Mura vicino alla porta di Giaffa
La porta di Giaffa, in arabo Bab al-Khalil, la "porta dell'amico" (il richiamo è ad Abramo: è la porta che va verso Hebron). Aperta nel 1898 per permettere l'ingresso solenne del Kaiser Guglielmo II. Dalla porta di Giaffa sino all'angolo sud-est delle mura è possibile scorgere tracce del tracciato erodiano.
Intorno alla Porta gli israeliani, di recente, hanno svolto enormi lavori stradali.
All'interno, sulla sinistra della Porta di Jaffa, si trovano due tombe: sono quelle degli architetti fatti giustiziare da Solimano per aver lasciato il monte Sion fuori dalle mura.
Tutta l'area tra la porta di Giaffa e lo spigolo sud-ovest rivela le tracce delle mura precedenti.
È in questo settore che i romani riuscirono ad aprirsi una breccia nel 70 d.C.
La strada che sale dalla piscina di Siloe entra nella città vecchia per la Porta dei Magrebini (in ar.: Báb el-Magháriba, perché dava accesso al quartiere dei Marocchini). Oggi prevale il nome biblico Porta del Letame (era da questa porta che si accedeva alla valle della Geenna, usata come discarica).
Sulla sinistra, guardando la porta, si possono vedere, all'esterno delle mura, le tracce del lastricato caratteristico di un'antica strada romana.
Passando da questa porta, verso l'interno delle mura, si accede direttamente al muro occidentale.