Cristo viene... l'adventus medius (da J. Ratzinger - Benedetto XVI)
da J. Ratzinger – Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, LEV, Città del Vaticano, 2011, pp. 322-323
«Conosciamo una triplice venuta del Signore... la terza è in mezzo tra le altre [adventus medius]... Nella prima venuta egli venne nella carne e nella debolezza; in questa intermedia viene nello spirito e nella potenza; nell’ultima verrà nella gloria e nella maestà» (In Adventu Domini, serm. III,4. V,1: PL 183, 45 A. 50 C-D). Per questa sua tesi, Bernardo si riferisce a Giovanni 14,23: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
Si parla esplicitamente di una «venuta» del Padre e del Figlio: è l’escatologia del presente, sviluppata da Giovanni. Essa non abbandona l’attesa della venuta definitiva che cambierà il mondo, mostra però che il tempo intermedio non è vuoto: in esso, appunto, c’è l’adventus medius, la venuta intermedia di cui parla Bernardo. Questa presenza anticipatrice fa senz’altro parte dell’escatologia cristiana, dell’esistenza cristiana.
Anche se l’espressione adventus medius prima di Bernardo era ignota, il contenuto è presente fin dal principio in varie forme nell’intera tradizione cristiana. Ricordiamo ad esempio che sant’Agostino, nelle nubi sulle quali arriva il Giudice universale, vede la parola dell’annuncio: le parole del messaggio trasmesse dai testimoni sono la nube che porta Cristo nel mondo – già ora. E così il mondo viene preparato per la venuta definitiva.
I modi di questa «venuta intermedia» sono molteplici: il Signore viene mediante la sua parola; viene nei sacramenti, specialmente nella santissima Eucaristia; entra nella mia vita mediante parole o avvenimenti.
Esistono, però, anche modi epocali di tale venuta. L’operare delle due grandi figure – Francesco e Domenico – tra il XII e il XIII secolo è stato un modo in cui Cristo è entrato nuovamente nella storia, facendo valere in modo nuovo la sua parola e il suo amore; un modo in cui Egli ha rinnovato la Chiesa e mosso la storia verso di sé. Una cosa analoga possiamo dire delle figure dei santi del XVI secolo: Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio portano con sé nuove irruzioni del Signore nella storia confusa del loro secolo che andava alla deriva allontanandosi da Lui. Il suo mistero, la sua figura appare nuovamente – e soprattutto: la sua forza, che trasforma gli uomini e plasma la storia, si rende presente in modo nuovo.