Breve nota teologica a partire dal Corano che rifiuta che Cristo sia veramente morto in croce, di Andrea Lonardo
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Breve nota teologica a partire dal Corano che rifiuta che Cristo sia veramente morto in croce, di Andrea Lonardo
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Il Centro culturale Gli scritti (8/2/2015)
La soteriologia è intimamente legata alla dogmatica: dire che Cristo è il Salvatore è aver detto tutto su di lui. Infatti, se Cristo è morto in croce per i nostri peccati, se ci ha salvati, se crediamo che Dio è amore dopo aver visto la croce, noi crediamo che Gesù è veramente Dio. Nella croce noi non incontriamo una bella testimonianza, bensì molto più profondamente noi siamo abbracciati dal suo amore, cioè dall’amore di Dio. Nella croce noi siamo amati e salvati. Senza quell’amore non potremmo con le nostre sole opere incontrare Dio.
L’Islam non può accettare la croce, perché se la accettasse, dovrebbe riconoscere che abbiamo bisogno di un Salvatore. E che è Gesù che ci ha salvati. E che non è la sola fede in Allah che salva. E che sarebbe necessario “associare” a Dio un altro, il suo Figlio.
Infatti, se Gesù è Figlio di Dio allora la croce ha un senso. Se Gesù non è Figlio di Dio allora la croce non ha alcun significato.
Ma vale pure l’inverso. Se Gesù è morto in croce consapevolmente per salvarci, allora egli è Dio.
Ancora una volta appare evidente come il dogma non sia una questione teologica astratta, ma la custodia del fatto che la vita è stata salvata e che Dio è venuto in mezzo a noi.