Cafarnao: chiesa ottagonale e casa di Pietro
La casa di Pietro non differisce dalle altre. È relativamente piccola e centrata attorno ad un cortile a L. Una stanza in particolare risulta fin dal I sec. coperta di un fine intonaco ed in essa sono state scoperte lampade e giare oltre a piccoli ami da pesca: doveva essere una stanza particolare usata fin dal I sec. dalle comunità cristiane.
La prima chiesa, ampliata nel IV sec., è centrata proprio attorno a questa stanza. Importanti sono i graffiti in più lingue (151 esempi in greco; 9 in aramaico, 2 in latino). Il nome o il monogramma di Gesù è il più ricorrente (Signore, Salvatore, Cristo, Altissimo, Dio). Si leggono anche il nome di Pietro ed alcune parole del tipo Amen, Kyrie Eleison. Sono presenti anche graffiti di pellegrini che attestano una speciale venerazione per questo luogo.
Più tardi fu costruita la chiesa bizantina (ottagonale); lo scavo di questo strato più recente fu condotto con grande attenzione da parte degli archeologi per non distruggere i resti precedenti (caso raro!). Ne abbiamo attestazione dal pellegrino di Piacenza che scrive (570): "item venimus in Capharnaum, in domo beati Petri, quae est modo basilica".
La basilica era edificata a due ottagoni concentrici, con un portico intorno e diverse entrate. Sulla parte est, in un secondo tempo fu aggiunto un battistero di cui è attualmente ancora ben visibile il tracciato dell’abside. Il pavimento della chiesa e del porticato era ricoperto di mosaici che richiamano per lo stile e le decorazioni quelli della chiesa della moltiplicazione dei pani a Tabgha.
Questi resti archeologici, testimoniano il culto ininterrotto verso la casa di S. Pietro da parte dei giudeo-cristiani della regione e poi dei bizantini.
La tradizionale casa di San Pietro era quasi quadrata. Il muro di ovest, ancora conservato per più d'un metro di altezza, misura 8,35 m di lunghezza.