Volete sapere quanti erano esattamente al Circo Massimo per il Family Day? È semplice sapere il numero con precisione utilizzando questo accorgimento matematico. Breve nota di Andrea Lonardo
- Tag usati: scritti_andrea_lonardo
- Segnala questo articolo:
Sui contenuti della manifestazione stessa, cfr. Il ddl Cirinnà. Considerazioni giuridiche e non solo sulle unioni civili, di Andrea Lonardo. Per approfondimenti, vedi la sotto-sezione Famiglia, affettività e sessualità, omosessualità e gender nella sezione Carità, giustizia e annunzio.
Il Centro culturale Gli scritti (30/1/2016)
Ho consultato un esperto di matematica, statistica ed elaborazione di dati relativi al quantitativo di persone che possono essere presenti in un determinato luogo, l’eminentissimo Andreusc von Lonarden Lonardovskji, docente di Mathematik und catheketik presso l’Università di Dresda.
Mi ha risposto che in casi come quelli della manifestazione del Family Day del Circo Massimo (30/1/2016) per conoscere l’esatto numero dei partecipanti bisogna ricorrere ad una semplice operazione matematica da lui stesso escogitata con i suoi collaboratori scientifici nel CNR romano: calcolare il numero preciso dei partecipanti alla manifestazione “Svegliati Italia” del sabato precedente e moltiplicare per 10.
Il team si è ispirato alla relatività del grande Einstein ed è giunto alla conclusione che solo ponendo in relazione quantità diverse diviene possibile un calcolo scientificamente corretto. Infatti, se il numero dei partecipanti di “Svegliati Italia” è stato di 30.000 persone (in piazza del Pantheon ce n’erano sicuramente meno di 1000, a Milano meno di 2000 e nelle diverse città un numero oscillante fra i 10 e i 150) allora al Circo Massimo ce n’erano 300.000. Se, invece, a “Svegliati Italia” ce n’erano 40.000, al Circo Massimo erano 400.000. Se a “Svegliati Italia” ce n’erano 1.000.000, allora al Family day ce n’erano 10.000.000.
L’eminente studioso mi ha confermato di non essere in grado di fornire l’esatta cifra del Family Day e di essere consapevole del fatto che gli organizzatori del Family day abbiano gonfiato i dati: ma l’eminente studioso è altrettanto certo del rigonfiamento ben maggiore dei dati della manifestazione di “Svegliati Italia”: la proporzione – di essa è assolutamente sicuro - è di 1 a 10.
Mi ha poi raccontato di essere in attesa di ricevere il premio Nobel per la matematica per la sua scoperta di calcolo proporzionale che permette di porre in relazione i due eventi da un punto di vista matematico, permettendo così al commentatore degli eventi di sfuggire alla sterile polemica.
Ha tenuto, inoltre, a precisare che l’affluenza del Circo Massimo deve comunque essere considerata notevole a differenza di “Svegliati Italia”. Fra l’altro – ha sottolineato - era molto più facile partecipare alla manifestazione “Svegliati Italia”, dato che essa si teneva nella propria città e non si doveva viaggiare, motivo per il quale si deve parlare di un vero e proprio flop rispetto al Circo Massimo. Il quasi concomitante accadimento del fenomeno – lo studioso esclude, però, qualsiasi collegamento con l’allineamento dei pianeti verificatosi in questi giorni – che ha visto “Svegliati Italia” ed il “Family day” a distanza di una settimana ha permesso l’elaborazione della sua precisa determinazione quantitativa. Senza l’avvenimento di “Svegliati Italia” – ha tenuto a sottolineare – la sua scoperta non sarebbe potuto avvenire. Ha precisato che, in effetti, in una sola settimana l’Italia sembrerebbe essersi destata dal sonno.
