James Hillman: «La depressione è positiva»

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 17 /05 /2015 - 14:58 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo alcuni brani da un intervista rilasciata da James Hillman a Grazia Casagrande a Mantova, un anno dopo la tragedia delle Twin Towers di New York, durante il Festival delle Letterature e resa pubblica dall’ANSA, il 7/9/2002. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.

Il Centro culturale Gli scritti (17/5/2015)

[…]

Il potere dell’anima compare nella depressione. Non ci può essere nella vita di una persona un fatto più potente di una depressione o di una passione amorosa: ecco un esempio di potere dell’anima. Oppure il potere dell’anima del mondo nel senso della potenza della natura.
Senza ossessione non si potrebbe fare nulla. Anche il semplice fatto di alzarsi la mattina può essere un’ossessione. Il problema nasce se questa irrompe nella tua vita di tutti i giorni e la interrompe. Ogni giudizio, che sia positivo o negativo, è sempre espresso dal punto di vista dell’ego e io non lavoro in questo senso. Sono considerate negative le ossessioni se le si guardano dal punto di vista delle intenzioni della volontà, cioè del nostro ego, ma non è così che bisogna considerarle. Certo, quando irrompono nella nostra vita, la disturbano e a volte la distruggono, ma il mio punto di vista è che bisogna considerarle dal punto di vista dell’ossessione stessa e non da quello dell’ego.

La depressione è già positiva: per prima cosa perché rallenta; e per seconda perché costruisce dei limiti. Se sentirsi bene è la cosa più importante della vita, basta prendere delle pillole e ci si sentirà bene. Per lo più non ci sentiamo bene perché siamo “fuori squadra”, privi di un equilibrio con il mondo. Se tutti si muovono in fretta e tu ti muovi con calma, è chiaro che non stai bene. Quindi in parte il sentimento di non star bene, di malessere e di depressione è creato dallo squilibrio che c’è in quel momento tra il singolo e il mondo.

Perché in fondo è il mondo a essere malato.

Non so se si può dire malato, il mondo è maniaco.

Ma che senso ha uscire da noi stessi e abbandonare il punto di vista dell’ego?

Ci conduce a un mondo completamente diverso, ad esempio a un mondo ecologico.

Cos’è l’anima del potere?

L’anima del potere sta nel rendersi conto che ci sono diverti tipi di potere, anziché considerare solo il potere come controllo. Il fatto di identificare troppo strettamente il potere con il controllo ci induce a perdere di vista tutte le altre qualità che dispiega e che sono tante: l’autorità, il carisma, l’ambizione e molte altre ancora, e ciascuna di queste ha a sua volta delle qualità. Per esempio il potere dell’autorità: pensiamo a Mandela, uomo che quando era in prigione e senza potere aveva autorità […] E diciamo pure che il carisma è una qualità molto pericolosa per gli altri.

[…]

Se avvertissimo un senso di limite e di tristezza, addirittura di tragedia, allora questo ci darebbe il modo di sentire e di percepire veramente l’anima. Mi spiego meglio: la situazione attuale viene per lo più percepito come un problema da risolvere non come una tragedia che dobbiamo subire, soffrire. Prima di affrontare, e di fare i conti bisogna che le torri (quelle interiori) crollino e le torri non sono ancora crollate, stanno crollando: in sostanza il peggio non è ancora avvenuto.