Dobbiamo conoscere cosa viene insegnato su Gesù ai musulmani dai loro imam, altrimenti non potremmo capirci a scuola in una lezione di storia. I tre punti più importanti della missione di Gesù che vengono insegnati dall’Islam sono 1/ Gesù è venuto a ripetere che Allah è il vero Dio 2/ Gesù non è stato crocifisso: è stato elevato in cielo senza mai morire e la crocifissione sarebbe un’invenzione dei cristiani 3/ Gesù è stato mandato da Allah ad annunciare la venuta di Maometto, di Giovanni Amico
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Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per un approfondimento scientifico della questione, cfr. I musulmani di fronte al mistero della croce: rifiuto o incomprensione?, di M. Borrmans.
Il Centro culturale Gli scritti (3/2/2015)
Per l'Islam la moschea dell'Ascensione è il luogo dove si venera
la salita al cielo di Isa/Gesù, scampato alla crocifissione perché protetto da Allah:
la crocifissione di Gesù sarebbe così un'invenzione dei cristiani
Per un adeguato confronto inter-culturale ed inter-religioso è importante avere coscienza di ciò che viene insegnato ai musulmani nelle moschee del XXI secolo riguardo a Gesù. Tale presa di coscienza è decisiva anche in contesto scolastico, quando un maestro o un professore si trova a dover presentare la figura storica di Gesù o la peculiarità della vita di Cristo.
I tre punti più importanti che vengono insegnati ad un bambino musulmano – ma ovviamente anche ad un adulto - sulla figura di Gesù sono:
1/ Gesù non ha un messaggio proprio, bensì è venuto ripetere che Allah è unico, come avevano già insegnato Abramo, Noé e Mosè. Gesù non è Dio, né Figlio di Dio se non in senso figurato, non ha una rivelazione propria da portare al mondo sul volto di Dio. Di conseguenza tutti i brani in cui Gesù pretende di portare a compimento la rivelazione dell’amore di Dio che solo egli conosce sono espressioni corrotte da parte dei cristiani.
2/ Gesù non è morto in croce e dunque la croce non è una manifestazione dell’amore di Dio per i peccatori, anzi Dio aborrisce la croce e sulla croce è morto qualche figura imprecisata al posto di Gesù, mentre Allah ha elevato al cielo Gesù senza farlo morire.
3/ Gesù è stato inviato al mondo per annunciare che sarebbe venuto Maometto. I brani in cui Gesù annuncia che il Padre invierà un Consolatore, un Paraclito, sono da riferirsi a Maometto che è il vero Consolatore.
Si pensi solo a quali conseguenze ha nella comprensione di Gesù e della sua misericordia – e della misericordia di Dio, perché la misericordia di Gesù è quella di Dio! – negare la croce : Gesù non è morto per i peccatori. Quale atteggiamento allora deve tenere un docente quando affronta da un punto di vista storico la vita di Gesù ed il suo influsso sulla storia dell’umanità ? Di certo non può limitarsi a tacere su di una questione tanto importante, perché altrimenti verrebbe meno alla sua altissima responsabilità di «insegnare».
Comunque, dati questi tre punti, è evidente che nell’insegnamento che viene impartito in moschea su Gesù si tace sia dell’amore ai nemici come volontà di Dio, sia della rivelazione unica di Dio Padre di cui Gesù si è ritenuto storicamente portatore (cfr. su questo C.S. Lewis, Gesù: un pazzo o il Figlio di Dio).
1/ In moschea si insegna che Gesù non ha un messaggio proprio, bensì è venuto ripetere che Allah è l'unico Dio, come avrebbero già insegnato Noé, Abramo e Mosè
Ecco un esempio di tale insegnamento tratto da un opuscolo di una moschea di Milano[1] :
«Formato alla luce [degli] insegnamenti, indiscutibilmente divini, per chi è felice fin dal grembo di sua madre, il Musulmano ha la certezza che la verità sul Cristo la si può trovare solamente nelle pagine del Sublime Corano, di cui l'Autore è Iddio-Allàh il Quale, tra i Suoi 99 bellissimi nomi, ha: IL TESTIMONE (al-Shahīd) e LA VERITÀ (al-Hàqq).
È nell'ordine della ragionevolezza e della razionalità, di cui Allàh ha dotato l'uomo, per distinguerlo dalle altre creature non-umane (le bestie), la certezza che nessun testimone (creatura) può essere più attendibile di IL TESTIMONE (Allàh) e nessuna informazione può essere più credibile di quella che proviene da LA VERITÀ (Allàh).
Non è essenziale per il Musulmano, ai fini della salvezza dal fuoco, sapere ciò che credono, a proposito di Maria e del Cristo, coloro i quali sono credenti in cose diverse da quello che su Maria Vergine e sul di lei figlio insegna Allàh nel Sublime Corano e da quello che ha insegnato il profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria.