Ha affermato poi che il numero dei partecipanti può avere un’influenza democratica, poiché nella Repubblica italiana contano le persone ed i loro voti e, quindi, ha auspicato che il messaggio della manifestazione possa avere un qualche effetto in Parlamento. In effetti - ha sostenuto - nessun partito e nessuna organizzazione religiosa ha sostenuto fin dal principio la manifestazione e l'ha aiutata economicamente, di modo che trattasi di una vera e propria manifestazione popolare, fatta di gente qualsiasi: chiunque abbia un mimino di acume non avrebbe - a suo dire - alcuna difficoltà a riconoscere che nell'Italia contemporanea nessuno ha il coraggio di scegliere grandi piazze, ma preferisce il Pantheon o piazza Santi Apostoli proprio perché sa che non è facile in questa temperie culturale scaldare il cuore. E che quindi l'evento è una cosa realmente nuova, tale da meritare attenzione e forse anche ammirazione, anche da parte di chi non fosse d'accordo sui temi, ma amasse il paese e la sua gente: è gente a cui non gliene viene niente in tasca ed è invece attenta alla condizione dei bambini che nasceranno in un'Europa che sembra interessata a tutto tranne che ai figli. Una manifestazione, fra l'altro, nella quale - evento nuovissimo - non è stato concessa la parola a nessun politico e a nessuna personalità relligiosa, una manifestazione cioè nella quale eventuali politici di centrosinistra o di centrodestra o di altra parte, o preti, o imam, o vescovi, o leader agnostici hanno partecipato a titolo personale, mirabile visu per chi conosce il latino. Alcune sparute minoranze di circa una decina di persone l'una hanno innalzato manifesti politici di varia natura, cosa che era stato vietato dagli organizzatori. Trattavasi invece nella totalità delle persone di laici, di "poveri" laici italiani, sia nel senso civile che ecclesiale del termine.
Ma ha subito precisato– anche in questo il suo habitus scientifico non gli ha permesso di mentire – di essere assolutamente certo che le maggioranze ed i computi numerici dei manifestanti non determinano la verità dei diritti e che la giustizia deve essere reperita altrove. Ha parlato – strane le sue affermazioni – dell’importanza di non dimenticare i diritti delle persone più deboli, cioè i bambini (è un po' anormale che un matematico si occupi di ciò che è numericamente piccolo, quasi tendente allo zero in alcune considerazioni quantistiche, e non dei potenti che numericamente piccoli ma quantisticamente di grande massa muovono le leve della comunicazione sui media, accogliendo senza discutere la cifra gonfiatissima di una settimana fa e rifiutando invece il numero meno gonfiato del Circo Massimo).
Ha perciò auspicato, come ripetutamente si è già espresso, che sia affrontata la questione dei diritti delle unioni omosessuali, diritti che debbono essere giustamente concessi, ma che ci si preoccupi al contempo dei diritti dei bambini a motivo dei quali l’adozione deve essere consentita solo in presenza di un padre e di una madre. Ha specificato che proprio questa differenza è sufficiente a segnare la legittima diversificazione fra le unioni ed il matrimonio naturale - matrimonio di cui parla la Costituzione della Repubblica Italiana agli articoli 29 e 30, articoli che non possono essere modificati se non con un procedimento di revisione costituzionale.
Ritiene che la giusta considerazione dei diritti delle unioni civili e la giusta considerazione dei diritti dei bambini potrebbero portare ad una legge innovativa in Italia, ben migliore di quelle fin qui realizzate nel nord Europa e negli Usa, combattendo l’omofobia ed, insieme, assicurando il giusto ambiente educativo nella famiglia naturale ai bambini.
Post Scriptum
L’accorgimento matematico proposto fornisce anche – la rivista Scientific American ha appena dato l’ulteriore annunzio - la chiave per misurare quanto un vostro amico sia fazioso. Se è onesto - affermano gli studiosi statunitensi - avrà scritto la settimana scorsa almeno 10 post (la proporzione è sempre 10 a 1 secondo la rivista americana) per il numero gonfiato di “Svegliati Italia”, che tramite l'Arcigay ha dichiarato la settimana scorsa 1.000.000 di partecipanti, se ne ha scritto oggi 1 sul numero gonfiato del Circo Massimo. Oppure avrà scritto un post di 10 righe e 10 foto la scorsa volta ed oggi solo un post di 1 riga e con 1 foto.
Altrimenti è fazioso. Ma una volta che avrete scoperto quanti amici faziosi avete, non smettete di voler loro bene. Anche se non riescono ad avere un giudizio equilibrato, camminate con loro fianco a fianco. Loro hanno bisogno di voi e voi di loro. Non si entra nella vera vita da soli. E, comunque, se anche qualcuno non volesse entrare nella vera vita, apparteniamo alla stessa nazione e quindi gli uni agli altri e siamo chiamati a camminare insieme, pur con idee differenti, come sempre è avvenuto e sempre avverrà nella storia.
L'eminente studioso inventore del calcolo relazionale sul numero dei partecipanti alle due manifestazioni ha commentato la notizia della rivista americana sottolineando che, se hai amici anche solo virtuali che scrivono post opposti su questo tema è segno che la nostra società e il tuo profilo FB non sono così chiusi e ottusi come qualcuno vorrebbe far credere, bensì sono un luogo di libero dibattito.