Haifa: il porto
HAIFA: (ebr. HEFA, nome di origine talmudica, III sec. circa, ma di significato oscuro. hof yafé = costa bella? Nel medioevo i cristiani la chiamarono Caifa o Caiphas, pensandola fondata dal sommo sacerdote Caifa del racconto della Passione di Gesù).
La città: uno dei porti più importanti del Mediterraneo orientale, è adagiata sulle pendici del Monte Carmelo, all'estremità sud della grande baia che termina a nord con Akko (S.Giovanni d’Acri), distante 29 km. Da Haifa si diramano tre grandi arterie stradali: a sud per Tel Aviv e Gerusalemme, a nord per Akko e il Libano a nord-est per Nazaret e Tiberiade.
Alle raffinerie di Haifa termina l’oleodotto che parte da Eilat, sul Mar Rosso.
La regione fu abitata fin da tempi antichissimi: le grotte scavate sulle pendici del Monte Carmelo hanno portato alla luce tracce di insediamenti umani di epoca preistorica.
La località di Haifa non è mai nominata nella Bibbia.
Nella letteratura talmudica (sec. IV-VI) la città è considerata fra le meglio affermate e nel secolo IX si ha notizia che ivi sorgeva un fiorente centro ebraico. Nello stesso periodo la città si popolò anche di mercanti greci, tanto che gli abitanti ebrei, avendo perso i suoni gutturali della loro lingua, non furono più ammessi a leggere la Bibbia e a condurre le preghiere nelle sinagoghe.
All’epoca crociata, la città, conquistata da Tancredi, ebbe scarsa importanza data la vicinanza di Acri (Akko) che allora era uno dei porti più importanti dell’oriente. Gli epigoni della lotta di Saladino contro i crociati, portarono anche alla devastazione di Haifa. Ricostruita da S.Luigi IX nel 1250-51, fu nuovamente distrutta da Baibars qualche anno dopo e da allora Haifa divenne una piccola borgata di pescatori. Nella lotta contro i crociati, gli ebrei di Haifa presero le parti degli arabi. Allontanatisi dalla città e portatisi ad Acri, gli ebrei conservarono la tradizione di seppellire i loro morti ad Haifa considerando Acri fuori della Terra Santa.
Nel XVI sec. fu conquistata dai Turchi, fin che nel 1670 l’emiro Daher el-Omar, ribellatosi ai Turchi, devastò Haifa conquistandola dopo un lungo assedio; la riedificò cingendola di mura e costruendovi una fortezza attorno alla quale incominciò in seguito a formarsi la nuova città.
Ciò che maggiormente contribuì allo sviluppo di Haifa, oltre la sua magnifica baia, fu la costruzione della ferrovia che la congiungeva con Damasco e Gerusalemme; essa fu realizzata negli anni 1900-1905, epoca nella quale iniziava la lenta e progressiva immigrazione ebraica in Palestina. In tal modo Haifa, all’inizio del 1900, divenne la grande città del «ritorno» (Aliya) nella Terra Santa e della sua «indipendenza» di cui c’è segno nel nome dato al corso principale che attraversa tutta la città: via ha-‘Azmàút (l’indipendenza).