Allàh non fa un racconto biografico dettagliato dell'esistenza terrena del Cristo (al-Masīh - il Messia), su lui la pace! Da ciò si evince che, per il Musulmano, la conoscenza degli aspetti della vita quotidiana di lui è assolutamente inessenziale, ai fini della salvezza dal fuoco» [2].
Per un testo più ampio, si può consultare il sito di un imam francese (http://www.jesusinfo.fr) che così sintetizza la questione:
«Dans Son Livre, le saint Coran, Dieu le Très Généreux, nous a rappelé que le vrai Message de Jésus était pareil à celui révélé à tous Ses Messagers: Noé, Abraham, Moïse et Muhammad le dernier Prophète. L’essentiel était de n’adorer que Dieu seul qui est le Créateur des anges, des prophètes et de tout l’univers, d’accomplir de bonnes actions en vue de Lui plaire et de s’abstenir de commettre le mal qu’Il a interdit».
2/ In moschea si insegna che Gesù non è morto in croce e dunque la croce non è una manifestazione dell’amore di Dio per i peccatori
Così recita il testo già citato di una moschea di Milano, in pieno accordo con la versione coranica dei fatti:
«Alla paternità divina del VANGELO e alla missione apostolico-profetica del CRISTO credette solamente un gruppuscolo di seguaci, che l'Autore del Sublime Corano, chiama al-hawariyyūna, mentre i detentori del potere politico-religioso nella Casa dei Figli di Israele (Sacerdoti, Scribi e Farisei) e i loro sostenitori rifiutarono di credere.
Quando il CRISTO, su lui la pace, si rese conto dell'ostilità della classe dominante israelita e del suo rifiuto ostinato di credere al Messaggio evangelico-islamico, chiese a gran voce: "Chi è mio aiutante nella Causa di Allàh?". Al-hawariyyūna risposero: "Noi siamo gli Aiutanti di Allàh! Noi crediamo in Allàh, rendi testimonianza della nostra islamicità. O Signore, noi crediamo in ciò, che Tu hai fatto scendere dall'alto e seguiamo il Messaggero, iscrivici, perciò nel novero di coloro che rendono testimonianza!".
Gli esponenti di primo piano dell'allora classe dominante israelita complottarono, per eliminare fisicamente il CRISTO, su lui la pace, ma anche Allàh tramò per salvarlo e Allàh è il migliore nell'ordire complotti. Allàh disse: O Gesù, io ti porterò presso Me e di farò ascendere a Me! Ti voglio liberare dalla bassezza di coloro che rifiutano di credere e fino al giorno della resurrezione metterò i tuoi seguaci sopra coloro che rifiutano di credere. A Me voi tutti sarete fatti tornare e, una volta alla mia presenza, Io deciderò su ciò che era fonte di disaccordo tra voi; quanto, poi, a coloro che rifiutano di credere, Io li punirò con un grave castigo nella vita terrena e in quella futura; per loro non ci saranno soccorritori".
Il DIVINO NARRATORE informa i Suoi lettori che ALLAH, il Quale fa ciò che vuole, FECE ASCENDERE AL CIELO IL CRISTO, anima e corpo, cioè fisicamente e vivente, per sottrarlo al complotto omicida di coloro, i quali rifiutavano di credere alla provenienza divina del VANGELO e alla MISSIONE APOSTOLICO-PROFETICA di Lui, vedendo nel messaggio ISLAMICO da lui portato un pericolo mortale per la stabilità del loro sistema di dominio dell'uomo sull'uomo sulla base del quale governavano la Casa dei Figli d'Israele.
Siccome è del tutto inessenziale, ai fini della salvezza del fuoco, il sapere, per filo e per segno (da parte del credente nella provenienza divina del Sublime Corano e nella missione apostolico-profetica di Muhàmmad), quali furono gli avvenimenti – a partire dalla provocata sottrazione del CRISTO alle mani dei suoi persecutori da parte di Allàh, mediante la di lui assunzione al cielo in carne e ossa, fino alla crocifissione di un simulacro di lui creato da Allàh - il NARRATORE DIVINO soprassiede a farne il racconto.
