Bob Marley si convertì al cristianesimo alcuni mesi prima di morire di tumore, dopo che già si erano battezzati la moglie ed i figli avuti da lei. Scelse il nome ortodosso etiope di "Luce della Trinità". Breve nota di Andrea Lonardo
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Il Centro culturale Gli scritti (11/2/2015)
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«Bob era davvero un buon fratello, un figlio di Dio, indipendentemente da come la gente lo guardava. Aveva il desiderio di essere battezzato da tempo, ma c’erano persone a lui vicine che lo hanno controllato e lo trattenevano. Ma è venuto in chiesa regolarmente». Così raccontò in un’intervista che venne pubblicata dal Gleaner’s Sunday Magazine il 25 novembre 1984 il sacerdote ortodosso etiope che lo battezzò: si tratta di Abunda Yesehaq, missionario approdato in Giamaica negli anni '60 e divenuto poi arcivescovo, che fu grande amico di Marley.
Yesehaq raccontò che Bob Marley si era già avvicinato alla fede cristiana: "Mi ricordo che una volta mentre stavo celebrando la Messa, ho guardato Bob e le lacrime gli rigavano il volto. Molte persone pensano che fu battezzato perché sapeva che stava morendo, ma non è così. Lo ha fatto quando non c’era più alcuna pressione su di lui, e quando fu battezzato, ha abbracciato la sua famiglia e hanno pianto, hanno pianto tutti insieme per circa mezz’ora».
Prima di lui si erano già battezzati la moglie Rita ed figli nati dal loro matrimonio – Bob Marley ha avuto 13 figli, 3 dalla moglie più altri 2 che la donna già aveva, e gli altri da altre relazioni.
Il battesimo avvenne il 4 novembre 1980 nella Chiesa etiope a New York, dopo 3 tentativi falliti, a causa dei rasta, di battezzarlo a Kingston. Scelse il nome di Berhane Selassie (“la luce della Trinità”). Solo cinque giorni dopo Bob fu trasportato in un centro medico in Germania – dove compì 36 anni.
I funerali, il 21 maggio 1981, furono celebrati dallo stesso Yesehaq, secondo la liturgia etiope ortodossa.