La musica è ricca e infinita, non ha una fine, non ha in realtà dei limiti, come l’essere umano, di Khatia Buniatishvili con commento di Andrea Lonardo
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Il Centro culturale Gli scritti (22/7/2018)
In questo breve e bellissimo video la grande pianista di origine georgiana Khatia Buniatishvili afferma:
«Quello che noi facciamo con il pianoforte è di esprimere con il tocco. La musica puo essere molto diversa, molto differente. Può esprime un dolore, esprimere aggressività, può essere molto passionale, o di una passione contenuta, può essere caricaturale, un po’ ridicola, o melanconica per esprimere la solitudine.
Può essere questo, può essere quello, può essere tante cose, perché è così ricca e infinita come è l’essere umano.
La musica è, come altre forme d’arte, come una fantasia realizzata. Dunque non ha una fine, non ha in realtà dei limiti».
Questa testimonianza fa eco all’affermazione del neurolinguista Andrea Moro che ha affermato: «Solo gli uomini, per dirla con Wilhelm von Humboldt, “fanno uso infinito di mezzi finiti”. Questa è la sintassi: elementi finiti (le parole) che costruiscono strutture che potrebbero andare avanti all’infinito».
Questa è la differenza fra l’uomo e gli animali: il senso dell’infinitezza.
Anche il tocco particolare di Kathia Buniatishvili, criticato da molti storici della musica insieme ai suoi atteggiamenti da star e gradito invece al grande pubblico e a chi scrive, dice, a suo modo, questa infinità di possibilità aperte dalla musica umana: senza tale ampiezza non si darebbe una disputa fra filologi ed esecutori.
Khatia al pianoforte con la sorella
Gvantsa anche lei pianista
Le due sorelle ragazze con il maestro Michel Sogny
che le scoprì e le accompagnò nella formazione pianistica.
Anche qui che differenza caratterizza l'essere umano:
dal look di quegli anni a quello attuale delle due pianiste