Scialla di Francesco Bruni: un film che mantiene molto più di quello che promette. Breve nota di A.L.
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Presentiamo sul nostro sito una breve nota di Andrea Lonardo al film Scialla di Francesco Bruni.
Il Centro culturale Gli scritti (23/11/2011)
Scialla mantiene molto di più di quel che promette.
Si presenta come una commedia. Ed una commedia che comincia in maniera greve. Ma Scialla, a partire proprio da quell’inizio, pian piano decolla e vola.
Il film racconta due vite. Quella di un uomo preoccupato di ripulire continuamente la propria casa dalla polvere, ma ormai arresosi al letame che ha invaso la vita.
Quella di un ragazzo che lentamente si avvia alla perdizione, alla bocciatura, allo spaccio.
Ma quell’uomo e quel ragazzo scopriranno di essere padre e figlio. Ed il figlio salverà il padre ed il padre il figlio. Perché non si diventa uomini da irresponsabili.
Un giorno il padre confesserà la sciatteria della propria vita. Egli ha mancato all’appuntamento con la vita per indifferenza, per noncuranza, per una grave superficialità.
Ma la responsabilità che pian piano riscopre lo chiama a conversione. Nell’unica sequenza del film in cui appare un esplicito riferimento al cristianesimo, quell’uomo ormai esalterà la figura di Enea, un figlio che rappresenta la pietas, quella pietas che non è solo pietà, ma che è rispetto, responsabilità, timore degli dèi. Quella pietas di Enea – afferma esplicitamente il film – che precorre il cristianesimo.