rischio maggiore di preeclampsia e ipertensione.
I bambini nati mediante tecniche di procreazione medicalmente assistita, generalmente applicate nel caso di maternità surrogata, presentano anch’essi rischi di malattie, tra cui: una nascita precoce, morte al momento del parto, basso peso alla nascita, possibili malformazione alla nascita e pressione alta. La maternità surrogata rompe il legame materno naturale che si sviluppa durante la gravidanza - una relazione che invece i medici professionisti incoraggiano e cercano di rafforzare con decisione. Il legame biologico tra madre e figlio appartiene innegabilmente alla natura, e, quando è rotto, comporta conseguenze ineliminabili per entrambe le parti. Nei paesi in cui la maternità surrogata è consentita, questa sofferenza potenziale viene istituzionalizzata.
Siamo quindi convinti che non vi è alcuna differenza tra la pratica commerciale della maternità surrogata e la vendita e l'acquisto dei bambini. Anche se non ci fosse scambio di denaro (vale a dire nel caso della versione gratuita della maternità surrogata, detta "altruistica"), una prassi che espone le donne e i bambini a tali rischi deve essere vietata.
Nessuno ha il diritto di avere un bambino, né gli eterosessuali, né gli omosessuali, né le persone che hanno scelto di rimanere single.
Siamo uniti per chiedere ai governi delle nazioni del mondo e ai leader della comunità internazionale di lavorare insieme per l'immediato arresto della maternità surrogata.
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VERSIONE UFFICIALE FRANCESE
DÉCLARATION : CAMPAGNE VISANT À L’ARRÊT IMMÉDIAT DE LA GESTATION POUR AUTRUI
Nous sommes des femmes et des hommes d’origines ethniques, religieuses, culturelles, socio-économiques différentes venant de toutes les régions du monde. Ensemble nous tenons ici à exprimer notre inquiétude concernant les femmes et les enfants exploités au travers des conventions de gestation pour autrui (GPA).
Tous, nous reconnaissons la force du désir de parentalité qui est naturel et universel. Toutefois, comme s’agissant de la plupart des désirs, des limites doivent être posées. Les Droits Humains nous fournissent un marqueur significatif à qui veut savoir identifier ces limites et déterminer leur champ d’application. Nous pensons que la gestation pour autrui doit être interdite en ce qu’elle constitue une violation des droits humains des femmes et des enfants.
La gestation pour autrui repose souvent sur l’exploitation des femmes les plus démunies. Dans de nombreux cas, ce sont les pauvres qui sont contraints de vendre et les riches qui peuvent se permettre d’acheter. Ces transactions iniques impliquent un consentement de la part de femmes sous informées, voire pas du tout informées, une rémunération faible, une coercition, une insuffisance de suivi médical et des risques sévères pour la santé, à court et à long terme, des femmes qui acceptent la gestation pour autrui.
Le processus médical de la gestation pour autrui entraîne des risques pour la mère de substitution, pour les jeunes femmes qui vendent leurs ovocytes et pour les enfants nés grâce aux techniques d’assistance médicale à la procréation. Parmi les risques encourus par les femmes : le Syndrome d’Hyper Stimulation Ovarienne (SHSO), la torsion ovarienne, le kyste ovarien, une douleur pelvienne chronique, une ménopause précoce, une perte de fertilité, une tumeur cancéreuse du système reproductif, des caillots sanguins, une insuffisance rénale, un arrêt cardiaque et, dans un certain nombre de cas, la mort. Les femmes faisant une grossesse à partir d’ovocytes provenant d’autres femmes présentent un risque plus élevé de pré-éclampsie et d’hypertension.
Les enfants nés grâce aux techniques d’assistance médicale à la procréation, qui sont généralement mises en œuvre dans la gestation pour autrui, présentent également des risques de pathologies parmi lesquelles : une naissance avant terme, un décès à la naissance, un poids insuffisant à la naissance, des malformations du fœtus et une pression artérielle élevée. La gestation pour autrui rompt le lien maternel naturel qui s’établit pendant la grossesse – un lien que les professionnels de la médecine encouragent et cherchent à renforcer sans relâche. Le lien biologique entre la mère et l’enfant est indéniablement de nature intime, et lorsqu’il est rompu, les conséquences en sont durables pour les deux parties. Dans les pays où la gestation pour autrui est autorisée, cette souffrance potentielle est institutionnalisée.
Nous sommes donc convaincus qu’il n’y a pas de différence entre la pratique commerciale de la gestation pour autrui et la vente ainsi que l’achat d’enfants. Même s’il n’y a pas échange d’argent (c’est-à-dire la version non rémunérée, ou « altruiste »), toute pratique qui expose des femmes et des enfants à de tels risques doit être interdite.
Personne n’a droit à un enfant, pas plus les hétérosexuels que les homosexuels ou les individus ayant fait le choix de rester célibataire.
Nous sommes unis pour demander aux gouvernements des nations du monde ainsi qu’aux leaders de la communauté internationale de travailler ensemble à l’arrêt immédiat de la gestation pour autrui.
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VERSIONE UFFICIALE INGLESE
Stop Surrogacy Now Statement
We are women and men of diverse ethnic, religious, cultural, and socio-economic backgrounds from all regions of the world. We come together to voice our shared concern for women and children who are exploited through surrogacy contract pregnancy arrangements.
Together we affirm the deep longing that many have to be parents. Yet, as with most desires, there must be limits. Human rights provide an important marker for identifying what those limits should be. We believe that surrogacy should be stopped because it is an abuse of women’s and children’s human rights.
