Cos’è il catecumenato, di Andrea Lonardo
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Riprendiamo da Romasette del 27/11/2011 un box scritto da Andrea Lonardo per accompagnare due articoli sul catecumenato. Per approfondimenti vedi la sezione Catechesi e pastorale.
Il Centro culturale Gli scritti (30/11/2011)
I “catecumeni” sono coloro che si stanno preparando a ricevere il battesimo da adulti ed il “catecumenato” è il cammino che li prepara a diventare cristiani.
L’origine di queste parole è antica quanto la chiesa. “Catecumeno” e “catechista” derivano, infatti, entrambe dal verbo greco “catecheo” che vuol dire letteralmente “dare eco dall’alto”. “Catecheo” è un composto del verbo “echeo” – “riecheggiare” – e della preposizione “kata” – “da sopra”: infatti, la catechesi è dare eco ad una rivelazione che proviene da Dio stesso, che risuona nei secoli di generazione in generazione e che riecheggia infine nella voce del catechista stesso.
“Catecumenos” in greco è la forma medio-passiva del verbo e vuol dire letteralmente “colui che riceve la catechesi”, “colui che ascolta la catechesi”.
Nei padri della Chiesa troviamo così già il termine “catecumeni” per indicare i pagani che si preparavano a diventare cristiani. Il Concilio Vaticano II ha deciso di ripristinare il catecumenato per accompagnare oggi al battesimo gli adulti che vogliono diventare cristiani.
Nella diocesi di Roma sono stati battezzati nella Pasqua del 2011 100 giovani ed adulti catecumeni che sono così diventati “neofiti”, cioè “nuove pianticelle” della chiesa. Di questi la metà sono italiani e la metà stranieri di recente immigrazione.
Si accede al catecumenato con il rito di ammissione, una celebrazione estremamente significativa nella quale la persona domanda alla Chiesa la fede, dichiarando che essa gli darà la vita eterna. I catechisti ed i garanti, a nome di tutta la comunità, si impegnano in quella liturgia ad accompagnarla con la preghiera, la testimonianza e la catechesi perché egli possa prepararsi degnamente al Battesimo.
La persona viene allora segnata con il segno della croce sulla fronte e sui sensi, perché il Cristo la protegga e la benedica. Da quel momento il candidato diviene catecumeno e la Chiesa lo ritiene già come uno dei suoi figli, appartenente ormai all’“arca della salvezza”. Se celebrerà il matrimonio non si sposerà più da pagano, ma già da catecumeno e se dovesse morire avrà un funerale cristiano, perché il Signore già lo ha avvicinato a sé.
I catecumeni, nella prima domenica della Quaresima che precede il loro battesimo, si presentano al vescovo che, dopo averli interrogati, li elegge fra coloro che diverranno cristiani nella Veglia Pasquale. Dopo l’intenso periodo di preparazione della Quaresima, segnato dagli scrutini e dalle consegne del Credo e della Preghiera del Signore, gli eletti saranno infine battezzati nella notte di Pasqua, ricevendo insieme il sacramento della Confermazione e il dono dell’Eucarestia.