Il Testo, scritto su dettatura dell'ONNISCIENTE TESTIMONE OCULARE DEI FATTI, rivela che, effettivamente, una crocifissione ci fu e che il simulacro vivente del CRISTO era talmente cristico, che i persecutori potettero affermare: "IL CRISTO, Gesù, figlio di Màryam, il Messaggero di Allàh, noi l'abbiamo messo a morte!". A questo punto interviene IL TESTIMONE-LA VERITÀ (Allàh) il Quale rende testimonianza, e nessun testimone è attendibile quanto Lui, che essi non hanno messo a morte e non hanno crocifisso IL CRISTO, ma ne hanno solamente avuto l'illusione! Sulla croce non hanno inchiodato il CRISTO, bensì un simulacro di lui, mentre il CRISTO in carne e ossa era in cielo presso ALLAH, il Quale, per sottrarlo al complotto omicida della classe dirigente israelita, lo aveva fatto ascendere a SÈ (In nota il testo della moschea aggiunge: Nel 1960 il Papa, contraddicendo quanto scritto nei Vangeli (cifr.: jurare alle sante Vangele = giurare per il santo vangelo di Dio = simbolo di verità inconfutabile e assoluta), assolve gli Ebrei dalla responsabilità di "dei-cidio". Ovviamente, per i musulmani l'accusa di "dei-cidio", che ha perseguitato gli Ebrei per 2000 anni, è assolutamente fuori dal mondo, ma l'assoluzione di essi dal delitto di uccisione di dio, per non aver commesso il fatto (si afferma che furono i Romani), può essere una prova riguardo alla attendibilità dell'affermazione relativa alla alterazione di testi originari di provenienza divina, eseguita da esponenti della nomenklatura ecclesiastica, per giustificare derive eterodosse)».
Così asserisce analogamente il testo francese:
«Jésus n’a pas été crucifié pour expier les péchés des criminels. Dieu le Très-Haut l’a proclamé dans Son Livre, le sublime Coran: «Or, la vérité exacte c’est qu’ils (les juifs) n’ont pas tué le Messie, Jésus fils de Marie, comme ils le prétendent; et ils ne l’ont point crucifié, mais ils se sont imaginés cela et ils ont pensé qu’ils l’avaient tué et crucifié. En fait ils ont tué et crucifié quelqu’un qui lui ressemble! Par la suite, ils sont tombés en désaccord sur la personne crucifiée: étais-ce Jésus ou un autre? Ils conservent tous un doute à son sujet. La vérité est qu’ils disent des choses sur lesquelles ils n’ont que des doutes. Ce qui est certain c’est qu’ils n’ont point tué Jésus. Mais Dieu l’a élevé vers Lui et l’a sauvé de ses ennemis» (Sourate 4/versets 156-158). Le mot de Jésus en hébreux «YESHUA» signifie: «celui que Dieu a sauvé». Nous lisons dans l’Evangile de Jean, 7/versets 32-36, que les juifs voulurent capturer le Messie sans pour autant y parvenir et Jésus leur disait (avant sa prétendue CRUCI-FICTION): «Vous me chercherez, mais vous ne pourrez venir là où je vais» (Jésus savait que Dieu allait l’élever à Lui et le sauver de ses ennemis).
Les juifs ne comprenaient pas ses paroles: «Où faut-il qu’il aille pour que nous ne le retrouvions plus?» Jésus avait dit à ses disciples: «Vous m’abandonnerez tous, mais Dieu ne m’abandonnera jamais» (Evangile de Jean, 16/versets 32-33 et 8/verset 29). Dieu lui avait promis: «Qu’il ne sera jamais livré à la fureur de ses ennemis, que l’Eternel le gardera et lui conservera la vie» (c’est Jean chap. 13/verset 18 qui cite le psaume 41) ; «Qu’aucun mal ne l’atteindra, car Ses Anges le protégeront de peur que son pied ne heurte une pierre…» (C’est Luc, chap. 4/versets 9-11 qui cite le psaume 91).Ces merveilleuses prophéties ne peuvent jamais concerner un homme qui meurt crucifié sur une croix et qui, désespérant de la Miséricorde divine, dit: «O mon Dieu, pourquoi m’as-Tu abandonné ?». Les chrétiens prétendent que ce «sacrifice» est une œuvre d’amour, mais nous lisons dans l’Evangile de Jean, chap. 8/versets 39-45, que Jésus n’était pas d’accord avec les juifs qui voulaient le faire mourir: «Mais, maintenant vous cherchez à me faire mourir, moi un homme (le mot homme existe dans l’original grec, mais il manque dans les traductions) qui vous ai dit la vérité que j’ai entendue de Dieu. Si votre père était Dieu, vous m’aimeriez (……) car c’est Lui qui m’a envoyé. Le père dont vous êtes issus c’est le diable, et vous voulez accomplir les désirs de votre père. Il a été meurtrier dès le commencement». Faire mourir Jésus est donc une œuvre du diable: elle n’est pas agréée par Dieu et elle ne peut pas expier les crimes des humains. Dieu dit à Ezéchiel, 18/versets 20-21: «La justice du juste lui sera imputée et la méchanceté du méchant pèsera sur lui» et JESUS le confirme (Matthieu 25/Versets 34 à 46). Le sublime Coran le rappelle: «Quiconque fait un bien fut-ce du poids d’un atome le verra, et quiconque fait le mal fût-ce le poids d’un atome le verra» (Sourate 99/versets 7-8)».
