Sulla via di Eilat
Città di frontiera, come Gerico, e collegamento con la Giordania dal 1995. La città sorge sulle sponde del Mar Rosso, fondata nel 1950; ad occidente ha la penisola del Sinai ed a oriente le montagne dell’Arabia. Eilat rappresenta per lo Stato d’Israele la porta sul mare aperta verso l’Africa e l’Estremo Oriente.
Prende il nome dall’arabo "ayil": montone o capra del deserto.
Negli anni 1938-39 furono compiuti degli scavi sul tell el-Kheleife, da N. Gliick, a circa mezzo km a nord della attuale spiaggia di Aqaba. Essi rivelarono cinque periodi di occupazione che vanno dal X al V-IV sec. a.C. Vennero alla luce anche delle installazioni per la lavorazione del rame, risalenti al tempo di Salomone.
La località è ricordata nell’Antico Testamento a proposito del territorio degli Edomiti. Insieme a Eilat viene menzionata Ezion Gheber; le due località erano probabilmente tanto vicine da formare un solo agglomerato. (Cfr. Nm 33,35 e Dt 2,8-9).
Nel viaggio verso la Terra Promessa, dopo il fallito tentativo di entrare nel paese di Canaan dal sud, gli Ebrei passarono oltre «il paese dove abitavano i nostri fratelli, i figli di Esaù (= Edomiti), lungo la via dell'Araba per Eilat e Ezion Gheber ». La località ebbe un'importanza maggiore al tempo di Salomone, quando il re vi costruì una flotta per il commercio con l'Oriente «in Ezion Gheber, cioè Eilat, sulle rive del Mar Rosso». Da qui giungevano alla corte di Gerusalemme l'oro, l'avorio, le pietre preziose e il legno di sandalo. Vicino alla città di Eilat vi erano anche le cosiddette Miniere di Salomone (1Re 9,26).
Il posto ebbe importanza anche durante il regno dei re di Giuda. La Bibbia ricorda il tentativo di Giosafat di costruirvi le «navi di Tarsis » per cercare l'oro nel favoloso paese di Ofir. Amazia sottomise gli Edomiti che abitavano nella regione e suo figlio Azaria (Ozia) (1Re 22,49) «fortificò Elat che lui stesso aveva riconquistato » (2Re 14,22).
Durante il regno di Acaz, essa fu definitivamente persa: «Il re di Edom riconquistò Eilat, ne scacciò i Giudei e tornarono ad abitarvi gli Idumei fino ad oggi» (2Re 16,6).
Le bibliche città gemelle Eilat-Ezion Gheber, con l'adiacente spiaggia del Mar Rosso, da tempi immemorabili, marcavano l'estensione in larghezza dell'estremo sud della Terra d'Israele, mentre il Mediterraneo, conosciuto dalla Bibbia come Mare dei Filistei, ne indicava il confine occidentale: «Metterò i tuoi confini dal Mar Rosso fino al Mare dei Filistei» (Es 23,31). Il Salmo 72, attribuito a Salomone e in lode del re messianico, dice: «E dominerà da mare a mare, dal fiume fino ai confini della terra. A lui si piegheranno gli abitanti del deserto, lambiranno la polvere i suoi nemici» (Sal 72,8-9).
La città fu in seguito occupata dai nabatei, dai romani e dai bizantini; situata su vie carovaniere e non lontana da miniere di manganese e rame. Dopo la sconfitta crociata la città fu abbandonata e nel 1949 vi era solo una stazione di polizia turca; rimaneva come tappa obbligata per i pellegrinaggi verso la Mecca degli Arabi provenienti dal Negheb e dal Sinai.