Cari fidanzati, trovate di seguito i testi biblici, il rito del matrimonio e le quattro benedizioni a scelta, proposti dal nuovo Rito del Matrimonio della Conferenza Episcopale Italiana.
Li mettiamo a vostra disposizione on-line perché, come abbiamo scritto nella Lettera ai fidanzati al Frame Lettere di www.gliscritti.it, il modo migliore per preparare la liturgia del vostro matrimonio è quello di amare sempre più l'eucarestia. La familiarità con essa ce ne fa scoprire pian piano tutti i tesori e la ricchezza inestimabile.
Non mettiamo a disposizione questo file allo scopo di facilitarvi nella preparazione di un libretto – vi abbiamo anzi raccomandato che, se riteneste di farlo come ricordo, contenga solamente quelle parti che possono essere veramente di aiuto per gli invitati che non sono abituati a partecipare all'eucarestia e non le parti che è nostro compito sacerdotale di scegliere.
Il fine è, invece, quello di farvi conoscere la bellezza della celebrazione del matrimonio e di permettervi di prepararla voi stessi, dedicando del tempo alla lettura dei testi biblici sul matrimonio ed alle diverse preghiere. Questo vi permetterà di fermarvi, di raccogliervi nel silenzio della riflessione e della preghiera, di fare cioè un cammino personale e interiore che continui gli incontri che viviamo insieme nelle riunioni di preparazione al matrimonio.
Il sacerdote che celebrerà la messa del vostro matrimonio sarà sicuramente ben contento di incontrarvi poi e di ascoltare i vostri suggerimenti sui testi che voi ritenete i più adatti per la celebrazione.
Proprio per stimolarvi in questo confronto abbiamo preferito mettere a disposizione i testi integrali e non quelli ridotti che potrebbero essere scelti se uno dei due non fosse cristiano. Per situazione particolari ci sembra, infatti, più saggio parlarne prima con il sacerdote che vi segue nel cammino.
Un osservazione ancora. L'antica virtù della prudenza (una delle
quattro virtù cardinali) vuole indirizzare l'uomo - ne siamo convinti - non solo ad
evitare pericoli, ma soprattutto a scegliere quelle situazioni che fanno crescere la vita.
L'omissione dell'adesione al comandamento del Signore "ricordati di santificare le feste"
è tuttora, nella sapienza della Chiesa, indicato come "peccato mortale", non nel senso
che Dio voglia darti la morte se non lo osservi, ma nel senso che Dio sa bene che la morte
prende pian piano possesso della nostra vita, senza la continua celebrazione della sua presenza
in mezzo a noi, senza l'ascolto della sua Parola, senza il canto e lo scambio di pace, senza
soprattutto la sua presenza eucaristica in mezzo a noi.
Durante il corso al matrimonio, tante volte vi ho sentito dire: "Grazie, anche perché,
dopo le riunioni, mentre tornavamo a casa, abbiamo parlato come fidanzati a lungo di ciò
che poco prima era stato detto al corso. Sentir parlare di alcuni temi ci ha aiutato poi a
parlarne all'interno della coppia". Questo vi fa capire quanto sia utile il dono della Chiesa
che, dall'esterno, ravviva ciò che Dio, dall'interno, dice al vostro cuore.
Una persona mi raccontava tempo fa una confidenza che mi ha molto colpito: "Non ho mai chiesto
a mia moglie di dire una preghiera insieme. Mi sentirei più nudo a chiederle questa cosa
rispetto alla nudità di quando facciamo l'amore!” E' il pudore che, a volte,
abbiamo nel condividere la fede. Andare insieme a messa, marito e moglie, fidanzata e
fidanzato, spesso è anche la via più semplice per pregare insieme e non solo
individualmente, per vincere la nostra timidezza in questo. Ci rende possibile condividere
nella relazione di amore sponsale anche quell'esperienza così intima, che è la
fede in Dio.
Conoscendo la liturgia, attraverso la messa domenicale e la lettura di
queste righe, sarete tranquillamente in grado di suggerire poi al sacerdote quali testi
vorreste siano proclamati per voi e per i vostri invitati il giorno del vostro matrimonio.
I testi che seguono sono quelli che la tradizione della Chiesa Cattolica ha individuato come i
più adatti e sono tratti appunto dal nuovo Rito del Matrimonio che arricchisce il
precedente. Il nuovo Rito invita anche gli sposi, all'inizio della celebrazione, a ricordare il
proprio battesimo, ringraziandone Dio e scorgendo in esso l'origine di ciò che sta per
compiersi con il sacramento nuziale.
Sappiate anche che è possibile scegliere testi biblici diversi da questi che seguono, dandone vera motivazione, d'accordo col sacerdote che celebrerà il vostro matrimonio. Parlare fra voi - e poi con il celebrante - del motivo della scelta di un testo piuttosto che di un altro sarà uno dei modi più vivi e significativi di preparare la liturgia nuziale
d.Andrea Lonardo
Dal libro della Gènesi (1,26 - 28.31a)
Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci
del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i
rettili che strisciano sulla terra».
Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra».
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
Parola di Dio.
Dal libro della Gènesi (2,18 – 24)
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto
che gli sia simile». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie
selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe
chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva
essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del
cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse
una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la
costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse:
«Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall'uomo è stata tolta».
Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i
due saranno una sola carne.
Parola di Dio
Dal libro della Gènesi (24,48-51.58-67a)
In quei giorni [il servo di Abramo disse a Labano]: “Benedissi il Signore, Dio del mio
padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo figlio la figlia
del fratello del mio padrone. Ora, se intendete usare benevolenza e lealtà verso il mio
padrone, fatemelo sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga
altrove».
Allora Làbano e Betuèl risposero: «Dal Signore la cosa procede, non
possiamo dirti nulla. Ecco Rebecca davanti a te: prendila e và e sia la moglie del
figlio del tuo padrone, come ha parlato il Signore».
Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: «Vuoi partire con quest'uomo?». Essa
rispose: «Andrò». Allora essi lasciarono partire Rebecca con la nutrice,
insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. Benedissero Rebecca e le dissero:
«Tu, sorella nostra,
diventa migliaia di miriadi
e la tua stirpe conquisti
la porta dei suoi nemici!».
Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono sui cammelli e seguirono
quell'uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. Intanto Isacco rientrava dal
pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Negheb. Isacco uscì sul fare
della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. Alzò
gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. E disse al servo: «Chi
è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose:
«E' il mio padrone». Allora essa prese il velo e si coprì. Il servo
raccontò ad Isacco tutte le cose che aveva fatte. Isacco introdusse Rebecca nella tenda
che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò.
Parola di Dio
Dal libro della Gènesi (29,9-20)
Giacobbe stava ancora parlando [con i pastori], quando arrivò Rachele con il bestiame
del padre, perché era una pastorella. Quando Giacobbe vide Rachele, figlia di
Làbano, fratello di sua madre, insieme con il bestiame di Làbano, fratello di sua
madre, Giacobbe, fattosi avanti, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo e fece bere le
pecore di Làbano, fratello di sua madre. Poi Giacobbe baciò Rachele e pianse ad
alta voce. Giacobbe rivelò a Rachele che egli era parente del padre di lei,
perché figlio di Rebecca. Allora essa corse a riferirlo al padre. Quando Làbano
seppe che era Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro, lo abbracciò, lo
baciò e lo condusse nella sua casa. Ed egli raccontò a Làbano tutte le sue
vicende. Allora Làbano gli disse: «Davvero tu sei mio osso e mia carne!».
