Appunti inglesi, di Andrea Lonardo 9/ Il dramma delle ricostruzioni degli storici italiani e, quindi, dei libri di testo utilizzati nella scuola italiana è il provincialismo 10/ Il barocco inglese 11/ La prima cosa da sottolineare per capire Londra 12/ Appunti sul British Museum e l’Antico Testamento (I parte)
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Il centro culturale Gli scritti (1/9/2014)
9/ Il dramma delle ricostruzioni degli storici italiani e, quindi, dei libri di testo utilizzati nella scuola italiana è il provincialismo
Ogni mese si pubblica un libro di qualche storico italiano che analizza minuziosamente il caso di qualche eretico condannato come protestante. Gli estensori di libri di testo scolastici ne deducono che la Chiesa cattolica ha usato la violenza per imporre il suo punto di vista, mentre nei paesi protestanti regnava finalmente la libertà.
Perché non inserire, invece, gli eventi nel loro contesto europeo? Nell’Inghilterra elisabettiana si veniva decapitati per aver ospitato in casa un prete cattolico. Non solo avveniva la decapitazione del prete e di chi lo aveva ospitato al Tyburn, dove sorge ora Marble Arch, ma i loro corpi venivano squartati e smembrati in quattro parti perché i quattro brandelli venissero inviati come monito ai quattro capi della città.
Nella prima metà del ‘600, durante la “dittatura” di Cromwell (che si dichiarava paladino della democrazia ed ostile alla monarchia), oltre a continuare le esecuzioni capitali dei cattolici (e degli anglicani contrari al puritanesimo) vennero non solo chiusi, ma addirittura distrutti tutti i teatri (compresi il Globe ed il Rose), perché tragedie e commedie erano opera del diavolo. Tutto questo mentre il teatro barocco fioriva in Italia.
Nei “laicissimi” Paesi Bassi a cattolici come il grandissimo pittore Vermeer era proibito partecipare pubblicamente alla messa, perché essa poteva essere celebrata solo in case private, senza che alcun segno esteriore indicasse la presenza di una chiesa. Negli stessi anni l’ebreo Spinoza veniva scomunicato dalla sinagoga di Amsterdam: il consiglio dei rabbini vietò con decreto religioso agli appartenenti alla comunità giudaica di rivolgergli la parola e di leggere i suoi libri.
L’ultimo martire cattolico inglese è del 1681, ma solo nel 1830 avverrà l’ “emancipazione dei cattolici”, cioè sarà reso libero il culto cattolico, e solo nel 1846 ci sarà nuovamente un vescovo cattolico residente.
Sono provinciali gli storici ed i loro libri di testo che non rendono il lettore edotto di queste contemporaneità. Solo vedendo in parallelo Galilei, Vermeer e Spinoza, così come le nuove leggi di Carlo Alberto sui culti protestanti e la Legge sull’Emancipazione dei cattolici in Inghilterra si comprende cosa fosse tipico di un’epoca e cosa fosse invece peculiare delle diverse confessioni.
In Svezia sarà solo nel 1951 che diverrà possibile celebrare la messa cattolica in un pubblico luogo e non solo in un’ambasciata straniera.
10/ Il barocco inglese
Ad Hampton Court il giardino sul retro del palazzo è detto anche “giardino barocco” ed una sezione del palazzo è dedicata alla “corte barocca”. Così recita il sito ufficiale di Hampton Court: “From the 17th and 18th century the Baroque style was all the […] rage across Europe. The Kings and Queens that occupied Hampton Court during the 17th and 18th Century were also important patrons of Baroque art and music”.
Vicino alla National Gallery si trova la chiesa di St. Martin-in-the-Fields, famosa per le sue esecuzioni musicali: è in stile barocco inglese.
Ebbene non è provinciale, allora, dire che il barocco è lo stile della Chiesa cattolica che cerca con esso di reagire alla Riforma protestante? Piuttosto è uno stile nato nella Chiesa cattolica che ben presto conquista il cuore degli uomini del tempo appartenenti ad ogni confessione.
11/ La prima cosa da sottolineare per capire Londra
La prima cosa da sottolineare per capire la grandezza di Londra è che la capitale inglese è un porto. Le cartine delle guide turistiche spesso si arrestano alla Torre di Londra, come se non ci fosse quasi niente ad est di essa. E invece da lì comincia il porto di Londra.
Ora una nuova sezione del Museum of London, denominata Docklands, permette di rendersene conto più facilmente. Ciò che ha reso grande Londra è stato il suo porto, per un lungo periodo il più grande porto del mondo, dove arrivavano merci da ogni parte del mondo e dove arrivavano gli schiavi fino allo Slave Trade Act che abolì la schiavitù nel 1807.
12/ Appunti sul British Museum e l’Antico Testamento (I parte)
Ciò che impressiona chi cerca nel British Museum reperti relativi alla Bibbia è la violenza dei tempi in cui visse l’antico popolo di Israele. Nei rilievi neo-assiri contemporanei alla storia dei Re dell’Antico Testamento, si vede il trattamento riservato ai nemici degli assiri: la decapitazione, l’impalazione, la deportazione.
Nel famoso rilievo della presa di Lachish, una città del regno di Giuda catturata dal re Sennacherib nella sua campagna del 701 (cfr. 2 Re 18-19) contro il re di Giuda Ezechia, si vede il triste convoglio delle famiglie dei deportati, mentre due soldati vengono gettati giù dall’alto per essere uccisi e altri torturati. Precedentemente, nella scena dell’attacco a Lachish, si vedono tre ebrei che vengono impalati.
Nella sezione al piano superiore, dedicata al Vicino Oriente antico, è esposta dello stesso periodo l’iscrizione detta di Silwan (dal luogo del ritrovamento a Gerusalemme): parla di Shebna, ministro del re Ezechia, che viene identificato con il personaggio citato in Is 22,15-16 oltre che in 2 Re 18-19. La stessa sezione conserva anche gli ostraka (i “cocci”) di Lachish, cioè alcune lettere scritte su cocci di terracotta da parte dei difensori di Lachish assediati.
Nella sezione egizia il British conserva anche una statuetta del faraone Taharqa (690-664) che pose fine al potere di Sennacherib, come racconta nuovamente la Bibbia (2Re 19,9, dove il faraone è chiamato Tiraca).
Sempre per mostrare la grandezza dei re assiri, una serie di rilievi mostrano il re neo-assiro Ashurbanipal (668-627, immediatamente precedente all’omonimo re babilonese) che affronta in un ambiente circense i leoni e li uccide.
Precedente a Sennacherib è l’Obelisco nero di Shalmaneser III (858-824): nella seconda fascia dall’alto il re ricevenell’841 il tributo da 5 funzionari provenienti da Israele. Sul lato anteriore sempre Shalmanasar III riceve il tributo dalla casa di Humri nell’841 (è il re Ieu figlio di Omri di Israele di 2 Re 9-10: il tributo non è riportato nel testo biblico che parla invece dell’alleanza del re Acab di Israele con il re Cazael di Damasco contro il re assiro di cui dà notizia anche il testo assiro).