Mangiare agnello a Pasqua? Breve nota di L.d.Q.
Gli scritti (20/4/2014)
N.B. previo: non mangerò agnello a Pasqua, perché non mi piace.
La natura stessa, l’evoluzione studiata da Darwin, ha fatto sì che l’uomo fosse “mediocre” nel mangiare, bisognoso di carne come di verdure, non esclusivamente carnivoro, né erbivoro.
I denti dell’uomo si sono sviluppati per entrambe le funzioni: i molari servono per triturare le verdure, gli incisivi per lacerare le carni.
La specie umana ha poi nei millenni specializzato le carni da mangiare a seconda delle stagioni. In ambiente europeo si mangia il maiale al cambio dell’anno o il cappone in brodo, a motivo del freddo e del rigore della stagione, mentre in primavera si mangiano gli agnelli perché nati da poco. Inoltre, al fine di fare formaggi come il pecorino o la ricotta, si è presa nel tempo l’abitudine di mangiare carne di agnello per avere il latte della pecora madre che altrimenti sarebbe destinata al piccolo.
D’altro canto se non fosse l’uomo a mangiare animali, essi si mangerebbero comunque tra loro, perché questa è legge di natura.
Ciò che è veramente terribile non è tanto l’utilizzo di determinate carni in determinate stagioni, quanto piuttosto l’allevamento moderno che tratta l’animale da oggetto dalla sua nascita alla sua morte, obbligandolo a vivere in condizioni assolutamente contrarie alla libertà della natura e selezionando solo le creature utili a fini alimentari – si pensi, ad esempio, all’uccisione immediata dei pulcini maschi appena nati perché inutili ai fini della produzione di uova.
Appare quindi ipocrita scagliarsi contro il cibarsi di agnello a Pasqua e non di cotechino a Capodanno o di Würstel nel corso dell’Oktoberfest.
Una serie provocatoria - ed anche un po' scema - trovata on-line che mostra, però, l'ipocrisia di chi si scaglia contro il mangiare agnello a Pasqua!