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I nabatei
I nabatei (forse i figli di Nebayot di Gen 25,13) sono una tribù nomade del deserto dell’Arabia del Nord che, a partire dal VI sec., inizia a installarsi nella terra di Edom, approfittando della difficile situazione creatasi nel passaggio tra il dominio babilonese e quello persiano. Le popolazioni edomite si spostarono allora nella Giudea meridionale, formando un nuovo regno, che i tempi del NT conosceranno come Idumea. Già nel VI sec. i Nabatei appaiono menzionati in documenti assiri come Nabatu. A partire dal IV sec. i Nabatei emergono sempre più come tribù autonoma; parlano un dialetto arabo ma hanno adottato la scrittura aramaica, la lingua franca dell’impero persiano. Alla fine del IV sec. è certa la loro presenza a Petra; vivevano di allevamento e commercio ed estraevano bitume dal mar Morto. La prima menzione certa è di Diodoro Siculo, che riporta la testimonianza di un ufficiale greco che, nel 312, combatté i Nabatei a Petra, approfittando di una loro festa religiosa. Dopo alterne vicende il re seleucida Antigono si convinse a lasciare in pace i Nabatei. Diodoro li dipinge come un popolo pacifico, di carattere nomadico, poco incline alla sedentarizzazione. Non si hanno più notizie dei Nabatei fino all’iscrizione del II sec. che menziona il re Areta, forse il primo re dei Nabatei. Questo re, intorno al 169-8 è menzionato in 2Mac 5,8 come il "principe degli arabi". In quel periodo, secondo Diodoro e Strabone, i Nabatei si sarebbero dati alla pirateria nel mar Rosso. È il periodo infatti in cui la scoperta del monsone apre rotte commerciali con l’India. Le notizie divengono più sostanziose a partire dal I sec.: Flavio Giuseppe parla del re Areta II che ebbe scontri con gli Asmonei; per un certo periodo i Nabatei regnarono anche su Damasco. All’arrivo di Pompeo, i Nabatei, che avevano dato asilo al figlio di Aristobulo, Ircano, pretendente al trono di Israele, fanno un trattato di pace con i Romani. Successivamente i Nabatei saranno in conflitto con le truppe di Erode il Grande. Dal 9 a.C. al 40 d.C. è il momento di massimo splendore, sotto il re Areta IV, "amante del suo popolo", che fa pace con Erode Antipa, dandogli in moglie sua figlia. La stabilità data dai Romani al Medio Oriente arricchisce i commerci dei Nabatei; Petra arriva ad avere 20.000/30.000 abitanti. Strabone parla di loro con ammirazione, come di un popolo pacifico e tendenzialmente non violento, governato da una monarchia molto "democratica" che ha sempre preferito i trattati di pace alla guerra. L’ultimo re Nabateo fu Rabbel II (70-106) che spostò la capitale a Babilonia, segno del progressivo allontanarsi di Petra dalla rotta delle carovaniere, a vantaggio della nascente città di Palmyra. Il 22 marzo 106 i romani conquistano l’intero regno nabateo, formando la nuova Provincia Arabia. I romani costruiscono la Via Nova Traiana (da Bosra a Aqaba) tra il 110 e il 114 e danno a Petra lo statuto di metropoli, ritrovando così nuova vita (campagne di scavi lungo la via Nova tra il 1986 e il 1988). Adriano visitò Petra nel 130, quando la città aveva assunto ormai un forte carattere imperiale, pur se la popolazione resta per lo più Nabatea, come cultura e religione. La decadenza del regno nabateo non è stata dunque una conseguenza dell’arrivo di Roma, come sinora si è pensato.

La religione
Il dio principale è la divinità solare Dushara, in seguito identificata con Zeus; significa "quello di Shara" (= Seir, il nome dei monti di Edom; cfr Gen 14,6), raffigurato come un obelisco. Marito di Allat, dea dell’acqua e della luna (l’Ashera cananaica, identificata con Afrodite da Erodoto). Altra dea è Atargatis/Diana (dea dell’agricoltura e della pesca). Poco sappiamo del culto, se non che avveniva sugli alti luoghi (sacrifici di animali e uso del sangue, elementi semitici comuni); culto del serpente connesso con la fertilità. A Pozzuoli è stato trovato un altare con un devoto che offre due cammelli a Dushara; portato da mercanti nabatei. Tracce nabatee trovate persino in Cina. I Nabatei: di lingua araba; di scrittura aramaica; di religione semitica; di arte e architettura greco-romana!

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