Ovviamente tutto ciò presuppone che l’Islam ritenga i racconti biblilci, sia veterotestamentari che neotestamentari, falsi. Questo è fondamentale nell’insegnamento islamico ed è la prova evidente che sui fatti biblici è data nel Corano una visione molto differente da quella ebraica e cristiana. La diversità dipende dal fatto che, mentre la Chiesa conserva il testo ebraico dell’AT così come lo riceve dal popolo ebraico, invece l’Islam non ha mai utilizzato il testo biblico, ritenendolo falsificato. Il bambino musulmano, quindi, non conosce né le storie di Abramo, né quelle di Mosè, né quelle di Gesù, così come vengono raccontate dai libri biblici. Per l’insegnamento musulmano è vero di Abramo, di Mosè e di Gesù solo ciò che insegna in proposito il Corano.
3/ In moschea si insegna che Gesù è stato inviato al mondo per annunciare che sarebbe venuto Maometto
Su questo punto così asserisce il testo citato islamico-milanese:
«Il NARRATORE DIVINO, la veridicità del Quale non viene messa in dubbio se non da coloro, nei quali è stato impresso il marchio dell'eterna infelicità, da quando erano ancora nel grembo delle loro madri, attesta che il CRISTO, su lui la pace, nell'esercizio del suo magistero apostolico-profetico per la salvezza delle pecore smarrite della Casa d'Israele, fece questo discorso. "O Figli d'Israele, io sono un Messaggero di Allàh, che mi ha inviato per confermare la LEGGE e annunciare l'avvento di un Messaggero dopo di me, il nome del quale è AHMAD (il Periclito)”»[3].
Analogamente il testo francese scrive:
«Jésus avait annoncé la venue du dernier Prophète Mohammad – Paix et Bénédiction soit sur eux -. La véracité d’un prophète est prouvée par l’authenticité de ses prophéties (Deutéronome 18/versets 21-22) et le «Paraclet» vous annoncera les choses à venir (Jean 16/verset 13). La Prophétie de Mohammad a bouleversé l’histoire chrétienne: la Palestine, l’Egypte, la Syrie, l’Irak, le Liban, Constantinople capitale de l’empire chrétien d’Orient, le Yémen, etc. Tous ces pays qui comptaient des populations chrétiennes (avec des minorités juives) ont cru (sauf les minorités qui existent encore de nos jours, témoignant de la tolérance de l’Islam) en la Révélation descendue sur Mohammad. Un événement universel aussi important qui a marqué l’histoire humaine depuis 15 siècles devait être annoncé par les Prophètes antérieurs, comme le proclame ce verset du Coran: «Ceux qui suivent le Messager, le Prophète illettré mentionné chez eux dans la Thora et l’Evangile qui leur ordonne le convenable et leur interdit le blâmable, leur rend licite les bonnes choses, leur interdit les mauvaises, les soulage du fardeau et des jougs qui étaient sur eux, ceux qui croiront en lui, le soutiendront, lui porterons secours et suivront la Lumière descendue avec lui (le sublime Coran), ceux-là sont les gagnants». (Sourate 7/verset 157). Dans le Deutéronome, chap. 18/versets 15 à 22, cette prophétie annonce la venue de Mohammad et non pas Jésus (Actes des Apôtres, chap. 3/versets 20-22). En effet, Jésus est une personne divine (selon les chrétiens), mais Moïse n’est qu’un prophète comme Muhammad: leur mission, leur naissance, leur vie conjugale, leur mort sont pleines de similitudes. Lorsque les pharisiens questionnèrent le Prophète Jean (Jean 1/versets 19-22), ils lui posèrent trois questions: «Es-tu le Messie Jésus ? Il répondit: non». «Es-tu Elie ? Il répondit: non» (mais Jésus dit que Jean c’est Elie: Matthieu, chap. 11/versets 13-15, ce qui est encore une erreur). Puis : «es-tu le Prophète ? IL répondit: non». Qui est ce Prophète mentionné après Jésus si ce n’est Mohammad ? C’est la preuve que les juifs avaient dans la Thora la prophétie annonçant la venue d’un dernier Prophète qui viendrait après le Messie. Enfin, la venue du «Paracletos, en français signifie «intercesseur» et en arabe «As-shafi», est un nom du Prophète Mohammad et Paraclitos signifie «celui qui loue Dieu de la manière la plus parfaite» en arabe «Ahmad»; ce dernier nom est mentionné dans le Coran: Jésus a annoncé la venue d’un Prophète nommé «Ahmad» (Sourate 61/verset 6). Puisque Jésus donne son départ comme condition absolue à la venue du «Paraclet» (Jean 16/verset 7) et que l’Esprit Saint était déjà descendu sur ses disciples (Jean 20/verset 21 et Matthieu 10/versets 8, 19-20), le «Paraclet» n’est donc pas l’Esprit qui n’a ni chair, ni os, (donc ni oreilles, ni langue) (Luc 24/verset 39), mais il est un Messager qui entendra et transmettra la Parole divine».