Così dimorò presso di lui per un mese.
Poi Làbano disse a Giacobbe: «Poiché sei mio parente, mi dovrai forse
servire gratuitamente? Indicami quale deve essere il tuo salario». Ora Làbano
aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. Lia
aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto, perciò
Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: «Io ti servirò sette anni per Rachele, tua
figlia minore». Rispose Làbano: «Preferisco darla a te piuttosto che a un
estraneo. Rimani con me». Così Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli
sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei.
Parola di Dio
Dal libro del Deuteronomio (6,4-9)
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il
Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che
oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai
seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li
legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai
sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
Parola di Dio
Dal libro di Tobia (7,6-14)
In quei giorni, Raguele abbracciò Tobia e pianse. Poi gli disse: «Sii benedetto,
figliolo! Sei il figlio di un ottimo padre. Che sventura per un uomo giusto e largo di
elemosine essere diventato cieco!». Si gettò al collo del parente Tobia e pianse.
Pianse anche la moglie Edna e pianse anche la loro figlia Sara. Poi egli macellò un
montone del gregge e fece loro una calorosa accoglienza.
Si lavarono, fecero le abluzioni e, quando si furono messi a tavola, Tobia disse a Raffaele:
«Fratello Azaria, domanda a Raguele che mi dia in moglie mia cugina Sara». Raguele
udì queste parole e disse al giovane: «Mangia, bevi e stà allegro per
questa sera, poiché nessuno all'infuori di te, mio parente, ha il diritto di prendere
mia figlia Sara, come del resto neppure io ho la facoltà di darla ad un altro uomo
all'infuori di te, poiché tu sei il mio parente più stretto. Però, figlio,
vogliono dirti con franchezza la verità. L'ho data a sette mariti, scelti tra i nostri
fratelli, e tutti sono morti la notte stessa delle nozze. Ora mangia e bevi, figliolo; il
Signore provvederà». Ma Tobia disse: «Non mangerò affatto né
berrò, prima che tu abbia preso una decisione a mio riguardo». Rispose Raguele:
«Lo farò! Essa ti viene data secondo il decreto del libro di Mosè e come
dal cielo è stato stabilito che ti sia data. Prendi dunque tua cugina, d'ora in poi tu
sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa da oggi per sempre. Il Signore del cielo
vi assista questa notte, figlio mio, e vi conceda la sua misericordia e la sua pace».
Raguele chiamò la figlia Sara e quando essa venne la prese per mano e l'affidò a
Tobia con queste parole: «Prendila; secondo la legge e il decreto scritto nel libro di
Mosè ti viene concessa in moglie. Tienila e sana e salva conducila da tuo padre. Il Dio
del cielo vi assista con la sua pace». Chiamò poi la madre di lei e le disse di
portare un foglio e stese il documento di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie a
Tobia la propria figlia, in base al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò
cominciarono a mangiare e a bere.
Parola di Dio
Dal libro di Tobia (8, 4b-8)
[La sera delle nozze] Tobia si alzò dal letto e disse a Sara: «Sorella, alzati!
Preghiamo e domandiamo al Signore che ci dia grazia e salvezza».
Essa si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza,
dicendo: «enedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni
è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! Tu hai
creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da
loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: non è cosa buona che l'uomo resti
solo; facciamogli un aiuto simile a lui. Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma
con rettitudine d'intenzione. Dègnati di aver misericordia di me e di lei e di farci
giungere insieme alla vecchiaia». E dissero insieme: «Amen, amen!».
Parola di Dio
Dal libro dei Proverbi (31,10-13.19-20.30.31)
Una donna perfetta chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore.
In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
Essa gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.
Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.
Stende la sua mano alla conocchia
e mena il fuso con le dita.
Apre le sue mani al misero,
stende la mano al povero.
Fallace è la grazia e vana è la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.
Datele del frutto delle sue mani
e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.
Parola di Dio
Dal Cantico dei Cantici (2,8-10.14.16a; 8,6-7a)
Una voce! Il mio diletto!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
Somiglia il mio diletto a un capriolo
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia attraverso le inferriate.
Ora parla il mio diletto e mi dice:
«Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro».
Il mio diletto è per me e io per lui.
Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l'amore
né i fiumi travolgerlo.
Parola di Dio
Dal libro del Siracide (26,1-4.13-16)
Beato il marito di una donna virtuosa;
il numero dei suoi giorni sarà doppio.
Una brava moglie è la gioia del marito,
questi trascorrerà gli anni in pace.
Una donna virtuosa è una buona sorte,
viene assegnata a chi teme il Signore.
Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce,
in ogni tempo il suo volto appare sereno.
La grazia di una donna allieta il marito,
la sua scienza gli rinvigorisce le ossa.
E' un dono del Signore una donna silenziosa,
non c'è compenso per una donna educata.
Grazia su grazia è una donna pudica,
non si può valutare il peso di un'anima modesta.
Il sole risplende sulle montagne del Signore,
la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.
Parola di Dio
Dal libro del profeta Isaia (54,5-10)
Tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo di Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
Come una donna abbandonata
e con l'animo afflitto, ti ha il Signore richiamata.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
Dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti riprenderò con immenso amore.
In un impeto di collera ti ho nascosto
per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi
con te e di non farti più minacce.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace;
dice il Signore che ti usa misericordia.
Parola di Dio
Dal libro del profeta Isaìa (62,1-5)
Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi darò pace,
finché non sorga come stella la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora i popoli vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
ti si chiamerà con un nome nuovo
che la bocca del Signore indicherà.
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma tu sarai chiamata Mio compiacimento
e la tua terra, Sposata,
perché il Signore si compiacerà di te
e la tua terra avrà uno sposo.
Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposerà il tuo architetto;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
Parola di Dio
Dal libro del profeta Geremia (31,31-32a.33-34a)
Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di
Giuda io concluderò una alleanza nuova. Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro
padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto. Parola del Signore.
Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei
giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro
cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno più
istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi
conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore.
Parola di Dio
Dal libro del profeta Ezechiele (16,3-14)
Così dice il Signore Dio a Gerusalemme:
Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre
Hittita. Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti
lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, né fosti avvolta
in fasce. Occhio pietoso non si volse su di te per farti una sola di queste cose e usarti
compassione, ma come oggetto ripugnante fosti gettata via in piena campagna, il giorno della
tua nascita.
Passai vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue e
cresci come l'erba del campo. Crescesti e ti facesti grande e giungesti al fiore della
giovinezza: il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà; ma eri nuda
e scoperta.
Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età dell'amore; io stesi il
lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il
Signore Dio, e divenisti mia. Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio; ti
vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di seta;
ti adornai di gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo: misi al tuo naso
un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo.
Così fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami; fior
di farina e miele e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre più bella e giungesti
fino ad esser regina. La tua fama si diffuse fra le genti per la tua bellezza, che era
perfetta, per la gloria che io avevo posta in te, parola del Signore Dio.
