«Andate e fate discepoli, battezzando e insegnando» (Mt 28, 19-20) Riscopriamo la bellezza del Battesimo. Convegno diocesano 2012. Indicazioni operative, di Andrea Lonardo
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Mettiamo a disposizione on-line la relazione scritta da mons. Andrea Lonardo per il Convegno diocesano 2012, San Giovanni in Laterano, 12/6/2012. Per ulteriori testi sull'argomento, vedi la sezione Catechesi e pastorale.
Il Centro culturale Gli scritti (12/6/2012)
Testo della relazione
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DIOCESI DI ROMA
CONVEGNO DIOCESANO 2012
«Andate e fate discepoli, battezzando e insegnando» (Mt 28, 19-20) Riscopriamo la bellezza del Battesimo
Indicazioni operative
Mons. Andrea Lonardo
Basilica di San Giovanni in Laterano, 12 giugno 2012
Indice
- Premesse
- 1/ La preparazione al Battesimo
- 2/ A fianco delle giovani famiglie per sostenerle nella fede e nella loro vocazione
- 3/ A fianco delle famiglie con bambini da 0 a 3 anni
- 4/ A fianco delle famiglie con bambini da 3 a 6 anni
- 5/ A fianco delle famiglie con bambini da 6 a 7 anni
- 6/ I catechisti della pastorale battesimale e la loro formazione
- 7/ Al lavoro perché cresca l’“alleanza educativa” con la scuola
- 8/ La formazione degli altri catechisti nell’Anno della fede
- 9/ Per concludere: il valore di ciò che è semplice e vero
- Note
Premesse
Perché il Battesimo?
La mia breve relazione servirà a presentare alcune indicazioni sul cammino che ci aspetta d’ora in avanti ed i sussidi che saranno a disposizione. Ma prima di affrontare questo tema, vorrei almeno un istante riprendere le prospettive che ci sono state fin qui presentate.
Il Papa ci ha ricordato una domanda vera, decisiva: ha senso ancora battezzare i bambini? Egli non ha risposto subito a questa questione, ma ne ha posta prima un’altra: è giusto far nascere un bambino senza prima avere avuto il suo consenso?
Ed ecco la sua risposta: «È giusto solo se possiamo dare la garanzia che vale la pena vivere. Solo l’anticipazione del senso garantisce che noi anticipiamo la vita».
Ecco che Benedetto XVI ci sorprende, rovesciando le prospettive. Così fa sempre il cristianesimo! Non si tratta di trovare una nuova giustificazione al Battesimo, quasi fosse ormai una cosa passata di moda! In realtà è vero il contrario: solo il Battesimo giustifica che nascano nuovi bambini. Se non esiste Dio, se non esiste la vera Vita, se non c’è speranza in questo mondo, se la vera vita non ci può raggiungere con il Battesimo, sarebbe più onesto smettere di generare! Vedete che, parlando del Battesimo, non vogliamo parlare semplicemente di un singolo Sacramento: stiamo parlando del perché viviamo e del perché crediamo!
Mi ha fatto sorridere e commuovere tempo fa l’affermazione di un filosofo francese, Fabrice Hadjadj, che si interrogava su ciò che è veramente nuovo. Mostrando un I-pad diceva[1]: «Avete nelle vostre mani un I-Phone 4 o 5? Ebbene non è nient’altro che un futuro fossile. Invece se avete in mano un crocefisso o una corona del Rosario questo sì che non sarà mai fuori moda, sarà sempre di attualità!».
Così tutto ciò che vogliamo proporre ha senso solo a partire dalla bellezza sempre antica e sempre nuova che ha il Battesimo per la vita del mondo.
Il Sussidio sulla pastorale battesimale
Come avrete modo di vedere, quello che dirò segue passo passo il Sussidio sulla pastorale battesimale che è in preparazione. Le idee che sono maturate quest’anno sono servite, infatti, ad impostare questi materiali che ogni comunità avrà a disposizione già alla fine di luglio su Internet ed a settembre su carta. Su richiesta del Cardinale Vicario, i prefetti hanno contribuito ad impostare il lavoro e poi una commissione vi ha lavorato a lungo. Molte idee sono state riprese dalle risposte al questionario di verifica. Questo materiale potrà avere un tempo di rodaggio ed eventuali miglioramenti potranno giungere da modifiche che ognuno potrà segnalare, utilizzandolo.
1. Scorrendo il Sussidio ed i capitoletti di questa relazione vi accorgerete subito che la proposta si articola in più livelli complementari[2].
Si tratta, infatti, da un lato, di aiutare le giovani famiglie a (ri)scoprire la fede perché solo la loro maturazione come adulti li renderà testimoni significativi della fede.
Ma, d’altro canto, si tratta di aiutarli a maturare non in astratto, bensì proprio come genitori, ben sapendo che la provvidenza ha donato loro dei figli perché riscoprano la fede insieme a loro.
Solo un adulto innamorato della fede la trasmette ai piccoli, ma d’altro canto un adulto si innamora della fede proprio perché scopre che essa rende più belli i suoi figli! Talvolta è proprio quando la comunità cristiana si occupa dell’educazione dei bambini che anche i cuori dei genitori vengono toccati!
È l’esperienza che ci dice che noi non possiamo decidere a priori quando e come il Signore chiama. A volte Dio chiama alla fede un adulto indipendentemente da tutto, altre volte lo chiama alla fede cristiana proprio facendogli scoprire la sua responsabilità di padre e di madre.
È per questo che una prima parte del Sussidio si rivolge ai genitori in quanto adulti perché maturi la loro fede, mentre le parti successive si rivolgono ai bambini ed ai genitori in quanto educatori dei figli.
Per quel che riguarda i bambini si è scelto di suddividere il cammino in tre tappe, caratterizzate da tre diverse fasce di età: da 0 a 3 anni, da 3 a 6 anni e da 6 a 7 anni.
2. Si è voluto poi fornire suggerimenti rivolti ai diversi “attori” dell’educazione cristiana dei piccoli, perché tutti siano coinvolti: la famiglia, i catechisti, la comunità cristiana, i gruppi familiari. Le schede progettate[3] non hanno perciò tutte lo stesso destinatario.
A/ Schede per i genitori
Esse sono state pensate per essere presentate alle famiglie o portate dai catechisti nelle case. In ogni modo sono fatte per essere donate ai genitori[4]. Voglio sottolineare subito la parola “dono”: sono pensate nella logica della gratuità e della “compagnia”, per essere segno del fatto che la comunità cristiana si ricorda dei suoi figli dopo averli battezzati. I genitori riceveranno pertanto in “regalo” degli strumenti agili da leggere a casa. Queste schede servono a far riscoprire come essere educatori alla fede nella vita quotidiana.