Surrogacy often depends on the exploitation of poorer women. In many cases, it is the poor who have to sell and the rich who can afford to buy. These unequal transactions result in consent that is under informed if not uninformed, low payment, coercion, poor health care, and severe risks to the short- and long-term health of women who carry surrogate pregnancies.
The medical process for surrogacy entails risks for the surrogate mother, the young women who sell their eggs, and the children born via the assisted reproductive technologies employed. The risks to women include Ovarian Hyper Stimulation Syndrome (OHSS), ovarian torsion, ovarian cysts, chronic pelvic pain, premature menopause, loss of fertility, reproductive cancers, blood clots, kidney disease, stroke, and, in some cases, death. Women who become pregnant with eggs from another woman are at higher risk for pre-eclampsia and high blood pressure.
Children born of assisted reproductive technologies, which are usually employed in surrogacy, also face known health risks that include: preterm birth, stillbirth, low birth weight, fetal anomalies, and higher blood pressure. A surrogate pregnancy intentionally severs the natural maternal bonding that takes places in pregnancy—a bond that medical professionals consistently encourage and promote. The biological link between mother and child is undeniably intimate, and when severed has lasting repercussions felt by both. In places where surrogacy is legalized, this potential harm is institutionalized.
We believe that the practice of commercial surrogacy is indistinguishable from the buying and selling of children. Even when non-commercial (that is, unpaid or “altruistic”), any practice that subjects women and children to such risks must be banned.
No one has a right to a child, whether they are heterosexual, homosexual, or single-by-choice.
We stand together asking national governments of the world and leaders of the international community to work together to end this practice and Stop Surrogacy Now.
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Primi firmatari del manifesto
Kathleen Sloan |
Phyllis Chesler, Ph.D. |
Marjorie Murphey Campbell, J.D. |
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Renate Klein, Ph.D. |
Ruchira Gupta |
Jennifer Lahl |
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Janice G. Raymond, Ph.D. |
Kajsa Ekis Ekman |
Jessica Kern |
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Sylviane Agacinski |
Gail Robinson |
Michel Onfray |
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Farida Akhter |
Tanya Lynn |
Gary Powell |
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Elisa Anne Gomez |
Donna Hughes |
Helen Alvare, J.D. |
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Gaëlle Cariati |
Julie Bindel, |
Deborah Hornstra |
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Gertrud Åström |
Lord David Alton |
Matthew Eppinette |
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Robert Oscar Lopez, Ph.D. |
Alana Newman |
Charles C. Camosy, Ph.D. |
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Christopher White |
C. Ben Mitchell, Ph.D. |
Evan Grae Davis |
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Katy Doran |
Matt Doran |
Claudia Corrigan D’Arcy |
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Jeffrey M. Togman, Ph.D. |
Cathi Swett, J.D. |
Mirah Riben |
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Miriam Grossman, M.D. |
Melinda Tankard Reist |
Nkechi Asogwa, M.D. |
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Adesuwa Onyenokwe |
Ego Egonu, M.D. |
Sanjay Khanna |
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Babita Khanna |
Lalit Pasricha |
Eliette Abécassis |
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Johanna Langhorst |
Eberechukwu Okey-Onyema |
Annika Lundegårdh, R.N. |
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Nina Björk |
Ebon Kram |
Erika Beckman |
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Jane Eriksson |
Maria Hagberg |
Yvonne Hirdman |
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Karin Svensson |
Ebba Witt-Brattstrom |
Nina Rose, M.D. |
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Caroline Norma, Ph.D. |
Jorunn Friis Reset |
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Helen Pringle, Ph.D. |
Seyran Duran |
Ruth Nordström |
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Rebecca Ahlstrand |
Maria Mies, Ph.D. |
Shagufta Omar |
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Mia Fahlén, M.D. |
Ana Reis, M.D. |
Viviane Teitelbaum |
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Myfanwy Cummerford |
Isla MacGregor |
Simone Andrea |
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Martine Segalen |
Genevieve Couraud |
Yvette Roudy |
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Irene Tabellion |
Marie-Josèphe Bonnet, Ph.D. |
Anne-Yvonne Le Dain |
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Elfriede Hammerl |
Nora Tenenbaum |
Maya Surduts |
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Nnenna Chikezie |
Alice Schwarzer |
Nathalie Heinich |
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Monette Vacquin |
José Bové |
Emma Sahlén Grip |
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Arun Dohle |
Roelie Post |
Anjali Pawar |
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Gita Ramaswamy |
Jin Vilsgaard |
Kat Pinder |
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Martine Billard |
Gloria Casas Vila |
Etienne Dujardin |
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Sophie Heine, Ph.D. |
Josina Kamerling |
Michel Ghins |
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Xavier Lombard |
Bernard Michelet |
Tara Hewitt |
Prime organizzazioni firmatarie del manifesto
Original Organizational Signatories:
Swedish National Committee for UN Women
Sweden
Swedish Women Doctor’s Society
Sweden
Roks, The National Organization for Women’s Shelter and Young Women´s Shelter
Sweden
Swedish Women’s Lobby
Sweden
Kurdistan Women’s Association in Sweden
Sweden
Women’s Organisation’s Committee on Alcohol and Drug Issues
Sweden
European Women’s Lobby
Belgium
LeCorp
France
La Lune, L’Association Strasbourgeoise de Femmes Homosexuelles
France
Coordination of Associations for the Right to Abortion and Contraception
France
EMMA
Germany
Against Child Trafficking (ACT)
The Netherlands
Sakhee Pune
India
The Center for Bioethics and Culture
USA
FINRRAGE
Australia
Women’s Bioethics Alliance
Australia
Scandinavian Human Rights Lawyers
Norway
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