La questione dell’autenticità dell’Antico Testamento (e del Nuovo Testamento)
Come si è già notato, affermare che l’unico messaggio di Gesù (così come di Abramo, di Mosè e dei profeti) è stato quello di invitare gli uomini a farsi musulmani, affermare che Gesù non è morto in croce, ma è salito direttamente al cielo, asserire che egli ha ripetutamente preannunciato la venuta di Maometto, vuol dire negare validità all’Antico ed al Nuovo testamento
Così spiega nel sito già citato l’imam francese – e la stessa versione dei fatti è insegnata dagli imam d’Italia:
«Celui qui a créé cet univers magnifique que nous contemplons chaque jour a créé l’homme dans sa forme la plus parfaite et lui a donné l’intelligence pour réfléchir, Celui-là a fait descendre le Coran sur Son dernier Messager Muhammad. Il avait auparavant fait descendre la Thora sur Son Messager Moïse et l’Evangile sur Jésus le Messie. Dieu est Parfait et Sa Parole est parfaite: elle ne saurait contenir des imperfections. Dieu a promis de préserver (sourate 15/verset 9) le sublime Coran qui est le dernier Livre révélé et Il nous a informé que les Livres descendus avant avaient été en parties altérés: on y trouve certes, des Paroles de la Torah ou de l’Evangile authentiques, mais on y trouve également les écrits des historiens et d’hommes qui n’étaient pas inspirés par Dieu. Il y a dans la Bible de très nombreuses contradictions et erreurs qui prouvent la perte du Texte original».
Il sito riporta anche tre prove «eclatanti» della falsità della Bibbia:
«LES 3 PREUVES ECLATANTES ATTESTANT DE LA FALSIFICATION PARTIELLE DE LA BIBLE
"Malheur, donc, à ceux qui de leurs propres mains composent un livre puis le présent comme venant d'Allah pour en tirer un vil profit! - Malheur à eux, donc, à cause de ce que leurs mains ont écrit, et malheur à eux à cause de ce qu'ils en profitent!" (le sublime Coran:sourate no 2 Al-Bakara (la Vache), verset 79).
1ère PREUVE ECLATANTE
La Bible attribue à DIEU l'IGNORANCE, L'ERREUR ET ENSUITE LE REPENTIR. David informe DIEU de ce qu'Il doit faire: l'Ange envoyé par DIEU tue 70000 juifs par ERREUR POUR LE PECHE DE DAVID. BIBLE: 2 SAMUEL/chapitre 24 (dont l'auteur est inconnu), "Dieu est irrité contre Israël et Il excita David contre eux, en lui disant:"Va faire le recensement d'Israël et de Juda": 800'000 en Israël et 500'000 en Juda". Après avoir fait ce recensement, David compris qu'il avait commis un grand péché et Dieu le punit en envoyant un ange exterminateur qui tua 70'000 juifs. Enfin, David dit à Dieu "qu'Il n'aurait pas dû châtier le peuple, parce que c'est lui qui avait commis ce péché! ENSUITE DIEU SE REPEND DE CE MAL!
Le même récit est rapporté dans le 1er livre des Chroniques, au chapitre 21 - dont l'auteur (également inconnu) - ayant compris que jamais Dieu n'ordonne le pêché et ensuite punit le serviteur qu'il Lui a obéit, a corrigé ce qui est écrit dans Samuel: c'est "Satan qui excita David à faire le recensement d'Israël: 1'100'000 en Israël et 470'000 en Juda.
Remarque importante:
L'exemple de ce même récit rapporté différemment par deux auteurs inconnus sont une preuve irréfutable que l'on trouve dans la Bible des récits inventés.
ORIGINE DE LA BIBLE
Avant la première Bible imprimée par GUTENBERG en 1455, les différents Livres qui composent ce que l'on appelle aujourd'hui la Bible , étaient écris à la main. Ces Livres étaient conservés par l'Eglise Catholique et leur possession par les fidèles chrétiens était interdite: seuls les prêtres avaient accès à ces livres.
