Donna e uomo: un aiuto che gli sia simile, un aiuto contro di lui (da Enzo Bianchi)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 27 /09 /2011 - 21:25 pm | Permalink | Homepage
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da Enzo Bianchi, Adamo dove sei?, Qiqajon, Magnano-Bose, 1994, p. 175

[In Gen 2, al momento della creazione della donna, Dio dice riferendosi ad Adamo: “Gli voglio fare un aiuto che gli sia simile]. Il testo ebraico è aperto ad un’altra traduzione possibile, che è significativamente attestata proprio all’interno della tra­dizione ebraica: “aiuto contro di lui”. Dice Gen. Rabbah: «Se l’uomo lo merita, essa è un aiuto, se non essa è contro di lui» (XVII,3) e Rashi così commenta: «Se l’uomo ne sarà degno, la donna sarà per lui un aiuto; se non ne sarà degno, ella sarà contro di lui per combatterlo».

Il carattere un po’ maldestro di queste affermazioni rabbini­che non può far dimenticare la verità profonda espressa dal te­sto biblico: l’alterità uomo-donna comporta una conflittualità, una differenza che crea tensione. Per questo l’alterità è ciò che più ci indispone, ci disturba e infastidisce: l’uomo e la donna sono fatti l’uno per l’altro, ma al tempo stesso l’uomo è un problema per la donna e la donna è un problema per l’uomo ed è il quotidiano che fa emergere la differenza conflittuale che abita l’alterità uomo-donna.

Questa diversità e questa dimensione conflittuale vanno assolutamente accettata: la via dell’ibrido, dell’unisex, dell’androgino, che appare un dato culturale oggi diffuso, è un tentativo di misconoscere questa alterità che turba e di rimuoverla. Bisogna invece affermare e riconoscere che uo­mo e donna sono realmente differenti. […]

Purtroppo l’accettazione dell’altro ci fa paura, perché l’altro è portatore di un possibile conflitto con noi, è “contro di noi”. La donna, ma anche il fratello, l’altro uomo, è aiuto perché è anche “contro”. Certamente quando Sartre affermava che “l’inferno sono agli altri” esprimeva con audace lucidità una possibilità reale per tutti! O in Cristo c’è la sottomissione gli uni gli altri o gli altri sono realmente l’inferno per noi, sono per noi un pericolo, un ostacolo, una minaccia. Del resto è proprio in questo rapporto con gli altri che noi sperimentiamo, conosciamo e misuriamo la nostra e l’altrui cattiveria.

Dio trova che l’uomo non è fatto per essere solo: è uomo ve­ramente quando è in relazione, così come la vita, per la Scrittura, è veramente tale quando la si può condividere e trasmettere.