B/ Schede per i catechisti
Queste sono state pensate perché i catechisti abbiano dei punti di riferimento negli incontri con le famiglie.
C/ Schede per la comunità intera
Alcune schede, invece, vogliono coinvolgere l’intera comunità parrocchiale, aiutandola a riflettere sul ruolo che ha il giorno del Signore e l’anno liturgico nella trasmissione della fede, perché il bambino “respira” la fede degli adulti quando li vede celebrare e vivere.
D/ Schede per gruppi di giovani famiglie
Altre schede ancora suggeriscono un itinerario per accompagnare quei gruppi di famiglie che sceglieranno di camminare insieme in una forma più organizzata.
Ovviamente sarà compito di ogni comunità scegliere, conoscendo le proprie forze, cosa è utile oggi per fare un passo ulteriore, senza pretendere di fare tutto e subito. Nella nostra città si ripete saggiamente l’antica massima: «Roma non si è fatta in un giorno!».
1/ La preparazione al Battesimo
Come ha ricordato il Cardinale Vicario, il fatto che tantissimi domandano il Battesimo per i figli deve essere valutato a priori come positivo, sebbene la grazia che vi opera debba essere poi accolta in maniera sempre più matura[5].
Di qui inizia tutto. Dove la preparazione al Battesimo “trafigge i cuori” mostrando la bellezza della fede e della fraternità cristiana, sarà poi un desiderio delle famiglie mantenere i rapporti con i sacerdoti, i catechisti e la parrocchia. I due poli della preparazione sono l’accoglienza in parrocchia e la casa della famiglia stessa.
A/ La prima scheda sarà intitolata La Chiesa ti accoglie e io ti benedico con il segno della croce. Essa ricorda come il parroco è il primo responsabile del Battesimo, in quanto vero padre della comunità. La sua gioia è il primo grande segno di accoglienza per i genitori.
Nella scheda si propone di valorizzare il gesto importantissimo della benedizione. In quel primo incontro il bambino può e deve essere benedetto ed, insieme a lui, i suoi genitori. La benedizione dei sacerdoti non è certamente un sacramento, ma è al contempo veramente efficace a misura della fede con cui la si compie e la si riceve.
Il Sussidio presenta anche una lettera ai genitori - da adattare poi nelle diverse situazioni - perché le famiglie abbiano un ulteriore segno di accoglienza da parte del parroco anche in forma scritta.
B/ La seconda scheda e la terza scheda si intitoleranno Che sarà di questo bambino? Solo in Cristo trova vera luce il mistero di una nuova nascita e Siete consapevoli di questa responsabilità? I genitori primi educatori alla fede.
La diocesi propone - quando è possibile - che sia una coppia di catechisti sposati e con bambini a visitare la famiglia che ha chiesto il Battesimo per i due incontri di preparazione.
Nel primo incontro si avrà cura di creare quel clima di familiarità nella quale i genitori potranno raccontare quali figure nella loro vita li hanno avvicinati alla fede al punto da domandare ora anche per il loro bambino il Battesimo. Oltre ai momenti belli potranno emergere anche le difficoltà che hanno incontrato nel credere. I catechisti non solo li ascolteranno, ma faranno emergere almeno ciò che è essenziale: se la vita del bambino è veramente un “mistero” che non si spiega da se stessa, che riempie di stupore ed insieme di paura, solo nel “mistero” di Cristo il “Mistero” umano trova piena luce .
Nel secondo i catechisti saranno invitati a dialogare con i genitori sul cammino successivo al Battesimo, perché riscoprano che il loro ruolo educativo è insostituibile.
Il Sussidio presenterà anche una scheda da consegnare ai genitori, perché possano prepararsi come coppia in casa al Rito del Battesimo, ed una Lettera ai padrini sul significato del loro compito intitolata Siete disposti ad aiutare i genitori in questo compito così importante?
D/ La quarta scheda intitolata Quale sorgente zampilla per la vita eterna? Il Battesimo porta della salvezza: dal Rituale alla celebrazione fornirà, d’intesa con l’Ufficio liturgico, alcuni suggerimenti per il terzo incontro di preparazione che avverrà in parrocchia e potrà essere guidato dal parroco, insieme ai catechisti che hanno già visitato le famiglie.
La scheda sottolineerà il rapporto che deve esistere tra il Battesimo e l’Eucarestia domenicale. Dove i Battesimi sono molti, le coppie che battezzano i bambini potranno essere invitate a partecipare all’Eucarestia nella domenica precedente: saranno accolte allora accolte alla porta della chiesa e si pregherà per i battezzandi durante la preghiera dei fedeli, di modo che l’intera comunità sia coinvolta nell’intercessione per i nuovi nati.
La scheda ricorderà che i segni liturgici debbono risplendere, soffermandosi in particolare sulla necessità che il fonte battesimale sia fisso, che gli Oli abbiano una custodia ben visibile e degna, che le candele e la veste bianca siano realmente donate ai nuovi nati.
E/ Una scheda tratterà anche della preparazione remota al Battesimo. Essa vuole ricordare che già nella preparazione al Matrimonio è bene insistere sulla responsabilità che il Matrimonio comporta in vista del Battesimo e dell’educazione cristiana dei figli. Quando i genitori chiederanno il Battesimo per il loro bambino, obbediranno alla promessa fatta quando si sono sposati, promessa che la Chiesa ha richiesto loro come necessaria per benedire le nozze. La scheda fornirà anche alcuni suggerimenti per pregare per le coppie in attesa e benedirle in alcune occasioni come le feste dell’Annunciazione, della Visitazione e la Giornata per la vita.
In sintesi, l’incontro personale dei genitori con il parroco prima, poi con i catechisti, infine con l’intera comunità parrocchiale, dovrà aiutarli nella preparazione al Battesimo a (ri)scoprire che la fede è un tesoro prezioso. Non si può pretendere che in questi pochi incontri una fede debole diventi improvvisamente matura, ma piuttosto porre le premesse perché il seme gettato possa poi essere curato.
Ecco di seguito l’indice di questa parte, così come la struttura il Sussidio:
- 1 - LA PREPARAZIONE AL BATTESIMO E LA SUA CELEBRAZIONE
Andate e fate discepoli tutti i popoli,
battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28, 19)
INTRODUZIONE
preparazione prossima e preparazione remota al Battesimo- Preparare al Sacramento del Battesimo (Preparazione prossima)
Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo- LA CHIESA TI ACCOGLIE E IO TI BENEDICO CON IL SEGNO DELLA CROCE
La prima accoglienza da parte del parroco a nome della comunità
Appendice:
Con grande gioia la nostra comunità cristiana vi accoglie
Lettera del parroco ai genitori che chiedono il Battesimo - Il 1° incontro (a casa):
CHE SARÀ DI QUESTO BAMBINO?