Lorsque Dieu révéla - au 7ème siècle - le sublime Coran à Muhammad, le sceau des saints Prophètes – Paix et Bénédiction soient sur eux – , la Bible n’existait pas, raison pour laquelle nous ne trouvons jamais écrit dans le sublime CORAN, le mot “Bible”. Par contre, sont mentionnés: les Rouleaux d’Abraham, la Thora de Moïse, les Psaumes de David, l’Evangile de Jésus, (non pas 4 évangiles, suivi de 23 petits écrits de différents auteurs).
Le mot arabe "kitab" mentionné dans le Coran signifie: "Le Livre de Dieu", qui englobe tous les Livres révélés dans leur version et leur langue d'origine: tous ces Livres révélés ne sont que les différentes parties du Livre éternel de Dieu.
En effet, croire à tous les livres divins est l’un des piliers de la foi musulmane, Dieu dit : ”Le Messager (Mohammad) a cru en ce qu’on a fait descendre vers lui venant de son Seigneur, et aussi les croyants : tous ont cru en Allah, à Ses anges, Ses livres et à Ses messagers [en disant] : ‘Nous ne faisons aucune distinction entre Ses messagers’. Ils ont dit : ‘Nous avons entendu et obéi. Seigneur, nous implorons Ton pardon. C’est à Toi que sera le retour’”. [Sourate no 2/ Al Baqara, La Génisse, verset 285]
Or la Bible actuelle (du grec : «biblion» qui signifie livre) n’est pas la Torah ou l’Evangile dans leur pureté originelle. On y trouve certes des paroles de Dieu ou des prophètes, mais aussi les écrits d’hommes qui n’étaient pas inspirés par Dieu, ainsi que ceux d’historiens : elle a donc subi une altération qui explique les erreurs, les contradictions et les absurdités que l’on rencontre.
La Bible elle-même nous informe de cette vérité. En effet, le livre de Moïse qui était dans la Maison de Dieu (2ème livre des Chroniques, 34/verset 15) a été brûlé lors de la prise de Jérusalem par Nébucadnestar. Ce livre a été réécrit par le scribe Edras et selon le 2ème livre des Macchabées (1/versets 50-60) il aurait été brûlé par Antonius. L’Histoire atteste que le Temple fut à nouveau détruit en 70 av. JC par Titus et un arc de triomphe élevé à sa gloire à Rome témoigne de cette victoire : les bas-reliefs sculptés dans la pierre montrent les romains emportant avec eux le fameux chandelier à sept branches lors du pillage du Temple. Le seul exemplaire disponible aujourd’hui est le texte hébraïque rédigé au 11ème siècle, mais Abraham et Moïse ont vécu il y a 40 siècles.
Nul doute que Dieu était capable de protéger Sa Maison sacrée à Jérusalem et pourtant Nabucanestar l'a pillée et brûlée. Dieu était tout à fait capable de préserver les Livres sacrés descendus avant le Coran, mais Dieu avait choisi de confier la garde de la Thora aux prêtres juifs, mais eux n'ont pas respecté cet engagement envers Dieu (le sublime Coran, sourate no 5/verset 44) et après certains chrétiens suivirent leur exemple (Sourate no 5/verset 14).
En Vérité Dieu avait choisi de préserver l'essentiel du contenu des Livres sacrés précédents par le dernier Livre: le sublime CORAN (Sourate no 5/verset 48 et sourate 15/verset 9)). Cette vérité est vérifiable: il n'existe pas plusieurs versions du Coran en langue originale Arabe, mais UN SEUL CORAN ARABE. Par contre, il existe plusieurs lectures du Coran - lectures qui n'affectent pas les sens du sublime Coran. Le 3ème Calife OTHMAN, Compagnon du saint Prophète Muhammad, avait ordonné de conserver une seule lecture du Coran et de brûler les autres; car lorsque l'Islam s'était étendu dans dans les pays non arabophone, les nouveaux musulmans ne connaissaient pas la langue Arabe et pour faciliter la lecture du Livre d'Allah, une seule lecture avait été distribuée par le Calife Othman. Cependant ces différentes lectures sont restées présentes dans les pays arabophones. Par exemple le Maroc a une lecture (WARCH) et l'Arabie Saoudite une autre lecture (HAFS).
*En revanche, les traductions "des sens du CORAN" dans les différentes langues sont nombreuses et contiennent des erreurs.
LES LIVRES DE LA BIBLE AVANT LA VENUE DU PROTESTANTISME
Huit livres de l’Ancien Testament étaient rejetés par les premiers chrétiens et considérés comme apocryphes jusqu’en 324 de l’ère chrétienne; ce sont: Esther, Baruch, Tobie, Judith, La Sagesse, L’Ecclésiaste et les deux livres des Macchabées.
