1/ Genesi 1 letto dallo spazio nel corso della missione dell’Apollo 8. 2/ Buzz Aldrin fece la comunione sulla luna, dopo essere allunato con Armstrong, nel corso della missione dell’Apollo 11. Due brevi note di Andrea Lonardo
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Il Centro culturale Gli scritti (24/6/2012)
1/ Genesi 1 letto dallo spazio nel corso della missione dell’Apollo 8
Il 24 dicembre 1968 l’equipaggio dell’Apollo 8 lesse a turno il I capitolo del libro della Genesi, mentre la navicella orbitava intorno alla luna. Bill Anders, Jim Lovell e Frank Borman lessero i versetti da 1 a 10, nella traduzione della King James Version. La lettura fu trasmessa in diretta televisiva e, a quel tempo, fu la trasmissione più vista di tutti i tempi.
Questi i passaggi che furono letti:
Bill Anders
We are now approaching lunar sunrise and, for all the people back on Earth, the crew of Apollo 8 has a message that we would like to send to you.
In the beginning God created the heavens and the earth.
And the earth was without form, and void; and darkness was upon the face of the deep.
And the Spirit of God moved upon the face of the waters. And God said, Let there be light: and there was light.
And God saw the light, that it was good: and God divided the light from the darkness.
Jim Lovell
And God called the light Day, and the darkness he called Night. And the evening and the morning were the first day.
And God said, Let there be a firmament in the midst of the waters, and let it divide the waters from the waters.
And God made the firmament, and divided the waters which were under the firmament from the waters which were above the firmament: and it was so.
And God called the firmament Heaven. And the evening and the morning were the second day.
Frank Borman
And God said, Let the waters under the heavens be gathered together unto one place, and let the dry land appear: and it was so.
And God called the dry land Earth; and the gathering together of the waters called He Seas: and God saw that it was good.
And from the crew of Apollo 8, we close with good night, good luck, a Merry Christmas – and God bless all of you, all of you on the good Earth.
Gli astronauti lessero Genesi come augurio di Natale "a tutti voi che siete sulla buona Terra", poiché era la vigilia di Natale, ed invocarono la benedizione su tutti gli uomini.
Ecco dal sito della NASA la lettura dallo spazio di Genesi 1
2/ Buzz Aldrin fece la comunione sulla luna, dopo essere allunato con Armstrong, nel corso della missione dell’Apollo 11
Era il 20 luglio 1969. Sulla luna scesero per la prima volta nella storia, nel corso della missione Apollo 11, Neil Armstrong, che sarebbe poi sbarcato per primo dal LEM, e Buzz Aldrin. Una volta che il modulo lunare allunò si dovettero attendere, secondo programma, alcune ore, perché i due astronauti prendessero cibo e si riposassero, prima di scendere dal LEM e mettere i piedi sul Mare della Tranquillità.
Buzz Aldrin si era fatto dare da Dean Woodruf, pastore presbiteriano della Webster Presbiterian Church, il pane ed il vino benedetti nel corso della liturgia domenicale per poter fare la Comunione appena giunti sulla luna.
Suo desiderio era di spiegare in diretta il suo gesto, ma ne era stato sconsigliato da Deke Slayton, uno dei responsabili della missione, per evitare i problemi che si erano verificati quando nella missione dell’Apollo 8 gli astronauti avevano letto alcuni versetti della Genesi. Un’atea, di nome Madalyn Murray O'Hair, aveva infatti denunciato la NASA per questo, anche se aveva poi perso la causa perché la Corte aveva dichiarato di non avere giurisdizione sullo spazio, poiché non era territorio americano.
Aldrin disse allora in diretta semplicemente: «Io vorrei chiedere alcuni istanti di silenzio e invitare ognuno, dovunque sia, ad una pausa per contemplare gli eventi delle ultime ore e ringraziare come a lui e a lei è dato di fare».
Poi prese un foglio sul quale aveva scritto alcuni versetti del Vangelo di Giovanni e lesse in silenzio: «Io sono la vite, voi siete i tralci. Chiunque rimane in me ed Io in lui, porterà molto frutto, perché senza di me non potete fare niente».
Armstrong - racconta Aldrin nel volume del 2009 Magnificent Desolation - lo osservò in silenzio.
A distanza di tempo Aldrin ha così commentato ciò che fece: «Noi avevamo raggiunto la luna a nome di tutta l’umanità - cristiani, ebrei, musulmani, animisti, agnostici o atei. Ma, allo stesso tempo, io ritenevo di non avere migliore via di riconoscere l’enormità della missione dell’Apollo 11 se non rendendo grazie a Dio. Era mia speranza che la gente avrebbe tenuto a mente l’interezza dell’evento e visto, al di là dei dettagli minori e delle configurazioni tecniche, un significato più profondo - un’occasione e l’esigenza umana di esplorare ciò che è sopra di noi, sotto di noi e fuori di qui».
Per approfondimenti, vedi Communion on the Moon, July 20th, 1969
Merita aggiungere ancora un particolare.
On July 23, the last night before splashdown, the three astronauts made a television broadcast in which Collins commented,
«... The Saturn V rocket which put us in orbit is an incredibly complicated piece of machinery, every piece of which worked flawlessly... We have always had confidence that this equipment will work properly. All this is possible only through the blood, sweat, and tears of a number of a people... All you see is the three of us, but beneath the surface are thousands and thousands of others, and to all of those, I would like to say, 'Thank you very much».
Aldrin added:
«This has been far more than three men on a mission to the Moon; more, still, than the efforts of a government and industry team; more, even, than the efforts of one nation. We feel that this stands as a symbol of the insatiable curiosity of all mankind to explore the unknown... Personally, in reflecting on the events of the past several days, a verse from Psalms comes to mind. 'When I consider the heavens, the work of Thy fingers, the Moon and the stars, which Thou hast ordained; What is man that Thou art mindful of him?'».
Per ulteriori approfondimenti, vedi anche Il quarantesimo anniversario dello sbarco sulla luna. Le riflessioni di Paolo VI dopo l’allunaggio del 1969.