Solo in Cristo trova vera luce il mistero di una nuova nascita
Appendice:
Chi è nato a questo fonte sarà salvo
Prepariamoci in famiglia al Rito del Battesimo - Il 2° incontro (a casa):
SIETE CONSAPEVOLI DI QUESTA RESPONSABILITÀ?
I genitori primi educatori alla fede
Appendice:
Siete disposti ad aiutare i genitori in questo compito così importante?
Lettera ai padrini sul significato del loro compito - Il 3° incontro (in parrocchia):
QUALE SORGENTE ZAMPILLA PER LA VITA ETERNA?
Il Battesimo porta della salvezza: dal Rituale alla celebrazione
- LA CHIESA TI ACCOGLIE E IO TI BENEDICO CON IL SEGNO DELLA CROCE
- Dall’amore coniugale all’attesa di un figlio (Preparazione remota)
Siete disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi?
- Preparare al Sacramento del Battesimo (Preparazione prossima)
2/ A fianco delle giovani famiglie per sostenerle nella fede e nella loro vocazione
Se la preparazione al Battesimo ha lo scopo di “proporre la fede”, l’itinerario successivo ha il fine di farla maturare, perché i genitori crescano nella capacità di educare i figli alla vita buona del Vangelo. Come ci diceva il Cardinale Vicario è questo accompagnamento delle famiglie dopo il Battesimo lo sforzo più impegnativo, ma anche più appassionante, che ci attende.
Innanzitutto esso implica che sia incoraggiata la costituzione di gruppi di giovani famiglie nelle nostre parrocchie.
Come dimostra l’esperienza, questo non è impossibile, ma anzi può avvenire con grande naturalezza quando il parroco ed i catechisti creano legami di familiarità con le famiglie che battezzano i bambini. Infatti, i genitori di bambini della stessa età tendono spontaneamente a familiarizzare poiché vivono gli stessi problemi e frequentano a motivo dei figli gli stessi luoghi. Si potrà allora proporre la creazione di gruppi di 7/8 famiglie che potranno essere seguiti dagli stessi catechisti che hanno accompagnato al Battesimo i genitori.
Certamente non tutte le famiglie aderiranno a questa proposta. Ma se si costituisse anche un solo gruppo di giovani famiglie sarà come un lievito all’interno della comunità parrocchiale. La loro partecipazione alla messa domenicale costituirà immediatamente un segno prezioso per tutti: i fidanzati e le altre famiglie comprenderanno subito, anche solo vedendoli, quanto il Vangelo abbia da dire a chi vuole educare alla fede i suoi figli.
Questi gruppi potranno riunirsi a turno nelle case delle diverse famiglie. L’ambiente domestico permette, infatti, che si crei immediatamente quel clima familiare che facilita uno scambio di esperienze.
I gruppi potranno prendere avvio a partire dal Battesimo, ma anche iniziare prima, a cominciare già dai Corsi di preparazione al matrimonio. Altre volte inizieranno dopo, man mano che si cementerà l’amicizia fra le diverse famiglie. Sarà il Signore stesso ad indicare quando ha senso proporre un cammino di questo tipo.
Molto importante è, ovviamente, il ruolo dei catechisti. Idealmente a guidare questi gruppi di famiglie dovrebbero essere le stesse persone che si sono recate nelle case per la preparazione al Battesimo.
Il Sussidio proporrà un itinerario per un primo anno di cammino a partire dai punti toccati dalla relazione del Cardinale Vicario, in otto tappe[6]: 1/ Il “mistero” del Verbo incarnato illumina il “mistero” della vita, 2/ Uomo e donna li creò: l’amore coniugale educa, 3/ L’amore apre alla vita: la fecondità dell’amore, 4/ Tutto è Grazia: si dona ciò che si è ricevuto, 5/ L’educazione avviene mentre si fa altro: i figli ci guardano, 6/ Essere adulti, cioè essere responsabili, 7/ La famiglia e la comunità cristiana, 8/ Solo l’autorevolezza degli adulti conduce i figli alla libertà.
Ecco l’indice dell’itinerario che sarà sviluppato nel Sussidio:
- 2 - PRIMO PERCORSO PER I GENITORI
ALLA (RI)SCOPERTA DELLA FEDE
Credette lui con tutta la sua famiglia (Gv 4, 53)
INTRODUZIONE
Itinerario in 8 tappe per nuovi gruppi di giovani famiglie- Il “mistero” del Verbo incarnato illumina il “mistero” della vita
- Uomo e donna li creò: l’amore coniugale educa
- L’amore apre alla vita: la fecondità dell’amore
- Tutto è Grazia: si dona ciò che si è ricevuto
- L’educazione avviene mentre si fa altro: i figli ci guardano
- Essere adulti, cioè essere responsabili
- La famiglia e la comunità cristiana
- Solo l’autorevolezza degli adulti conduce i figli alla libertà
- Il “mistero” del Verbo incarnato illumina il “mistero” della vita
3/ A fianco delle famiglie con bambini da 0 a 3 anni
Nell’età in cui i bambini hanno da 0 a 3 anni il “luogo” quasi unico dell’educazione alla fede è la famiglia. Sono gli anni in cui il bambino non è tenuto ad andare al “nido” - anche se moltissimi genitori vi iscrivono i figli - proprio perché egli vive nel suo grembo naturale che è quello della casa. L’itinerario proposto mira, innanzitutto, a sostenere i genitori ad essere i primi educatori alla fede in casa.
A/ La famiglia diventi più Chiesa...
Per questo la prima parte riguardante i bambini da 0 a 3 è stata intitolata La famiglia diventi più Chiesa...
Sono state pensate 8 schede successive rivolte ai genitori per i primi tre anni di vita del figlio, di modo che essi ne ricevano una ogni tre mesi. Potranno essere presentate nei gruppi di famiglie di cui si è già parlato. Oppure si potrà pensare a degli incontri con tutte le famiglie che hanno battezzato i figli in quell’anno. Altrimenti potranno essere gli stessi catechisti a visitare le famiglie per donare loro di volta in volta le nuove schede: scaglionarle nel tempo permetterà di mantenersi in rapporto con i genitori, man mano che i bambini crescono[7].
Le schede vogliono aiutare i genitori a riappropriarsi dei gesti semplicissimi che la tradizione cristiana, nella sua esperienza secolare, ha scoperto e valorizzato per trasmettere la fede in famiglia.