Parola di Dio
Dal libro del profeta Ezechiele (36,24-28)
Vi prenderò dalle genti – dice il Signore - vi radunerò da ogni terra e vi
condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi
purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un
cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di
pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi
farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le
mie leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io
sarò il vostro Dio.
Parola di Dio
Da libro del profeta Osea (2, 16.17b-22)
Così dice il Signore:
“Ecco, la attirerò a me,
la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
Là canterà
come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d'Egitto.
E avverrà in quel giorno
- oracolo del Signore -
mi chiamerai: Marito mio,
e non mi chiamerai più: Mio padrone.
Le toglierò dalla bocca
i nomi dei Baal,
che non saranno più ricordati.
In quel tempo farò per loro un'alleanza
con le bestie della terra
e gli uccelli del cielo
e con i rettili del suolo;
arco e spada e guerra
eliminerò dal paese;
e li farò riposare tranquilli.
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nella benevolenza e nell'amore,
ti fidanzerò con me nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore”.
Parola di Dio
Dagli Atti degli Apostoli (1, 12-14)
(Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli) ritornarono a Gerusalemme dal monte
detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato.
Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni,
Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo
Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera,
insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.
Parola di Dio
Dagli Atti degli Apostoli (2, 42-48)
(Quelli che erano stati battezzati) erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli
e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in
tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati
credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze
le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme
frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e
semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il
Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.
Parola di Dio
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (5, 8-10)
I quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo
ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi.
Cantavano un canto nuovo:
«Tu sei degno di prendere il libro
e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e hai riscattato per Dio con il tuo sangue
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione
e li hai costituiti per il nostro Dio
un regno di sacerdoti
e regneranno sopra la terra».
Parola di Dio
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (19,1.5-9a)
Io, Giovanni, udii come una voce potente di una folla immensa nel cielo che diceva:
“Alleluia!
Salvezza, gloria e potenza
sono del nostro Dio”.
Partì dal trono una voce che diceva:
«Lodate il nostro Dio,
voi tutti, suoi servi,
voi che lo temete,
piccoli e grandi!».
Udii poi come una voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di
tuoni possenti, che gridavano:
«Alleluia.
Ha preso possesso del suo regno il Signore,
il nostro Dio, l'Onnipotente.
Rallegriamoci ed esultiamo,
rendiamo a lui gloria,
perché son giunte le nozze dell'Agnello;
la sua sposa è pronta,
le hanno dato una veste
di lino puro splendente».
La veste di lino sono le opere giuste dei santi.
Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze
dell'Agnello!».
Parola di Dio
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (21, 1-5a)
Io, Giovanni, vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di
prima erano scomparsi e il mare non c'era più. Vidi anche la città santa, la
nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
« Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il "Dio-con-loro" .
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi ;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».
Parola di Dio
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (22, 16-17.20)
Io, Giovanni, udii una voce che mi diceva: “Io, Gesù, ho mandato il mio angelo,
per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di
Davide, la stella radiosa del mattino”.
Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta:
«Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l'acqua della vita.
Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen.
Vieni, Signore Gesù.
La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen!
Parola di Dio
(Dal Salmo 22)
Rit. Non temeremo alcun male, Signore: tu sei con noi.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.
(Dal Salmo 32)
Rit. Nel Signore gioisca il nostro cuore
Beata la nazione il cui Dio è il Signore,
il popolo che si è scelto come erede.
Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia.
L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
In lui gioisce il nostro cuore
e confidiamo nel suo santo nome.
Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.
(Sempre dal Salmo 32)
Rit. Sia su di noi la tua grazia; in te speriamo, Signore
oppure Rit. Nel Signore gioisca il nostro cuore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
suonate la cetra con arte e acclamate.
Poiché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Il Signore guarda dal cielo,
egli vede tutti gli uomini.
Dal luogo della sua dimora
scruta tutti gli abitanti della terra.
Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
In lui gioisce il nostro cuore
e confidiamo nel suo santo nome.
(Dal Salmo 33)
Rit. Gustate e vedete quanto è buono il Signore.
oppure Rit. Benediciamo insieme il nome del Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
(Dal Salmo 39)
Rit. Siamo pronti, Signore, a fare la tua volontà.
Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio,
quali disegni in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare.
Se li voglio annunziare e proclamare
sono troppi per essere contati.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto.
Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».
Sul rotolo del libro di me è scritto,
che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio cuore.
Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea;
vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore,
la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato.
(Dal Salmo 44)
Rit. Sia con noi ogni giorno la bontà del nostro Dio.
Effonde il mio cuore liete parole,
io canto al re il mio poema.
La mia lingua è stilo di scriba veloce.
Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
ti ha benedetto Dio per sempre.
Cingi, prode, la spada al tuo fianco,
nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte.
Avanza per la verità, la mitezza e la giustizia.
Ami la giustizia e l'empietà detesti:
Dio, il tuo Dio ti ha consacrato
Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio,
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.
Da Tiro vengono portando doni,
i più ricchi del popolo cercano il tuo volto.
La figlia del re è tutta splendore,
gemme e tessuto d'oro è il suo vestito.
(Dal Salmo 45)
Rit. Dio è per noi rifugio e forza.
Dio è per noi rifugio e forza,
aiuto sempre vicino nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se crollano i monti nel fondo del mare.
Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto portenti sulla terra.
Fermatevi e sappiate che io sono Dio,
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
(Dal Salmo 60)
Rit. All'ombra delle tue ali troverò riparo.
Ascolta, o Dio, il mio grido,
sii attento alla mia preghiera.
Dai confini della terra io t'invoco;
mentre il mio cuore viene meno,
guidami su rupe inaccessibile.
Tu sei per me rifugio,
torre salda davanti all'avversario.
Dimorerò nella tua tenda per sempre,
all'ombra delle tue ali troverò riparo.
Allora canterò inni al tuo nome, sempre,
sciogliendo i miei voti giorno per giorno.
(Dal salmo 85)
Rit. Mostraci, Signore, la tua via.
Mostrami, Signore, la tua via,
perché nella tua verità io cammini;
donami un cuore semplice
che tema il tuo nome.
Ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il cuore
e darò gloria al tuo nome sempre,
perché grande con me è la tua misericordia.
Ma tu, Signore, Dio di pietà, compassionevole,
lento all'ira e pieno di amore, Dio fedele,
volgiti a me e abbi misericordia:
dona al tuo servo la tua forza.
(Dal Salmo 99)
Rit. Eterno è il suo amore per noi; eterna è la sua fedeltà.
Acclamate al Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che il Signore è Dio;
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.
Poiché buono è il Signore,
eterna la sua misericordia,
la sua fedeltà per ogni generazione.
(Dal Salmo 102)
Rit. La grazia del Signore è da sempre: dura in eterno.
oppure Rit. Il nostro Dio è grande nell'amore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
La grazia del Signore è da sempre,
dura in eterno per quanti lo temono;
la sua giustizia per i figli dei figli,
per quanti custodiscono la sua alleanza.