En 325 l’empereur Constantin convoqua un concile à Nicée pour prendre une décision au sujet de ces livres. On jugea opportun d’admettre le livre de Judith, alors que les autres restèrent à l’état d’apocryphes. En 364 lors du concile de Laodicée, il fut décidé d’y ajouter le livre d’Esther. En 397 se réunit le concile de Carthage, auquel assista l’illustre Augustin: tous les livres apocryphes furent déclarés canoniques. Par la suite les protestants rejetèrent les décisions des conciles à l’égard des livres de Baruch, de Tobie, de Judith, de la Sagesse, de l’Ecclésiaste et des Macchabées, et décidèrent que ces livres devaient être éliminés de la liste des livres canoniques; quant au livre d’Esther, ses neuf premiers chapitres et trois versets de son 10ème chapitre, ainsi que six autres chapitres furent rejetés comme apocryphes.
On constate que pendant 324 ans, des livres qui avaient été considérés comme corrompus et non inspirés furent ensuite déclarés canoniques (authentiques) par des milliers de savants chrétiens et par l’église catholique, qui, jusqu’à maintenant, les conserve dans son canon.
Cela démontre qu’à cette époque l’opinion des premiers chrétiens n’avaient aucun poids. En admettant comme canoniques des livres dont le texte est altéré et peu authentique, les chrétiens ont fait preuve d’une telle faiblesse de sens critique qu’il est permis de supposer que les Evangiles, acceptés par eux et transmis à leur postérité, ne sont que des ouvrages apocryphes qui avaient cours alors. Les chrétiens des premiers siècles croyaient à l’authenticité de la version grecque et à la corruption du texte hébraïque, qui aurait été altéré en 130 de l’ère chrétienne par les juifs. Malgré cela l’église grecque et les églises orientales continuent de croire à l’authenticité de ce texte. D’autre part, les protestants retournent la question et disent de la version grecque, ce que les grecs disent de la version hébraïque. L’église romaine soutient, de son côté, que la vulgate latine est le seul texte digne de foi, ce qui est réfuté par les protestants.
Les évangélistes qui ne cessent de condamner l’Eglise Catholique, lisent une Bible qui a été écrite par les soins de cette Eglise pendant 13 siècles, jusqu’à la venue des Protestants. […]
2ème PREUVE ECLATANTE
Nous lisons dans la Bible que: "L'Eternel à mis un esprit de MENSONGE dans la bouche de certains prophètes" (1 ROI 22:20-23) et C'EST DIEU qui séduit le Prophète, puis le détruit: EZECHIEL 14:9.
Il est donc permis de croire que si des prophètes peuvent mentir, à plus forte raison ceux qui n'étaient pas prophètes et qui nous ont rapporté que Jésus est Dieu, fils de Dieu ou encore qu'il serait mort sur la croix, peuvent mentir. Ces trois affirmations ne sont - comme le certifie le sublime CORAN - que des mensonges.
Les disciples de Jésus, Paul et les évangélistes s'ils ne sauraient être pires, doivent en tous les cas ressembler aux prophètes bibliques!
3ème PREUVE ECLATANTE
Nous lisons dans l'Evangile de Jean (qui n'est pas l'Evangile original, dans la langue araméenne de Jésus), ces fausses paroles attribuées à Jésus - Paix et Bénédiction soient sur lui et sa Mère -: «Oui, je vous le déclare, c’est la vérité : celui qui croit en moi fera aussi les œuvres que je fais. Il en fera même de plus grandes que celles-ci parce que je vais au Père» (Evangile de Jean, chapitre 14, verset 13).
Vous lisez bien: "Ceux qui croiront en moi". Seuls les Chrétiens et les Musulmans croient en Jésus, le Messie venu en chair, cité 11 fois dans le sublime CORAN. Les Juifs, les Hindous, les Bouddhistes ne le reconnaissent pas. .
Cependant, les Chrétiens non seulement croient en Jésus, mais ils l'adorent et le placent à l'égal de DIEU. TOUT CELA EN VAIN: Ils ne peuvent accomplir AUCUNE des œuvres semblables à Jésus: redonner la vue aux aveugles, faire marcher les paralytiques et ressusciter les morts; comment pourraient-ils accomplir des œuvres encore plus grandes que celles du Messie - Paix et Bénédiction soient sur lui et sa Mère la pure Marie -.
Par cet unique VERSET biblique, ils sont vaincus: ou bien ils croient que ces paroles sont celles de Jésus et alors n'ayant aucun des signes susmentionnés: ils ne sont pas des croyants en Jésus - ou bien ils doivent admettre la Vérité que ces paroles ne peuvent JAMAIS être celles de Jésus.
Dans le sublime CORAN, dans la sourate Marie (no 19), Dieu dit:[34] "Tel est, Jésus, fils de Marie, Parole de Vérité dont ils doutent". Dieu rappelle qu'Il a révélé à Jésus, fils de Marie, le Messie, un EVANGILE (AL INJIL) et non pas 4 évangiles (au pluriel) déclarés conforment au canon, parmis 61 évangiles déclarés apocryphes par les pères de l'Eglise.