La prima, FATE SUL VOSTRO BAMBINO IL SEGNO DELLA CROCE. Il primo rito familiare è benedire i figli, vuole ricordare che i genitori possono pregare per i bambini segnandoli con il segno della croce al mattino o a sera. Io stesso ricordo con commozione quando mio padre, il giorno di Pasqua, voleva benedire noi figli. Prendeva l’acqua benedetta nella Veglia ed iniziava a dire: «Dio vi benedica... ». Non riusciva a finire, perché si commuoveva. Noi figli, da piccoli, sorridevamo di questo, ma ora è uno dei ricordi più belli della nostra vita!
La seconda, NE PARLERAI AI TUOI FIGLI. Quale linguaggio per sentire Dio di casa, vuole aiutare i genitori a nominare Dio in casa. I papà e le mamme spiegano tutto ai neonati, anche quando questi non capiscono. Così i genitori possono cominciare a ringraziare Dio e ad invocare il suo nome anche quando i bambini ancora non comprendono. Intuiranno pian piano la Sua presenza a partire dal modo diverso con cui Egli è nominato dai genitori.
La terza, ECCO TUA MADRE. L’immagine di Maria nella camera del bambino, inviterà i genitori a porre l’immagine della Madonna sulla culla o nella stanza del figlio. Li aiuterà anche a rivolgersi alla Madre di Dio perché benedica la vita della famiglia. Pian piano il bambino si familiarizzerà con la Vergine Maria attraverso quell’immagine.
La quarta, IN OGNI COSA RENDETE GRAZIE. Pregare a tavola, aiuterà i genitori a riscoprire il ringraziamento a Dio al momento dei pasti. I papà e le mamme saranno così invitati a far percepire come tutto sia un dono di Dio. E la preghiera li aiuterà a vivere la gratitudine reciproca anche come marito e moglie.
La quinta, IO PIEGO LE GINOCCHIA DAVANTI AL PADRE. I gesti della preghiera, vuole aiutare i genitori a riscoprire come i loro gesti possono far percepire la grandezza di Dio ai bambini. Un bambino impara a pregare non solo perché i genitori pregano con lui, ma ancor più perché li vede inginocchiarsi o vivere gli altri gesti della preghiera.
La sesta, NEL GIORNO DEL SIGNORE. Vivere il giorno del Signore in famiglia, vuole ricordare come è il giorno del Signore a mantenere viva la fede della famiglia. La scheda proporrà ai genitori alcuni gesti semplicissimi: la domenica si mangia tutti insieme e si cucinano i cibi migliori, ci si veste con abiti belli, ci si reca insieme alla messa, si invitano gli amici, ci si ricorda dei poveri...
La settima, QUESTA È LA CASA DEL SIGNORE. Il bambino alla scoperta della propria chiesa parrocchiale, aiuterà i genitori a guidare il figlio alla scoperta della propria chiesa parrocchiale, perché egli ne conosca pian piano i luoghi più significativi: il tabernacolo, l’altare, e così via.
L’ottava, CONOSCERE IL BENE E IL MALE. Educare al senso morale i bambini attraverso gesti e parole, aiuterà i genitori a sostenere i “no” ed a proporre i “sì” necessari per l’educazione dei figli, perché le loro parole siano veramente autorevoli e mantengano sempre ciò che promettono.
Le schede sono state pensate nella logica del dono. Vogliono essere un segno che la Chiesa non lascia soli i genitori nell’educazione dei piccoli, ma si fa vicina a loro, consigliandoli e mostrandosi disponibile a dialogare con loro sulla loro missione di educatori.
Hanno come presupposto il fatto che i bambini sono attenti ai riti - si potrebbe dire “innamorati” di essi! - amando la ripetizione e la solennità dei gesti: i piccoli sono colpiti quando vedono gli adulti vivere qualcosa come grande e santo[8].
Vivere i gesti suggeriti dalle schede in casa aiuterà i bambini, anche se non sono ancora capaci di verbalizzare la fede, a fare “esperienza” di Dio.
B/ ...la Chiesa diventi più famiglia
D’altro canto, già da 0 a 3 anni il bambino percepisce la fede dei suoi genitori perché li vede inseriti nella Chiesa. Ciò avviene soprattutto quando vive con i suoi genitori l’Eucarestia domenicale: è attraverso la differenza fra la domenica e gli altri giorni, tra la casa e la chiesa, tra i suoi genitori ed il sacerdote, che il bambino intuisce che l’amore che riceve in famiglia è abbracciato da un amore più grande che è quello di Dio.
Il Sussidio propone allora una seconda sezione per questa età che si intitola ...la Chiesa diventi più famiglia. Le schede relative si rivolgono all’intera comunità parrocchiale perché divenga più cosciente del suo compito nei confronti delle famiglie.
Una prima scheda, intitolata IN PARROCCHIA C’È QUALCUNO CHE “DICE BENE” DI NOI. La Chiesa è benedizione. La benedizione è per la famiglia, inviterà i sacerdoti a benedire i bambini che vengono portati in braccio dai genitori quando questi si accostano all’Eucarestia. Ho già parlato del grande valore che ha il gesto della benedizione: è bello che i piccoli che ancora non possono ricevere la Comunione siano però accompagnati personalmente da questo gesto di intercessione e invocazione di grazia.
La seconda e la terza scheda, TUTTI IN CHIESA PER RIPARTIRE DA DIO. La Festa dà senso alla vita feriale e familiare e PARROCCHIA E COMUNITÀ A MISURA DEI PICCOLI. I bambini non disturbano (quasi) mai, vogliono aiutare i catechisti e la comunità parrocchiale a riflettere sul ruolo della domenica.
Infatti, è innanzitutto il cibo della Parola e dell’Eucarestia che sostiene i genitori come credenti e come sposi. Senza quel “pane” essi sono a rischio di morte spirituale, come insegna la Tradizione della Chiesa. Ma la celebrazione li aiuta pure a trasmettere la fede ai figli: essi vengono inseriti nella Chiesa vedendo i propri genitori che vi appartengono.
Sarà importante allora che cresca una vera accoglienza in parrocchia per le famiglie con bambini, superando il fastidio pure comprensibile per la loro presenza “rumorosa”.
Soprattutto, si avrà cura di insegnare ai bambini i primi canti che li aiutino ad entrare nella celebrazione.