(Sempre dal Salmo 102)
Rit. Benediciamo insieme il nome del Signore.
oppure Rit. Il Signore vi rinnoverà con il suo amore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
ti corona di grazia e di misericordia;
egli sazia di beni i tuoi giorni
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia su quanti lo temono.
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
(Dal Salmo 111)
Rit. Beato chi cammina nella legge del Signore.
Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta.
Onore e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti,
buono, misericordioso e giusto.
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Non temerà annunzio di sventura.
Saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
finché trionferà dei suoi nemici.
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.
(Dal Salmo 120)
Rit. Veglia su di voi il Signore e vi protegge.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d'Israele.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre,
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Il Signore ti proteggerà da ogni male,
egli proteggerà la tua vita.
Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
(Dal Salmo 126)
Rit. Se il Signore non costruisce la casa, invano faticano i costruttori
Se il Signore non costruisce la casa,
invano vi faticano i costruttori.
Se il Signore non custodisce la città,
invano veglia il custode.
Invano vi alzate di buon mattino,
tardi andate a riposare
e mangiate pane di sudore:
il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno.
Ecco, dono del Signore sono i figli,
è sua grazia il frutto del grembo.
Come frecce in mano a un eroe
sono i figli della giovinezza.
(Dal salmo 127)
Rit. Sarà benedetto chi teme il Signore
oppure Rit. Ci benedica Dio, fonte dell'amore.
oppure Rit. Benediciamo il Signore, fonte della vita.
Beato l'uomo che teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Vivrai del lavoro delle tue mani,
sarai felice e godrai d'ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa.
Così sarà benedetto l'uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion!
Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme
per tutti i giorni della tua vita.
(Dal Salmo 130)
Rit. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l'anima mia.
Speri Israele nel Signore, ora e sempre.
(Dal Salmo 138)
Rit. E' stupendo, Signore, il tuo agire con i figli dell'uomo!
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo.
Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;
se li conto sono più della sabbia,
se li credo finiti, con te sono ancora.
Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:
vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita.
(Dal Salmo 144)
Rit. Ricco di grazia è il Signore, nostro Dio.
oppure Rit. Buono è il Signore: la sua tenerezza su ogni creatura.
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie,
santo in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano,
a quanti lo cercano con cuore sincero.
(Dal Salmo 148)
Rit. Lodiamo insieme il Signore: sia benedetto il suo nome
oppure Rit. Alleluia, alleluia, alleluia.
oppure Rit. Lodate il nome del Signore
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell'alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
Lodatelo, sole e luna,
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
Lodatelo, cieli dei cieli,
voi acque al di sopra dei cieli.
Lodate il Signore dalla terra,
monti e voi tutte, colline,
alberi da frutto e tutti voi, cedri,
voi fiere e tutte le bestie,
rettili e uccelli alati.
I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le fanciulle,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore:
perché solo il suo nome è sublime.
La sua gloria risplende sulla terra e nei cieli.
Egli ha sollevato la potenza del suo popolo.
E' canto di lode per tutti i suoi fedeli,
per i figli di Israele, popolo che egli ama.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,1-11)
Fratelli, giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro
Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a
questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non
soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione
produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri
cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo
stabilito. Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può
essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso
di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior
ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui. Se
infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del
Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.
Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, dal
quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione.
Parola di Dio
Forma breve:
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,1-5)
Fratelli, giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro
Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a
questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non
soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione
produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri
cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Parola di Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,31b-35.37-39)
Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato
il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con
lui?
Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo
Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e
intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione,
l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha
amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né
principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza
né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci
dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.
Parola di Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (12,1-2.9-18)
Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio
vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi
alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter
discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi
gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri
nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella
speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le
necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono
nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni
verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi
un'idea troppo alta di voi stessi.
Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini.
Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti.
Parola di Dio
Forma breve:
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (12,1-2.9-13)
Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio
vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi
alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter
discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi
gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri
nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella
speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le
necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.
Parola di Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (15,1b-3a.5-7.13)
Fratelli, [non dobbiamo] compiacere noi stessi. Ciascuno di noi cerchi di compiacere il
prossimo nel bene, per edificarlo. Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri
gli stessi sentimenti ad esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una
voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio.
Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate
nella speranza per la virtù dello Spirito Santo.
Parola di Dio
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (6,13c-15a.17-20)
Fratelli, il corpo non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per
il corpo. Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua
potenza.
Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Ma chi si unisce al Signore forma con lui
un solo spirito. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del
suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. O non sapete
che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio,
e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate
dunque Dio nel vostro corpo!
Parola di Dio
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (12,31b-14,1a)
Fratelli, vi mostrerò una via migliore di tutte.
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono
come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e
possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la
carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non
avessi la carità, niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa
la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo
interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si
compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue
cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e
imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello
che è imperfetto scomparirà. Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da
bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho
abbandonato.
Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora
conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono
conosciuto. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità;
ma di tutte più grande è la carità!
Ricercate la carità.
Parola di Dio
Forma breve:
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (12,31-13,8a)
Fratelli, aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una
via migliore di tutte.
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono
come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e
possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la
carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non
avessi la carità, niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa
la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo
interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si
compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine.
Parola di Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (1,3-6)
Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni
benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del
mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a
essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua
volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio
diletto.
Parola di Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (1,15-23)
Fratelli, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che avete
verso tutti i santi, non cesso di render grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere,
perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno
spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui.
Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale
speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e
qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo
l'efficacia della sua forza che egli manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai
morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni principato e
autorità, di ogni potenza e dominazione e di ogni altro nome che si possa nominare non
solo nel secolo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti ha sottomesso ai suoi piedi e lo ha costituito su tutte le cose a capo della
Chiesa, la quale è il suo corpo, la pienezza di colui che si realizza interamente in
tutte le cose.
Parola di Dio
Forma breve:
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (1,15-20a)
Fratelli, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che
avete verso tutti i santi, non cesso di render grazie per voi, ricordandovi nelle mie
preghiere, perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria,
vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui.
Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale
speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e
qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo
l'efficacia della sua forza che egli manifestò in Cristo.
Parola di Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (3,14-21)
Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e
sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di
essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore.
Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella
carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la
lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni
conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o
pensare, secondo la potenza che gia opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo
Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.
Parola di Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (4,1-6)
Vi esorto, fratelli, io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della
vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a
vicenda con amore, cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo
della pace. Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete
stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo
battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di
tutti ed è presente in tutti.
Parola di Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (5,1-2a.21-33)
Fratelli, fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella
carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi. Siate
sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della
moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo
corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai
loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per
lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla
parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia
né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.
Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo,
perché chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno mai infatti ha preso in odio la
propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, poiché
siamo membra del suo corpo. Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si
unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola.
Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Quindi anche
voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa
verso il marito.
Parola di Dio
Forma breve:
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (5,2a.25-32)
Fratelli, camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se
stesso per noi.
Voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per
lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla
parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia
né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.
Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo,
perché chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno mai infatti ha preso in odio la
propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, poiché
siamo membra del suo corpo. Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si
unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola.
Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
Parola di Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (4,4-9)
Fratelli, rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra
affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste,
con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza,
custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile,
onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri
pensieri. Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello
che dovete fare. E il Dio della pace sarà con voi!
