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Herodion

Notizie storiche
Racconta Giuseppe Flavio che Erode, dopo aver conquistato il regno che gli era stato assegnato dal senato romano, costruì a 60 stadi da Gerusalemme (circa 11 km) una potente fortezza. In realtà l'Herodion oltre che una piazzaforte era anche una sontuosa residenza; in questo luogo Erode stesso volle essere sepolto.
Al tempo della prima rivolta giudaica (66-70 d.C.), dopo l’occupazione di Gerusalemme, anche la fortezza venne presa dalle truppe romane guidate da Lucio Basso (71 d.C.), come tutte le altre fortezze attorno.
Nel 132-135 d.C., epoca della seconda rivolta, l'Herodion divenne un centro di resistenza nelle mani di Simone Bar Kokheba, capo della rivolta stessa.
Durante l’epoca bizantina (V-VI sec.) alcuni monaci greci si installarono fra le rovine, adattandole in parte a monastero. Nei tempi successivi il luogo venne lentamente abbandonato e la polvere del deserto coprì completamente le rovine.
Negli anni 1962-67, l’archeologo francescano P.V. Corbo, compì diverse campagne di scavi sovvenzionate dal governo italiano, portando alla luce i resti delle costruzioni erodiane e dei successivi adattamenti.
Il palazzo risultò così circondato da imponenti mura, difese da una torre rotonda sul versante est e da tre semicircolari negli altri punti cardinali. All’interno la fortezza diventava una vera e propria reggia nella quale non mancava nessuna delle comodità che i tempi potevano offrire.
La località passò sotto l’amministrazione israeliana dopo il 1967; questa ne curò l’aspetto turistico e riprese gli scavi ai piedi del monte. Sulle rovine di un edificio erodiano, fu scoperta una chiesetta bizantina con un pavimento con la dedica a S. Michele.
Un altro elemento caratteristico scoperto è il tunnel tagliato nella roccia che si apre la via verso la cima del monte attraverso due cisterne; esso daterebbe dai tempi di Bar Kokheba.

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