Ecco di seguito l’indice di questa parte nel Sussidio:
- 3 - A FIANCO DELLE FAMIGLIE CON BAMBINI DA 0 A 3 ANNI Non di solo pane vivrà l’uomo (Mt 4, 4)
INTRODUZIONE
Genitori per nutrire i bambini non solo di pane- La Famiglia diventi più Chiesa... (SCHEDE PER LE FAMIGLIE)
Giorno dopo giorno, i primi passi con Dio- FATE SUL VOSTRO BAMBINO IL SEGNO DELLA CROCE
Il primo rito familiare è benedire i figli - NE PARLERAI AI TUOI FIGLI
Quale linguaggio per sentire Dio di casa - ECCO TUA MADRE
L’immagine di Maria nella camera del bambino - IN OGNI COSA RENDETE GRAZIE
Pregare a tavola - IO PIEGO LE GINOCCHIA DAVANTI AL PADRE
I gesti della preghiera - NEL GIORNO DEL SIGNORE
Vivere il giorno del Signore in famiglia - QUESTA È LA CASA DEL SIGNORE
Il bambino alla scoperta della propria chiesa parrocchiale - CONOSCERE IL BENE E IL MALE
Educare al senso morale i bambini attraverso gesti e parole
- FATE SUL VOSTRO BAMBINO IL SEGNO DELLA CROCE
- ...la Chiesa diventi più famiglia (SCHEDE PER LA PARROCCHIA)
Senza la Domenica non possiamo vivere- IN PARROCCHIA C’È QUALCUNO CHE “DICE BENE” DI NOI
La Chiesa è benedizione. La benedizione è per la famiglia - TUTTI IN CHIESA PER RIPARTIRE DA DIO
La Festa dà senso alla vita feriale e familiare - PARROCCHIA E COMUNITÀ A MISURA DEI PICCOLI
I bambini non disturbano (quasi) mai
- IN PARROCCHIA C’È QUALCUNO CHE “DICE BENE” DI NOI
- La Famiglia diventi più Chiesa... (SCHEDE PER LE FAMIGLIE)
4/ A fianco delle famiglie con bambini da 3 a 6 anni
Il Sussidio propone un itinerario diverso per le famiglie con bambini da 3 a 6 anni. In questa età la maggior parte dei piccoli frequentano la scuola dell’infanzia, uscendo dalle mura domestiche ed iniziando una più profonda interazione con il mondo esterno.
A/ Come è stato detto, è l’età dei “perché”, età nella quale i bambini sono pieni di domande “metafisiche” che non dobbiamo eludere. Dinanzi a queste domande sarebbe profondamente sbagliato comportarsi in modo infantile, senza prenderle sul serio, trattando i figli come se fossero degli stupidi.
Per fornire un aiuto nel valorizzare le domande dei bambini, la diocesi presenterà un video settimanale di tre minuti che potrà essere utilizzato dai genitori o visto insieme ai figli. In ogni video il vangelo della domenica successiva sarà illuminato a partire da una domanda posta realmente da un bambino. In questa maniera i catechisti delle giovani famiglie e gli stessi genitori potranno trovare un piccolo e agile strumento per riflettere sui perché dei figli.
I video saranno pubblicati sul sito dell’Ufficio catechistico - www.ucroma.it - a partire dalla metà di settembre. Ogni venerdì sera, se Dio vorrà, comparirà un nuovo video con una domanda di un bambino e la relativa risposta.
B/ La scoperta del mondo esterno rende in questa età possibile un maggiore inserimento dei bambini nel tempo liturgico della Chiesa. Il Sussidio presenterà delle schede per aiutare le famiglie a riscoprire le grandi feste cristiane. Le schede tratteranno delle grandi celebrazioni in tre anni, in maniera ciclica, con questa scansione:
- ANNO I: NATALE E PASQUA CON L’AVVENTO E LA QUARESIMA
- ANNO II: NATALE E PASQUA CON IL TEMPO DI NATALE E PASQUA
- ANNO III: NATALE E PASQUA CON LA NOVENA DI NATALE E LA SETTIMANA SANTA. LE FESTE DEI SANTI
Queste schede potranno essere utilizzate direttamente dai genitori, ma sono state pensate sopratTutto perché le parrocchie propongano quattro incontri l’anno a tutti i bambini che hanno dai 3 ai 6 anni, in una riunione che coinvolga anche i genitori. La proposta è quella di incontri brevi adatti ai bambini ed ai genitori per preparare le grandi feste, da organizzare, ad esempio, il sabato pomeriggio.
Non si deve dimenticare che anche in questa età i bambini crescono nella fede non solo tramite le parole, ma vivendo i riti e percependone la bellezza. Possono perciò vivere con gioia incontri nei quali brevemente - si possono ipotizzare celebrazioni che durino anche solo venti minuti - vengono presentate loro, circondati dai genitori, le feste che la comunità cristiana si sta preparando a vivere.
Imparando i canti, rivisitando i segni tipici delle feste (ad esempio i personaggi del Presepe a Natale, il segno dell’acqua Battesimale a Pasqua, le luci della Candelora, ecc.), ascoltando una pagina del Vangelo, recitando il Padre nostro e le altre preghiere, i bambini entrano nel ritmo dell’anno liturgico. I genitori, dal canto loro, trovandosi ad accompagnarli, possono riscoprire la bellezza della liturgia come realtà sempre nuova e significativa.
Non dobbiamo mai dimenticare che la veste bianca del Battesimo, le ceneri dell’inizio della Quaresima, i rami di ulivo della Domenica delle Palme, le candele della Candelora e così via, non sono feticci, ma segni che parlano a grandi e bambini. Ricordo che mia mamma aveva conservato in una scatola la veste bianca e la candela del mio Battesimo perché non andassero perdute ed io le potessi ritrovare da grande! La logica del segno liturgico è in fondo la logica del dono: la Chiesa dona segni tangibili perché l’uomo possa vivere corporalmente la comunione con Dio. Questa logica del segno deve sempre di nuovo essere riscoperta nella trasmissione della fede.
Dopo il momento liturgico, questi incontri potranno poi proseguire con un momento di fraternità nel quale fare merenda insieme genitori, figli e catechisti. Inoltre la comunità potrà mettere a disposizione, in prestito o in vendita, libri sulla fede adatti ai bambini ed ai genitori.
C/ Queste celebrazioni potranno giovare anche per una prima educazione al silenzio ed al raccoglimento, che sono così necessari per una vera maturazione dei bambini.
Anche qui si tratta di sostenere le famiglie perché introducano i figli nel grande “mistero” della preghiera. Le schede del Sussidio relative hanno proprio questa finalità: presentare le grandi preghiere cristiane ai genitori perché le possano riscoprire ed insegnare ai piccoli. La preghiera è decisiva per un vero cammino di fede: si pensi solo al fatto che un quarto del Catechismo della Chiesa Cattolica è dedicato alla preghiera personale. Trascurare di insegnarla vuol dire sottrarre la quarta parte della fede a coloro che dobbiamo educare!
D/ Ma l’età che va dai 3 ai 6 anni è anche quella in cui si sviluppa il senso morale. Gli studi moderni riconoscono inadeguata la prospettiva di Piaget che riteneva “premorale” il bambino fino ai 5 anni: già nei primi 18 mesi, infatti, il bambino sviluppa un senso morale ed ha aspettative legate al bene ed al male. Soprattutto dai 3 anni emerge in lui il bisogno di una prima chiarezza intorno a questi temi[9]. È il bambino stesso che vuole sapere cosa è bene e cosa è male.
