Oggi sarai con me in Paradiso (da J. Ratzinger-Benedetto XVI)
da J. Ratzinger-Benedetto XVI, Gesù di Nazaret. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla resurrezione, LEV, Città del Vaticano, 2011, pp. 237-238
Al posto di un futuro indeterminato [Gesù] pone il suo «oggi»: «Oggi sarai con me nel paradiso» (23,43). Anche questa parola è piena di mistero, ma ci mostra con sicurezza una cosa: Gesù sapeva di entrare direttamente nella comunione col Padre – che poteva promettere il «paradiso» già per «oggi». Sapeva che avrebbe ricondotto l’uomo nel paradiso dal quale era decaduto: in quella comunione con Dio in cui è la vera salvezza dell’uomo.
Così nella storia della devozione cristiana il buon ladrone è diventato l’immagine della speranza – la certezza consolante che la misericordia di Dio può raggiungerci anche nell’ultimo istante; la certezza, anzi, che dopo una vita sbagliata, la preghiera che implora la sua bontà non è vana. «Tu che hai esaudito il ladrone anche a me hai dato speranza», prega ad esempio anche il Dies irae.