Parola di Dio
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi (3,9b-17)
Fratelli, vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo,
che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore. Qui non c'è
più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero,
ma Cristo è tutto in tutti.
Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di
bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e
perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri.
Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al di sopra di tutto poi vi sia la
carità, che è il vincolo di perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri
cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!
La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni
sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E tutto
quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo
per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Parola di Dio
Forma breve:
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi (3,12-17)
Fratelli, rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di
misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a
vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli
altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al di sopra di tutto poi vi
sia la carità, che è il vincolo di perfezione. E la pace di Cristo regni nei
vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate
riconoscenti!
La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni
sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E tutto
quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo
per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Parola di Dio
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (5,13b-28)
Fratelli, vivete in pace tra voi.
Vi esortiamo, fratelli: correggete gli indisciplinati, confortate i pusillanimi, sostenete i
deboli, siate pazienti con tutti. Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate
sempre il bene tra voi e con tutti.
State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa è
infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito,
non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono.
Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro,
spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù
Cristo. Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo!
Fratelli, pregate anche per noi. Salutate tutti i fratelli con il bacio santo. Vi scongiuro,
per il Signore, che si legga questa lettera a tutti i fratelli. La grazia del Signore nostro
Gesù Cristo sia con voi.
Parola di Dio
Dalla lettera agli Ebrei (13,1-4a.5-6)
Fratelli, perseverate nell'amore fraterno. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni,
praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. Ricordatevi dei carcerati, come se
foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo
mortale.
Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia.
La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio
stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò. Così possiamo dire
con fiducia: Il Signore è il mio aiuto, non temerò. Che mi potrà fare
l'uomo?
Parola di Dio
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (2,4-10)
Carissimi, stringendovi a Cristo, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa
davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio
spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo
di Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: Ecco io pongo in Sion una pietra
angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso.
Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno
scartato è divenuta la pietra angolare, sasso d'inciampo e pietra di scandalo.
Loro v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati. Ma voi
siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è
acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre
alla sua ammirabile luce; voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di
Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.
Parola di Dio
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (3,1-9)
Voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti perché, anche se alcuni si rifiutano di
credere alla parola, vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di parole, conquistati
considerando la vostra condotta casta e rispettosa. Il vostro ornamento non sia quello
esteriore - capelli intrecciati, collane d'oro, sfoggio di vestiti -; cercate piuttosto di
adornare l'interno del vostro cuore con un'anima incorruttibile piena di mitezza e di pace:
ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. Così una volta si ornavano le sante
donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti, come Sara che obbediva ad
Abramo, chiamandolo signore. Di essa siete diventate figlie, se operate il bene e non vi
lasciate sgomentare da alcuna minaccia.
E ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo
è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia
della vita: così non saranno impedite le vostre preghiere.
E finalmente siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da
affetto fraterno, misericordiosi, umili; non rendete male per male, né ingiuria per
ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo; poiché a questo siete stati chiamati
per avere in eredità la benedizione.
Parola di Dio
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (3,18-24)
Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità.
Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il
nostro cuore qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore
e conosce ogni cosa.
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio; e qualunque
cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel
che è gradito a lui.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e
ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi
comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo
Spirito che ci ha dato.
Parola di Dio
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (4,7-12)
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama
è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio
è amore.
In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito
Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui.
In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha
mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha
visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto
in noi.
Parola di Dio
Dal Vangelo secondo Matteo (5,1-12a)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere,
gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male
contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra
ricompensa nei cieli.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo (5,1-16)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere,
gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male
contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra
ricompensa nei cieli.
Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si
potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli
uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra
un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere
perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra
luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro
Padre che è nei cieli.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo (5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si
potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli
uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra
un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere
perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra
luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro
Padre che è nei cieli.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo (6,25-34)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
Io vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche
per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il
corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei
granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E
chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?
E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non
lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva
come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani
verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?
Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di
tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete
bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in
aggiunta.
Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue
inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo (7,21.24-29)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la
volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un
uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi,
soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era
fondata sopra la roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto
che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i
venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo
insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro
scribi.
Parola del Signore
Forma breve:
Dal Vangelo secondo Matteo (7,21.24-25)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la
volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un
uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi,
soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era
fondata sopra la roccia.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo (18,19-22)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “In verità vi dico: se due di
voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei
cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono
in mezzo a loro”.
Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò
perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli
rispose: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette”.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo (19,3-6)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli
chiesero: «E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e
femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua
moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne
sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi».
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo (22,35-40)
In quel tempo, un dottore della legge interrogò Gesù per metterlo alla prova:
«Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gli
rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con
tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il
secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due
comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Matteo (28,16-20)
In quel tempo, gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù
aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però
dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere
in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi
ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco (10,1-12)
Gesù si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse di
nuovo a lui e di nuovo egli l'ammaestrava, come era solito fare. E avvicinatisi dei farisei,
per metterlo alla prova, gli domandarono: «E' lecito ad un marito ripudiare la propria
moglie?». Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa
norma. Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo
lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono
più due, ma una sola carne. L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha
congiunto». Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento.
Ed egli disse: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio
contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».
Parola del Signore
Forma breve:
Dal Vangelo secondo Marco (10,6-9)
In quel tempo Gesù disse:
“All'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo
lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono
più due, ma una sola carne. L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha
congiunto”.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Marco (16,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Andate in tutto il mondo e
predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà
salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che
accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue
nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro
danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra
di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e
confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca (1,39-56)
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una
città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il
saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo.
Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «enedetta tu fra le
donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a
me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato
di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del
Signore».
Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca (6,27-36)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
“A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi
odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti
percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la
tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che
volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che
merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno
del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da
cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori
per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza
sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo;
perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro”.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca (11,9-13)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale
padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un
pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà
uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto
più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo
chiedono!”.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca (14,12-23)
In quel tempo Gesù disse a colui che l'aveva invitato: “Quando offri un pranzo o
una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti,
né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il
contraccambio. Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi,
ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua
ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: “Beato chi mangerà il
pane nel regno di Dio!”. Gesù rispose: “Un uomo diede una grande cena e fece
molti inviti. All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite,
è pronto. Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho
comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse:
Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro
disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. Al suo ritorno il servo riferì
tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per
le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il
servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. Il
padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare,
perché la mia casa si riempia”.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Luca (20,27-38)
In quel tempo si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la
risurrezione, e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a
qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e
dia una discendenza al proprio fratello. C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver
preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così
tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. Da ultimo anche la donna morì.
Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette
l'hanno avuta in moglie». Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono
moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della
risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più
morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli
di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto,
quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe . Dio non
è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-11)
In quel tempo ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu
invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il
vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù
rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».
La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna
due o tre barili. E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le
riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di
tavola». Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il
maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto
l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono
e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino
buono». Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea,
manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni (3,28-36a)
In quel tempo, Giovanni disse: “Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io
il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. Chi possiede la sposa è lo sposo; ma
l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo.
Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuire”.
Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla
terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta
ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però
ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. Infatti colui che Dio ha
mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. Il Padre ama il Figlio
e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni (14,12-17)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
“In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le
opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.
Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato
nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi
darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di
verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce.
Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi”.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-17)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
“Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non
porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più
frutto. Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non
rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo
gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà
dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei
discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i
comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia
gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete
miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi,
perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e
portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre
nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,9-17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
“Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se
osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti
del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi
e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete
miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi,
perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e
portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre
nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”.
Parola del Signore
Forma breve:
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,9-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
“Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se
osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti
del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi
e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho
amati”.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,12-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho
amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi
siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi,
perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e
portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre
nel mio nome, ve lo conceda”.
Parola del Signore
Dal Vangelo secondo Giovanni (17,20-26)
In quel tempo, [Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregava dicendo: “Padre santo,]
non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me;
perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi
in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa
sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia
che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché
contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della
creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi
hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché
l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro”.
Parola del Signore
Forma breve:
Dal Vangelo secondo Giovanni (17,20-23)
In quel tempo, [Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregava dicendo: “Padre santo,]
non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me;
perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi
in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa
sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia
che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me”.
Parola del Signore
Prima forma
All'ora stabilita, il sacerdote, indossati il camice, la stola e la casula del
colore adatto alla Messa che viene celebrata, si reca con i ministranti alla porta della
chiesa, accoglie gli sposi, li saluta cordialmente, manifestando la partecipazione della Chiesa
alla loro gioia.
Si svolge quindi la processione all'altare: precedono i ministranti, segue il sacerdote,
quindi gli sposi. Questi, secondo le consuetudini locali, possono essere accompagnati dai
genitori e dai testimoni al luogo preparato per loro. Durante la processione si esegue il canto
di ingresso.
Il sacerdote va all'altare, lo saluta con un inchino profondo e lo venera con il bacio. Quindi
si reca alla sede.
Seconda forma
All'ora stabilita, il sacerdote, indossati il camice, la stola e la casula del
colore adatto alla Messa che viene celebrata, si reca con i ministranti al luogo preparato per
gli sposi o alla sua sede.
Quando gli sposi giungono al luogo loro riservato, il sacerdote li accoglie e li saluta
cordialmente, manifestando la partecipazione della Chiesa alla loro gioia.
Mentre si esegue il canto d'ingresso, il sacerdote va all'altare, lo saluta con un inchino
profondo e lo venera con il bacio. Quindi si reca alla sede.
Fatto il segno della croce, il sacerdote si rivolge ai presenti con una
delle formule di saluto proposte nel Messale Romano.
Quindi, per disporre gli sposi e i presenti alla celebrazione del Matrimonio, il sacerdote
invita a far memoria del Battesimo, con queste o simili parole:
Fratelli e sorelle,
ci siamo riuniti con gioia nella casa del Signore
nel giorno in cui ... e ...
intendono formare la loro famiglia.
In quest'ora di particolare grazia
Siamo loro vicini con l'affetto,
con l'amicizia e la preghiera fraterna.
Ascoltiamo attentamente insieme con loro
la Parola che Dio oggi ci rivolge.
in unione con la santa Chiesa
Supplichiamo Dio Padre,
per Cristo Signore nostro,
perché benedica questi suoi figli
che stanno per celebrare il loro Matrimonio,
li accolga nel suo amore
e li costituisca in unità.
Facciamo ora memoria del Battesimo,
nel quale siamo rinati a vita nuova.
Divenuti figli nel Figlio,
riconosciamo con gratitudine il dono ricevuto,
per rimanere fedeli all'amore a cui siamo stati chiamati.
Oppure:
... e ...,
la Chiesa partecipa alla vostra gioia
e insieme con i vostri cari
vi accoglie con grande affetto
nel giorno in cui davanti a Dio, nostro Padre,
decidete di realizzare la comunione di tutta la vita.
In questo giorno per voi di festa
il Signore vi ascolti.
Mandi dal cielo il suo aiuto e vi custodisca.
Realizzi i desideri del vostro cuore
ed esaudisca le vostre preghiere.
Riconoscenti per essere divenuti figli nel Figlio,
facciamo ora memoria del Battesimo,
dal quale, come da seme fecondo,
nasce e prende vigore l'impegno
di vivere fedeli nell'amore.
Oppure:
Carissimi,
celebriamo il grande mistero
dell'amore di Cristo per la sua Chiesa.
Oggi ...e ... sono chiamati a parteciparvi
Con il loro Matrimonio.
Riconoscenti per essere divenuti figli nel Figlio,
facciamo ora memoria del Battesimo,
inizio della vita nuova nella fede,
sorgente e fondamento di ogni vocazione.
Dio nostro Padre,
con la forza del suo Santo Spirito,
ravvivi in tutti noi il dono
di quella benedizione originaria.
Dopo l'invito iniziale, il sacerdote rimane in piedi alla sede, rivolto verso il popolo. Alcuni ministranti portano dinanzi a lui l'acqua benedetta. Quindi si ringrazia per il dono del Battesimo. Dove è possibile, la memoria del Battesimo avviene presso il fonte battesimale.
Padre,
nel Battesimo del tuo Figlio Gesù al fiume Giordano
hai rivelato al mondo l'amore sponsale per il tuo popolo.
R. Noi ti lodiamo e ti rendiamo grazie.
Cristo Gesù,
dal tuo costato aperto sulla Croce
hai generato la Chiesa,
tua diletta sposa.
R. Noi ti lodiamo e ti rendiamo grazie.
Spirito Santo,
potenza del Padre e del Figlio,
oggi fai risplendere in ... e ...
la veste nuziale della Chiesa.
R. Noi ti lodiamo e ti rendiamo grazie.
Il sacerdote continua:
Dio onnipotente,
origine e fonte della vita,
che ci hai rigenerati nell'acqua
con la potenza del tuo Spirito,
ravviva in tutti noi la grazia del Battesimo,
e concedi a ... e ... un cuore libero e una fede ardente
perché, purificati nell'intimo,
accolgano il dono del Matrimonio,
nuova via della loro santificazione.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen
Il sacerdote segna se stesso con l'acqua benedetta, poi asperge gli sposi e l'assemblea dei fedeli.
Durante l'aspersione si può eseguire un canto adatto.
INTERROGAZIONI PRIMA DEL CONSENSO
Carissimi … e …,
siete venuti insieme nella casa del Padre,
perché la vostra decisione di unirvi in matrimonio
riceva il suo sigillo e la sua consacrazione
davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità.
Voi siete già consacrati mediante il Battesimo:
ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale,
perché vi amiate l'un l'altro con amore fedele e inesauribile
e assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio.
Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni.
Oppure:
Carissimi ... e ...,
siete venuti nella casa del Signore,
davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità,
perché la vostra decisione di unirvi in matrimonio
riceva il sigillo dello Spirito Santo,
sorgente dell'amore fedele e inesauribile.
Ora Cristo vi rende partecipi dello stesso amore
Con cui egli ha amato la sua Chiesa,
fino a dare se stesso per lei.