Le schede aiuteranno i genitori a comprendere come il senso morale matura innanzitutto in famiglia. È in casa, infatti, che si impara a condividere con i fratelli. È in casa che si impara ad avere rispetto dei genitori e dei nonni. È in casa che si impara ad aspettare, a sacrificarsi, a donare.
Il Sussidio conterrà anche una scheda elaborata insieme alla Caritas diocesana, al Centro per la cooperazione missionaria tra le Chiese e all’Ufficio per la pastorale delle migrazioni per proporre alle famiglie con bambini piccoli alcune iniziative di aiuto a sostegno di famiglie povere. Sarà un modo per indicare alle famiglie occasioni concrete e semplici per educare al dono i propri figli.
Ecco l’indice di questa sezione del Sussidio:
- 4 - A FIANCO DELLE FAMIGLIE CON BAMBINI DA 3 A 6 ANNI Bisognosi non solo di latte, ma di cibo solido (cfr. Eb 5, 12)
INTRODUZIONE
Genitori e figli alla scoperta delle grandi feste cristiane
e dei primi “perché”- Con i bambini alla scoperta delle grandi feste cristiane Si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua
(SCHEDE PER LA PARROCCHIA)- ANNO I: NATALE E PASQUA CON L’AVVENTO E LA QUARESIMA
- ANNO II: NATALE E PASQUA CON IL TEMPO DI NATALE E PASQUA
- ANNO III: NATALE E PASQUA CON LA NOVENA DI NATALE E LA SETTIMANA SANTA. LE FESTE DEI SANTI
- ANNO I: NATALE E PASQUA CON L’AVVENTO E LA QUARESIMA
- Le grandi domande dei piccoli
Quando tuo figlio ti domanderà...
(SCHEDE VIDEO PER LA FAMIGLIA
che saranno pubblicate una ogni venerdì sera dalla metà di settembre sul sito www.ucroma.it) - Le grandi preghiere cristiane
Quando pregate dite: “Padre nostro”
(SCHEDE PER LA FAMIGLIA)- LE GRANDI PREGHIERE CRISTIANE: IL PADRE NOSTRO
- LE GRANDI PREGHIERE CRISTIANE: L’AVE MARIA
- LE GRANDI PREGHIERE CRISTIANE; IL GLORIA AL PADRE, L’ANGELO DI DIO, L’ETERNO RIPOSO
- EDUCARE AL SILENZIO E AL RACCOGLIMENTO
- LE GRANDI PREGHIERE CRISTIANE: IL PADRE NOSTRO
- Educare il senso morale dei bambini
Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male
(SCHEDE PER LA FAMIGLIA)- AUTORITÀ, REGOLE E VITA FAMILIARE
- EDUCARE ALLA CARITÀ IN FAMIGLIA
- AUTORITÀ, REGOLE E VITA FAMILIARE
- Con i bambini alla scoperta delle grandi feste cristiane Si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua
5/ A fianco delle famiglie con bambini da 6 a 7 anni
A 6 anni i bambini iniziano la scuola dell’obbligo - sulla scuola dirò qualcosa successivamente. Essi vivono ormai stabilmente diverse ore al giorno lontano dalla famiglia, ma è sempre in casa che rielaborano tutto ciò che sperimentano nel mondo che li circonda.
Le parrocchie possono ora inserire i piccoli in contesti sempre più ampi, anche se la catechesi settimanale comincerà spesso solo negli anni successivi.
Si rivela qui decisiva ancora una volta la domenica. È opportuno a questa età che si vada oltre la celebrazione dell’Eucarestia, includendo adesso l’oratorio parrocchiale[10]. Dopo la messa i bambini potranno fermarsi insieme ai loro genitori ed ai bambini più grandi: aiutati da catechisti e dagli animatori, inizieranno un vero e proprio percorso di catechesi più sistematico.
Il Sussidio proporrà diverse schede, che saranno preparate con l’aiuto del Centro Oratori Romani, per l’animazione dell’oratorio con le famiglie che hanno figli di questa età.
In particolare, le schede prevedono una presentazione della storia della salvezza e della Messa nell’arco dei due anni, in forma ciclica.
Il Sussidio per questa età sarà pubblicato a tappe: ogni sezione sarà realizzata alcuni mesi prima del tempo liturgico cui è destinata.
La traccia di questo primo anno sarà la storia della salvezza. Il Sussidio aiuterà i bambini, prima ancora che a conoscere le singole storie dei personaggi biblici, a cogliere i tre grandi momenti che danno un senso ed un orientamento all’intera storia umana: la creazione, l’incarnazione, la parousia.
Si soffermerà poi a lungo sul tema della creazione, questione che affascina ed, insieme, ostacola i bambini che non trovano educatori capaci di mostrare loro quale sia la grandezza del messaggio biblico, se paragonato con le moderne teorie scientifiche, come l’evoluzione.
Le catechesi che saranno proposte avranno un costante riferimento al tempo liturgico corrispondente e saranno completate da attività e giochi, secondo la migliore tradizione dell’oratorio. È proprio l’esperienza delle parrocchie a mostrare che le domeniche passate in oratorio permettono di passare dalla preghiera liturgica alla formazione, da momenti di vera fraternità e gioco ad una vera esperienza di Chiesa.
Importante sarà anche il ruolo dell’ACR, così come di associazioni analoghe: sarà da incoraggiare questa presenza nelle parrocchie dove non è ancora attiva.
Anche per questa fascia di età il Sussidio avrà il compito di sostenere la famiglia nel suo compito educativo e non di sostituirsi ad essa. L’itinerario delle schede prevede che vengano proposte attività che si svolgeranno in casa, di modo che i genitori che lo vorranno potranno riprendere i temi affrontati in oratorio.
Non si dovrà dimenticare la crescente importanza che ha la scuola in questa età. Dai 6 anni in poi i bambini cominciano, in forma stabile, l’apprendimento della lettura e della scrittura. Accompagnare l’inizio della scuola con una celebrazione in parrocchia che comprenda la benedizione dei bambini che entrano alle “elementari” può divenire un segno allora - solo per fare un esempio - di quanto la comunità cristiana ha a cuore la vita reale dei suoi figli.
