"Dio che non esisti ti prego". Dino Buzzati dinanzi alla questione di Dio, di Nellina Matuonto Banzatti
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Riprendiamo dal sito CulturaCattolica.it un articolo di Nellina Matuonto Banzatti (è l’VIII parte di un lungo articolo scritto dall’autrice con il titolo di La boutique del mistero, la sua messa a disposizione on-line è stata curata da Enrico Leonardi) pubblicato il 7/3/2012. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (6/4/2014)
“Niente? Proprio niente rimane. Di mia mamma non esiste più nulla?”
La drammaticità della domanda di chi non vuole arrendersi all’amarezza di conclusioni dettate dall’apparenza delle cose, rimane nella mente e nel cuore del lettore dopo che ha terminato la lettura della “Boutique”.
Il mistero racchiuso nella condizione dell’uomo dopo la morte ha prima appassionato, poi sempre più assillato Dino Buzzati, come risulta dalla sua opera sia di scrittore sia di pittore. Innumerevoli sono infatti i modi in cui la sua fantasia si è scatenata a immaginare un ‘aldilà’ che desse senso all’’aldiquà’ . Ma questa affannosa ricerca sia pur mai interrotta sembra non aver avuto un approdo sicuro.
Di sicuro però il lettore potrà sempre trovare nei suoi scritti e nella sua pittura continui rimandi ad ‘altro’, l’attesa di qualche messaggio da ‘altrove’, l’ansia di un messaggero che arrivi quando non è ancora ‘troppo tardi’.
Basta un viaggio nei suoi scritti per farne esperienza. Ci soccorrono a questo proposito le parole con cui Eugenio Montale il 29 gennaio 1972, il giorno successivo alla morte dello scrittore, lo ricorda dalle pagine del “Corriere”:
“Tutta la realtà, la vita stessa, gli oggetti erano per lui segnali dell’altrove, erano una porta che un giorno avrebbe potuto aprirsi. E Dino poteva tranquillamente ostinarsi a bussare. E così fu per lunghi anni…”
Prima però di concludere, affidando al lettore questa appassionante ricerca lungo tutta l’opera di Dino Buzzati, ci permettiamo di dare un contributo interessante offerto da un breve scritto quasi completamente sconosciuto, che dà il titolo a un ampio saggio pubblicato da Lucia Bellaspiga nel2006, in occasione del centenario della nascita dello scrittore .
A pag. 25 di uno degli 84 quadernetti a righe con la copertina che riporta la scritta Bella copia in cui Almerina Buzzati conserva i manoscritti del marito, c’è una poesia intitolata L’ADDIO.
È il testo di una preghiera scritta nel 1957, ma riutilizzata dallo scrittore cinque anni più tardi per la commedia “L’uomo che andrà in America”. Sarà inserita nel finale dell’opera e affidata al personaggio positivo che intuisce di esser giunto al viaggio a lungo atteso, ossia all’appuntamento finale col suo destino.
Il testo sembra esser stato oggetto di riflessioni e ripensamenti da parte dello scrittore, come si può capire dalle tante cancellature e modifiche degli ultimi versi:
- Dio che non esisti ti prego
che almeno su questa grande nave
che mi porta via
le cabine siano … siano ben areate
e al mattino la prima colazione
compresa marmellata inglese di pomodoro
burro, cime di rape, salmone affumicato
salame di Modena a fette sottili.
- Ma se non esiste perché lo preghi?
- Non esiste fintantoché io non ci credo
finché continuo a vivere come viviamo tutti
desiderando desiderando
ma se io lo chiamo…
- Troppo tardi…
- Per la forza terribile dell’anima mia,
forse vile, trascurabile in sé
però anima nella piena portata del termine,
se io lo chiamo verrà.”
Bibliografia utile
- Dino Buzzati – La boutique del mistero – Mondadori, 1968
- Dino Buzzati – Il deserto dei Tartari – Rizzoli 1940 poi Mondadori 1945
- Yves Panafieu - Dino Buzzati: un autoritratto. Dialoghi registrati. Mondadori, 1973 (intervista)
- Album Buzzati – a cura di Lorenzo Viganò – Mondadori, 2006
- Lucia Bellaspiga – “Dio che non esisti ti prego”. Dino Buzzati, la fatica di credere – Ancora, 2006