L'arco di Tito, testimone della distruzione del Tempio, posteriore alla lettera agli Ebrei spedita a Roma (clicca per il testo)
Foto di Riccardo Aperti.
L’arco di Tito, testimone della distruzione del Tempio,
posteriore alla lettera agli Ebrei che venne spedita a Roma
«Vi salutano gli emigrati dall’Italia».
(dalla lettera agli Ebrei 13,24)
La lettera agli Ebrei fu scritta probabilmente per essere inviata in Italia (e, quindi, a Roma stessa) come si deduce dalla sezione finale nella quale vengono acclusi i saluti da parte di “quelli che provengono dall’Italia”, probabilmente emigrati italiani nella città dalla quale fu spedita la lettera: essi desiderano salutare i loro connazionali rimasti in patria.
Gli studiosi ritengono che l’epistola debba essere stata scritta prima dell’anno 70, l’anno della distruzione del Tempio da parte dei romani.
Infatti, pur essendo incentrata sulla questione del confronto fra l’antico culto veterotestamentario ed il nuovo culto cristiano, non fa alcun cenno alla cessazione dell’attività cultuale nel Tempio di Gerusalemme.
La lettera presenta Cristo come l’unico vero sacerdote: egli, infatti, non ha offerto animali o sacrifici, ma piuttosto se stesso, per amore, fino alla morte di croce.
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La mostra è stata esposta presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore, a cura dell'Ufficio Catechistico della diocesi di Roma <a href="http://www.ucroma.it">www.ucroma.it</a>. Tutti i testi della mostra sono on-line al link <a href="http://www.gliscritti.it/approf/mbibbia/mbibbia2008.htm">Storia e teologia della Bibbia</a>.
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