En effet, lorsque Jésus ressuscite LAZARE, il dit: "Ô Dieu ressuscite-le afin qu'ils croient que Tu m'a envoyé" (JEAN 11:42). Le miracle est là pour prouver la véracité du Messager et de son Message de la part de Dieu. Aussi le mérite de la foi est de croire sans voir; ors si ceux qui croient en Jésus pouvaient faire des œuvres plus grandes que Jésus, ils n'auraient plus aucun mérite de la Foi!»
Un esegeta non può che sorridere dinanzi all’elencazione delle tre prove “eclatanti” della menzogna della Bibbia.
A/ Risposta alla prima "prova eclatante", quella che sostiene che la Bibbia si contraddice, mentre il Corano, esistendo in un’unica versione, è perfetto.
I cristiani risponderebbero che proprio questo prova la verità di ciò che Gesù ha detto e fatto: pur nella diversità dei particolari – se ascoltiamo diverse testimonianze di un fatto appena accaduto le persone presenti riferiranno particolari leggeremente diversi – è la concordia sulla sostanza a mostrare che, pur non essendosi messi d’accordo, i fatti sono andati nella sostanza così come vengono riferiti. Più incerta sarebbe l prov recata da un solo testimone, che non si contraddirebbe, ma non avrebbe nessuna possibilità di essere contraddetto: come dice il diritto antico testis unus testi nullus.
B/ Risposta alla seconda "prova eclatante", quella che sostiene che i Vangeli sono falsi perché dichiarano che Gesù è Figlio di Dio ed è stato crocifisso e questo è falso perché il Corano dichiara falsa tale affermazione.
L’atteggiamento di chi propone queste argomentazioni "eclatanti" è qui chiarissimo: dinanzi ad un dato così importante e attestato da tutte le fonti come la morte in croce di Gesù, è sufficiente che un versetto del Corano contraddica questo dato che il dato deve essere abbandonato. Ovviamente questo vale dinanzi a quasiasi detto o fatto di Gesù riportato dai Vangeli: se il Corano dice diversamente, il dato non può essere accolto. Di Gesù si conserva, dunque, nell’insegnamento in moschea solo ciò che viene detto di Gesù nel Corano e, quindi, il Gesù del Nuovo Testamento (a cui sono stati sottratti i dati divergenti dalla presentazione coranica) ed il Gesù del Corano sono identici.
Ma cosa fare allora della storia? Tutti gli storici antichi cristiani, ebrei e pagani che affermano che Gesù è morto in croce si sono sbagliati o ci hanno voluto ingannare? La crocifissione è un dato certo della scienza storica e non è messo in dubbio nemmeno dagli storici più anti-clericali. Non sarà allora che si deve cercare un'interpertazione diversa delle parole del Corano, se il Corano non può sbagliare e s e, d'altro canto, la verità del Corano e quella scientifica non possono contraddirsi?
C/ Risposta alla terza "prova eclatante", quella che sostiene che i cristiani non fanno opere simili a quelle che ha fatto Gesù e quindi il vero Gesù non può aver detto cose come queste.
Si noti bene innanzitutto: in questa terza prova "eclatante" non è in questione la capacità testimoniale dei cristiani – altrimenti si potrebbe rispondere che la Madonna compie miracoli, ad esempio a Lourdes, e così ne ha compiuti padre Pio in vita come in morte, così Giovanni Paolo II e così via. L'accento della "prova eclatante" non è sulla pochezza di testimonianza dei cristiani che dovrebbero vivere una vita più conforme al Vangelo, bensì sul fatto che Gesù non si sarebbe mai espresso così come i Vangeli attestano. In filosofia questa verrebbe chiamata una petitio principii, cioè il contrario di una prova "eclatante", il semplice riaffermare che quella cosa - che Gesù cioè non avrebbe mai detto una simile frase - deve essere creduta senza discutere, senza fornire una sola prova, anche non eclatante, per spiegare perché si ritiene storicamente e scientificamente che Gesù non si sia mai così espresso.
Note al testo
[1] Al-Shàykh ‘Àbdu-r-Rahmàan Pasquini (a cura di), Il Cristo chi è veramente, Edizioni del Calamo, Milano, 2011.
[2] Al-Shàykh ‘Àbdu-r-Rahmàan Pasquini (a cura di), Il Cristo chi è veramente, Edizioni del Calamo, Milano, 2011, pp. 7-8.
[3] Al-Shàykh ‘Àbdu-r-Rahmàan Pasquini (a cura di), Il Cristo chi è veramente, Edizioni del Calamo, Milano, 2011, p. 14.