Questo l’indice di questa parte del Sussidio:
- 5 - A FIANCO DELLE FAMIGLIE CON BAMBINI DA 6 A 7 ANNI Fin dall’infanzia conosci le Sacre Scritture (2Tm 3, 15)
INTRODUZIONE
Genitori e figli in oratorio alla scoperta
della Storia della salvezza e della Messa- PIACQUE A DIO RIVELARE SE STESSO
(ITINERARIO CICLICO PER I 6 E 7 ANNI:
SCHEDE PER LA PARROCCHIA E L’ORATORIO)
scoprire la storia della salvezza - PIACQUE A DIO RIVELARE SE STESSO
(SCHEDE PER LA FAMIGLIA)
Scoprire la storia della salvezza - VENITE ALLA FESTA
(ITINERARIO CICLICO PER I 6 E 7 ANNI:
SCHEDE PER LA PARROCCHIA E L’ORATORIO)
Scoprire la Messa - VENITE ALLA FESTA
(SCHEDE PER LA FAMIGLIA)
Scoprire la Messa
- PIACQUE A DIO RIVELARE SE STESSO
6/ I catechisti della pastorale battesimale e la loro formazione
Veniamo ad un ultimo punto che è decisivo: come ha già detto il Cardinale Vicario, per il cammino che la diocesi propone lo snodo fondamentale è quello dei catechisti. Ci auguriamo, come diocesi, di far crescere il numero di catechisti che preparano le famiglie al Battesimo e le accompagnano nei primi anni di vita dei figli. Non si tratta solo di formare meglio quelli che già ci sono, ma di far nascere la passione in tanti che ancora non lo sono.
Tutto questo è ovviamente molto nuovo: tutti sentiamo che dedichiamo poche energie alla catechesi battesimale e post-battesimale e che, di fatto, i catechisti si dedicano ai bambini solo a partire dagli 8 anni di età.
Sarà compito dei parroci, ovviamente, essere pastori che “chiamano” a questo ministero, conoscendo le loro pecorelle ed i loro bisogni.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che, soprattutto nell’animazione dell’oratorio per le famiglie con i bambini dai 6 ai 7 anni, il coinvolgimento dei giovani sarà importantissimo. Anche fra i giovani bisognerà destare questa vocazione al servizio della catechesi e dell’animazione.
I nuovi catechisti della pastorale battesimale avranno bisogno di formazione per svolgere al meglio il loro servizio. Le energie spese nella formazione sembrano all’inizio inutili. Ma tutti sappiamo bene che è, invece, l’investimento migliore e più proficuo. Chi ha maturato una fede bella, matura, libera, convinta, è poi in grado di annunziarla e difenderla con gioia, senza mai scoraggiarsi.
È stato pensato per questo uno specifico itinerario formativo per i catechisti della pastorale battesimale. Si darà inizio ai primi incontri formativi, a seconda delle possibilità, e poi negli anni a seguire, si approfondirà la formazione.
Si propone che l’anno prossimo ogni prefettura della diocesi (oppure più prefetture insieme dove questo fosse più opportuno) organizzi, d’intesa con l’Ufficio catechistico e l’Ufficio liturgico, un percorso formativo, possibilmente sotto forma di stage, per tutti i catechisti del Battesimo, per quelli che già svolgono questo servizio e per quelli che il Signore chiamerà in questo anno.
Nel corso di questi stages sarà presentato in chiave formativa il Sussidio.
Oltre a questo cammino che riguarderà tutti, si è pensato, poiché esistono già in Roma esperienze significative di catechesi con bambini molto piccoli - esperienze diversificate e complementari - ad appuntamenti per chi vuole conoscerle[11].
7/ Al lavoro perché cresca l’“alleanza educativa” con la scuola
Per confermare la stima che la Chiesa ha della scuola e del servizio degli Insegnanti di religione cattolica si propone di organizzare, dove esiste già una proposta di catechesi per bambini da 3 a 7 anni, un incontro fra catechisti ed insegnanti di religione delle materne ed elementari, eventualmente con la partecipazione di un rappresentante dell’Ufficio scuola o dell’Ufficio catechistico. Gli incontri serviranno a riflettere insieme sul compito che ci attende, nel rispetto delle specifiche competenze. Se, infatti, è evidente che la scuola non è il luogo della catechesi, è altrettanto vero che tutti stiamo riscoprendo come ci sia bisogno, per formare le nuove generazioni, di adulti che non hanno paura di camminare insieme alla ricerca di itinerari condivisi. Ciò vale, a maggior ragione, per le scuole cattoliche.
8/ La formazione degli altri catechisti nell’Anno della fede
Mentre si struttura una formazione specifica per i catechisti del Battesimo deve, però, nel frattempo essere approfondita la formazione di tutti i catechisti della diocesi. L’Anno della fede fornisce un quadro ideale per questo. Vista la positiva valutazione dell’esperienza dell’anno scorso - così come emerge dalle risposte al questionario - abbiamo pensato a tre nuovi incontri formativi nelle prefetture rivolti a tutti i catechisti. I tre incontri avranno per tema:
- Credo in Dio Padre creatore onnipotente: parlare oggi della creazione
- Credo in Gesù Cristo unico Figlio: la rivelazione del volto di Dio ed il Credo
- Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita: le quattro dimensioni dell’esistenza cristiana (fede confessata, celebrata, vissuta e pregata) ed il Catechismo della Chiesa Cattolica
Questi incontri serviranno ad aiutare i catechisti a riscoprire perché la creazione, l’incarnazione e la vita cristiana sono eventi sempre nuovi e attuali ed a trovare il linguaggio adatto per annunziare poi tutto questo.
È in progettazione anche una giornata di formazione su Catechesi e disabilità.
9/ Per concludere: il valore di ciò che è semplice e vero
Come potete vedere, è “tanta la carne al fuoco” - come si usa dire. Ma, in fondo, la vera difficoltà è rimanere semplici e lavorare a partire dall’essenziale. È evidente che non sarà possibile fare tutto. ma ciò che si farà aiuterà a rafforzare la gioia di camminare con le famiglie e con i loro bambini. È una passione che già abbiamo e che ci aiuta ad essere vicini a chiunque ama la vita dei fratelli più della propria.
Inoltre ciò che viene qui proposto, al di là delle apparenze, è estremamente semplice, perché si radica nella tradizione cristiana e nella sua capacità di rendere sempre nuova la vita. Tutto, in fondo, ruota intorno al primato di Dio, alla valorizzazione della famiglia, del giorno del Signore, del sacerdote, dei catechisti, della scuola, della comunità cristiana, dei segni con i quali la Chiesa nei secoli ha trasmesso la fede, ecc. La catechesi, infatti, non può essere inventata a tavolino, ma si rinnova radicandosi sempre più nell’esperienza della Chiesa.
Mi piace concludere allora con le parole piene di sapienza semplice che un comico cristiano, Giacomo Poretti (di Aldo, Giovanni e Giacomo), ha scritto recentemente ragionando dell’avventura educativa[12]:
Se i figli moderni chiedono: «Papà, cosa preferisci: la pasta o il riso?», loro rispondono: dipende...
