La mia prova dell’esistenza di Dio, di Andrea Lonardo
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Il Centro culturale Gli scritti (28/9/2014)
Evidente prova dell’esistenza di Dio è l’antiCristo, è il maligno, è il male. La rabbia e l’odio contro Gesù, il giusto, il Figlio dl Padre, sono la prova che proprio egli è Dio, che il Padre lo ha mandato. Non si spiegherebbe tanto odio contro Gesù, contro la fede cristiana – ed anche non si spiegherebbe tanto odio nella storia contro il popolo ebraico – se non fosse perché il male percepisce che Dio lì è presente.
Il male attacca la vita, la odia, vuole la divisione tra Dio e la sua creatura, vuole la divisione degli uomini tra di loro: ma non può non attestare, anche se solo negativamente, che non vuole tutto ciò proprio perché lì è la verità e la bellezza.
Che il male ed il Maligno esistano è certo. Ed è molto più certo che esistano allora il bene e Dio. È evidente che esiste il “mistero” del male. E che la misericordia di Dio è ciò che si oppone al mysterium iniquitatis.
Questa prova nulla toglie alle prove dell’esistenza di Dio della tradizione tomista, così come a quelle che dall’esistenza morale giungono al postulato dell’esistenza di Dio e del suo giudizio.
Ma ad esse, anche questa, a contrario, si aggiunge. E attesta.
Come ha scritto Nicolás Gómez Dávila: "Da quando la religione si secolarizza, come unico testimone di Dio rimane Satana" (Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito, Milano, Adelphi, 2009, p. 86).
L'aforisma è on-line anche nell'Antologia de Gli scritti "Da quando la religione si secolarizza, come unico testimone di Dio rimane Satana" (Nicolás Gómez Dávila).