Vi chiedo pertanto di esprimere le vostre intenzioni.
PRIMA FORMA
... e ...,
siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà e consapevoli del significato
della vostra decisione?
Sposi: Sì
Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio, ad amarvi e a onorarvi l'un l'altro per tutta
la vita?
Sposi: Sì
Siete disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli
secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?
Sposi: Sì
SECONDA FORMA
Compiuto il cammino del fidanzamento,
illuminati dallo Spirito Santo
e accompagnati dalla comunità cristiana,
siamo venuti in piena libertà
nella casa del Padre
perché il nostro amore riceva il sigillo di consacrazione.
Consapevoli della nostra decisione,
siamo disposti,
con la grazia di Dio,
ad amarci e sostenerci l'un l'altro
per tutti i giorni della vita.
[Ci impegniamo ad accogliere con amore i figli
che Dio vorrà donarci
e a educarli secondo la Parola di Cristo
e l'insegnamento della Chiesa].
Chiediamo a voi, fratelli e sorelle,
di pregare con noi e per noi
perché la nostra famiglia
diffonda nel mondo luce, pace e gioia.
MANIFESTAZIONE DEL CONSENSO
Se dunque è vostra intenzione unirvi in Matrimonio,
datevi la mano destra
ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa
il vostro consenso.
Oppure:
Alla presenza di Dio
e davanti alla Chiesa qui riunita,
datevi la mano destra ed esprimete il vostro consenso.
Il Signore, inizio e compimento del vostro amore,
sia con voi sempre.
PRIMA FORMA
Io ..., accolgo te, ..., come mia sposa.
Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.
Io ..., accolgo te, ..., come mio sposo.
Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.
SECONDA FORMA
Sposo:
..., vuoi unire la tua vita alla mia,
nel Signore che ci ha creati e redenti?
Sposa:
Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.
..., vuoi unire la tua vita alla mia,
nel Signore che ci ha creati e redenti?
Sposo:
Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.
Insieme:
Noi promettiamo di amarci fedelmente,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di sostenerci l'un l'altro
tutti i giorni della nostra vita.
ACCOGLIENZA DEL CONSENSO
Il Signore onnipotente e misericordioso
confermi il consenso
che avete manifestato davanti alla Chiesa
e vi ricolmi della sua benedizione.
L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce.
Tutti: Amen.
Oppure:
Il Dio di Abramo,
il Dio di Isacco,
il Dio di Giacobbe,
il Dio che nel paradiso ha unito Adamo ed Eva
confermi in Cristo
il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa
e vi sostenga con la sua benedizione.
L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce.
Tutti: Amen.
BENEDIZIONE E CONSEGNA DEGLI ANELLI
Il Signore benedica (+) questi anelli che vi donate scambievolmente in segno di amore e di
fedeltà.
Tutti: Amen
Oppure:
Signore, benedici (+) questi anelli nuziali: gli sposi che li porteranno
custodiscano integra la loro fedeltà, rimangano nella tua volontà e nella tua
pace e vivano sempre nel reciproco amore. Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen
Oppure:
O Signore, benedici (+) e santifica l'amore di questi sposi: l'anello che
porteranno come simbolo di fedeltà li richiami continuamente al vicendevole amore.
Tutti: Amen
Oppure:
Il Signore benedica (+) questi anelli che vi donate come segno di fedeltà nell'amore. Siano per voi ricordo vivo e lieto di quest'ora di grazia.
Sposo: …, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia
fedeltà. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Sposa: …, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Nei luoghi dove già esiste la consuetudine, o altrove con il permesso dell'Ordinario, si può fare a questo punto l'incoronazione degli sposi. (N.d.C. Per questo vedi il Rituale integrale del matrimonio)
Se lo si ritiene opportuno, a questo punto può essere anticipata la benedizione nuziale. Gli sposi si inginocchiano. Il sacerdote, rivolto verso gli sposi, invoca su di loro la benedizione del Signore, usando le formule presenti ai nn. 85-88 (N.d.C.: una delle quattro formule che seguono).
A questo punto si recita la preghiera dei fedeli, che può includere l'invocazione litanica.
Il sacerdote può invitare i presenti a invocare i santi, in particolare quelli che vissero in stato coniugale.
Ora, in comunione con la Chiesa del cielo, invochiamo l'intercessione dei santi.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi
Santa Maria, Madre della Chiesa, prega per noi
Santa Maria, Regina della famiglia, prega per noi
San Giuseppe, Sposo di Maria, prega per noi
Santi Angeli di Dio, pregate per noi
Santi Gioacchino ed Anna, pregate per noi
Santi Elisabetta e Zaccaria, pregate per noi
San Giovanni Battista, prega per noi
Santi Pietro e Paolo, pregate per noi
Santi Apostoli ed Evangelisti, pregate per noi
Santi Martiri di Cristo, pregate per noi
Santi Aquila e Priscilla, pregate per noi
Santi Mario e Marta, pregate per noi
Santa Monica, prega per noi
San Paolino, prega per noi
Santa Brigida, prega per noi
Santa Rita, prega per noi
Santa Francesca Romana, prega per noi
San Tommaso Moro, prega per noi
Santa Giovanna Beretta Molla, prega per noi
San ..., patrono dello sposo
Santa ..., patrona della sposa
Santo/a ..., patrono della Chiesa o del luogo
(N.d.C. Santa Melania e San Piniano, pregate per noi [1])
Santi e Sante di Dio, pregate per noi
Effondi, Signore, su ... e ...
lo Spirito del tuo amore,
perché diventino un cuore solo e un'anima sola;
nulla separi questi sposi che tu hai unito
e, ricolmati della tua benedizione, nulla li affligga.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen
Nei luoghi dove già esiste la consuetudine, o altrove con il permesso dell'Ordinario, si può fare a questo punto l'imposizione del velo sugli sposi. (N.d.C. Per questo vedi il Rituale integrale del matrimonio).
PRIMA FORMULA
Sacerdote: Fratelli e sorelle, invochiamo con fiducia il Signore, perché effonda la sua grazia e la sua benedizione su questi sposi che celebrano in Cristo il loro Matrimonio: egli che li ha uniti nel patto santo [per la comunione al corpo e sangue del Signore] li confermi nel reciproco amore.
O Dio, con la tua onnipotenza hai creato dal nulla tutte le cose e nell'ordine
primordiale dell'universo hai formato l'uomo e la donna a tua immagine, donandoli l'uno
all'altro come sostegno inseparabile, perché siano non più due, ma una sola
carne; così hai insegnato che non è mai lecito separare ciò che tu hai
costituito in unità.
O Dio, in un mistero così grande hai consacrato l'unione degli sposi e hai reso il
patto coniugale sacramento di Cristo e della Chiesa.
O Dio, in te, la donna e l'uomo si uniscono, e la prima comunità umana, la famiglia,
riceve in dono quella benedizione che nulla poté cancellare, né il peccato
originale, né le acque del diluvio.
Guarda ora con bontà questi tuoi figli che, uniti nel vincolo del Matrimonio, chiedono
l'aiuto della tua benedizione: effondi su di loro la grazia dello Spirito Santo perché,
con la forza del tuo amore diffuso nei loro cuori, rimangano fedeli al patto coniugale.