Papà, ma tu voti a destra o a sinistra? Dipende...
Se i figli domandano se bisogna sempre dire la verità, i papà moderni rispondono: dipende...
Ma papà bisogna fermarsi per far passare i pedoni sulle strisce? Dipende...
Ma papi, è vero che fa male farsi uno spinello? Dipende...
Papà, ma a te piacciono le donne vero? Dipende...
Mio papà, a cui è sempre piaciuto il risotto, mi ha insegnato cose meravigliose: a fare il presepe, a tifare per l’Inter, a fare il nodo della cravatta, a fare la barba con la lametta, ad andare in bicicletta, a bere un bicchiere di vino tutto d’un fiato, a vestirsi bene la domenica, a essere bravo nel lavoro, a cercare di avere sempre un amico, a portare un mazzo di fiori ogni tanto a tua moglie, a ricordarsi dei nonni e dei nostri morti, perché noi senza di loro non ci saremmo, perché Giacomo è figlio di Albino il fresatore, che era figlio di Domenico il mezzadro, figlio di Adriano il ciabattino che era figlio di Giuseppe il falegname figlio di Giosuè lo stalliere...
Si può discutere dell’Inter, ma tutto il resto è detto splendidamente!
Note
[1] Cfr. L’inevitabile certezza: riflessione sulla modernità. L’intervento di Fabrice Hadjadj al meeting di Rimini 2011. Appunti, di A. L. su www.gliscritti.it.
[2] Negli incontri formativi per catechisti svolti nelle prefetture l’anno scorso si è insistito sui diversi elementi essenziali necessari ad un vero rinnovamento della catechesi: 1/ il “trafiggere” il cuore perché la fede deve essere proposta e non presupposta, 2/ l’importanza dei contenuti e delle esperienze nell’annunzio della fede, 3/ il ruolo della famiglia, la passione per i bambini, l’importanza dei giovani, 4/ la Chiesa come “metodo” della catechesi, 5/ l’unità dell’Iniziazione che comincia con il Battesimo, 6/ il riferimento al catecumenato che è dato dalle quattro dimensioni della vita cristiana riprese nel Catechismo della Chiesa Cattolica (la fede confessata, celebrata, vissuta, pregata).
[3] Le schede faranno riferimento al Catechismo degli adulti, La verità vi farà liberi, ed al Catechismo dei bambini, Lasciate che i bambini vengano a me, oltre che ovviamente al Catechismo della Chiesa Cattolica.
[4] L’idea è stata ripresa dall’esperienza di alcune parrocchie romane, in particolare quella della Trasfigurazione di N.S.G.C., che hanno una grande esperienza in questo campo. Cfr. F. Narcisi, Comunicare la fede ai bambini, Paoline, Milano, 2009.
[5] Sarebbe assurdo che si guardasse con benevolenza ad ogni manifestazione religiosa di fedi diverse da quella cristiana e si avesse, invece, come un pregiudizio negativo sulla nostra gente che chiede i Sacramenti!
[6] Ogni scheda conterrà un brano biblico da meditare, un passaggio tratto dalla relazione del Cardinale Vicario, altri testi di autori spirituali utili per un approfondimento, alcune domande per animare il dibattito, una preghiera per la conclusione dell’incontro. Ad ogni tappa dell’itinerario corrisponde una delle schede con suggerimenti per l’educazione dei piccoli che saranno presentate nel punto successivo. I catechisti potranno presentare anche queste nel corso degli incontri del gruppo. Come si dirà nel punto successivo, le schede potranno essere poi portate in dono dai catechisti nelle case delle famiglie che non se la sentiranno di impegnarsi nell’itinerario proposto.
[7] Le schede per il cammino di fede dei genitori e quelle per l’educazione dei piccoli possono essere così messe in relazione, se si ritenesse opportuno donarle a due a due:
1/ Il “mistero” del verbo incarnato illumina il “mistero” della vita/Fate sul vostro bambino il segno della croce. Il primo rito familiare è benedire i figli
2/ Uomo e donna li creò: l’amore coniugale educa/Ne parlerai ai tuoi figli. Quale linguaggio per sentire Dio di casa
3/ L’amore apre alla vita/Ecco tua madre. L’immagine di Maria nella camera del bambino
4/ Tutto è grazia: si dona ciò che si è ricevuto/In ogni cosa rendete grazie. Pregare a tavola
5/ L’educazione avviene mentre si fa altro: i figli ci guardano/Io piego le ginocchia davanti al Padre. I gesti della preghiera
6/ Essere adulti, cioè essere responsabili/Nel giorno del Signore. Vivere il giorno del Signore in famiglia
7/ La famiglia e la comunità cristiana/Questa è la casa del Signore. Il bambino alla scoperta della propria chiesa parrocchiale
8/ Solo l’autorevolezza conduce alla libertà/Conoscere il bene e il male. Educare al senso morale i bambini attraverso gesti e parole.
[8] Proprio Benedetto XVI, nel discorso al Convegno diocesano dello scorso anno, aveva detto in proposito: «Fin da piccoli, i bambini hanno bisogno di Dio, perché l’uomo dall’inizio ha bisogno di Dio, ed hanno la capacità di percepire la sua grandezza; sanno apprezzare il valore della preghiera - del parlare con questo Dio - e dei riti, così come intuire la differenza fra il bene ed il male. Sappiate, allora, accompagnarli nella fede, in questa conoscenza di Dio, in questa amicizia con Dio, in questa conoscenza della differenza tra il bene e il male. Accompagnateli nella fede sin dalla più tenera età».
[9] Cfr. su questo l’articolo Alcune considerazioni in merito allo sviluppo delle virtù nei bambini in questa prospettiva, di G. Nicolais (on-line su www.gliscritti.it), a partire dagli studi di H.K. Buchsbaum - R.N. Emde (1990), Play Narratives in 36-Month-Old Children, in «Psychoanalityc Study of the Child», 45 (1990), 129-155.
[10] L’oratorio, infatti, non si rivolge solo ai ragazzi ed ai giovani, bensì è uno straordinario luogo educativo per i bambini fin da questa età. La presenza dei sacerdoti e la formazione di laici, in particolare di papà e di giovani, per questo servizio sarà benedetta dal Signore. Il ruolo dell’oratorio è veramente molto importante perché, come ha insegnato Giovanni Paolo II, esso è un “ponte tra la Chiesa e il mondo” (dal discorso ai giovani della diocesi di Roma, 5 aprile 2001).
[11] Le date di queste esperienze formative saranno comunicate nel calendario diocesano.
[12] Giacomo Poretti, È più facile fare il premier che fare il papà, La stampa, 18/3/2012.