In questa tua figlia ... dimori il dono dell'amore e della pace e sappia imitare le donne
sante lodate dalla Scrittura.
... , suo sposo, viva con lei in piena comunione, la riconosca partecipe dello stesso dono di
grazia, la onori come uguale nella dignità, la ami sempre con quell'amore con il quale
Cristo ha amato la sua Chiesa.
Ti preghiamo, Signore, affinché questi tuoi figli rimangano uniti nella fede e
nell'obbedienza ai tuoi comandamenti; fedeli a un solo amore siano esemplari per
integrità di vita; sostenuti dalla forza del vangelo, diano a tutti buona testimonianza
di Cristo.
[Sia feconda la loro unione, diventino genitori saggi e forti e insieme possano vedere i figli
dei loro figli]. E dopo un vita lunga e serena giungano alla beatitudine eterna del regno dei
cieli. Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen
SECONDA FORMULA
Sacerdote: Preghiamo il Signore per questi sposi, che all'inizio della vita matrimoniale si
accostano all'altare perché [con la comunione al corpo e sangue del Signore] siano
confermati nel reciproco amore
Padre santo, tu hai fatto l'uomo a tua immagine: maschio e femmina li hai
creati, perché l'uomo e la donna uniti nel corpo e nello spirito, fossero collaboratori
della tua creazione.
O Dio, per rivelare il disegno del tuo amore hai voluto adombrare nella comunione di vita
degli sposi quel patto di alleanza che hai stabilito con il tuo popolo, perché,
nell'unione coniugale dei tuoi fedeli, realizzata pienamente nel sacramento, si manifesti il
mistero nuziale di Cristo e della Chiesa.
O Dio, stendi la tua mano su … e … ed effondi nei loro cuori la forza dello
Spirito Santo. Fa', o Signore, che, nell'unione da te consacrata, condividano i doni del tuo
amore e, diventando l'uno per l'altro segno della tua presenza, siano un cuore solo ed un'anima
sola.
Dona loro, Signore, di sostenere anche con le opere la casa che oggi edificano. [Alla scuola
del vangelo preparino i loro figli a diventare membri della tua Chiesa].
Dona a questa sposa ... benedizione su benedizione: perché come moglie [e madre],
diffonda la gioia nella casa e la illumini con generosità e dolcezza.
Guarda con paterna bontà … suo sposo: perché, forte della tua
benedizione, adempia con fedeltà la sua missione di marito [e padre].
Padre santo, concedi a questi tuoi figli, che, uniti davanti a te come sposi, comunicano alla
tua mensa, di partecipare insieme con gioia al banchetto del cielo. Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen
TERZA FORMULA
Sacerdote: Fratelli carissimi, invochiamo su questi sposi, … e …, la benedizione
di Dio: egli, che oggi li ricolma di grazia con il sacramento del Matrimonio, li accompagni
sempre con la sua protezione.
Padre santo, creatore dell'universo, che hai formato l'uomo e la donna a tua
immagine e hai voluto benedire la loro unione, ti preghiamo umilmente per questi tuoi figli,
che oggi si uniscono con il sacramento nuziale.
[V. Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo
R. Eterno è il tuo amore per noi]
Scenda, o Signore, su questi sposi ... e ... la ricchezza delle tue benedizioni e la forza del tuo Santo Spirito infiammi dall'alto i loro cuori, perché nel dono reciproco dell'amore, allietino di figli la loro famiglia e la comunità ecclesiale.
[V. Ti supplichiamo, Signore
R. Ascolta la nostra preghiera]
Ti lodino, Signore, nella gioia, ti cerchino nella sofferenza; godano del tuo
sostegno nella fatica e del tuo conforto nella necessità; ti preghino nella santa
assemblea, siano tuoi testimoni nel mondo.
Vivano a lungo nella prosperità e nella pace, e con tutti gli amici che ora li
circondano, giungano alla felicità del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen
QUARTA FORMULA
Sacerdote: Fratelli e sorelle,
invochiamo su questi sposi, ... e ...,
la benedizione di Dio:
egli, che oggi li ricolma di grazia
con il sacramento del Matrimonio,
li accompagni sempre con la sua protezione.
O Dio, Padre di ogni bontà,
nel tuo disegno d'amore hai creato l'uomo e la donna
perché, nella reciproca dedizione,
con tenerezza e fecondità vivessero lieti nella comunione.
[V. Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo
R. Eterno è il tuo amore per noi]
Quando venne la pienezza dei tempi
hai mandato il tuo Figlio, nato da donna.
A Nazareth,
gustando le gioie
e condividendo le fatiche di ogni famiglia umana,
è cresciuto in sapienza e grazia.
A Cana di Galilea,
cambiando l'acqua in vino,
è divenuto presenza di gioia nella vita degli sposi.
Nella croce,
si è abbassato fin nell'estrema povertà
dell'umana condizione,
e tu, o Padre, hai rivelato un amore
sconosciuto ai nostri occhi,
un amore disposto a donarsi senza chiedere nulla in cambio.
[V. Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo
R. Eterno è il tuo amore per noi]
Con l'effusione dello Spirito del Risorto
hai concesso alla Chiesa
di accogliere nel tempo la tua grazia
e di santificare i giorni di ogni uomo.
[V. Ti lodiamo, Signore, e ti benediciamo
R. Eterno è il tuo amore per noi]
Ora, Padre, guarda ... e ...,
che si affidano a te:
trasfigura quest'opera che hai iniziato in loro
e rendila segno della tua carità.
Scenda la tua benedizione su questi sposi,
perché, segnati col fuoco dello Spirito,
diventino Vangelo vivo tra gli uomini.
[Siano guide sagge e forti dei figli
che allieteranno la loro famiglia e la comunità.]
[V. Ti supplichiamo, Signore
R. Ascolta la nostra preghiera]
Siano lieti nella speranza,
forti nella tribolazione,
perseveranti nella preghiera,
solleciti per le necessità dei fratelli,
premurosi nell'ospitalità.
Non rendano a nessuno male per male,
benedicano e non maledicano,
vivano a lungo e in pace con tutti.
[V. Ti supplichiamo, Signore
R. Ascolta la nostra preghiera]
Il loro amore, Padre,
sia seme del tuo regno.
Custodiscano nel cuore una profonda nostalgia di te
fino al giorno in cui potranno,
con i loro cari, lodare in eterno il tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
DOPO LA BENEDIZIONE FINALE
Si dà lettura dell'atto di Matrimonio. Quindi gli sposi, i testimoni e il sacerdote lo sottoscrivono: le firme possono essere apposte sia davanti al popolo sia in sacrestia; mai però sull'altare.
Se lo ritiene opportuno, il sacerdote, tra i possibili doni a ricordo della celebrazione del Matrimonio, può offrire agli sposi il libro della Sacra Scrittura perché la parola di Dio, che ha illuminato il cammino di preparazione e la celebrazione del Matrimonio, custodisca e accompagni la vita della nuova famiglia.
[Nota 1] Melania, prima di divenire monaca con la vedovanza, ha vissuto come santa nel matrimonio ed è santo anche suo marito, Piniano. Vedi su questo la sezione “Melania, la santa”, nel nostro sito www.gliscritti.it