Cura per il cibo: come dire «ti voglio bene» (da Enzo Bianchi)
espressioni riprese da “Il pane di ieri” di Enzo Bianchi, ed. Einaudi (per Dino)
Il cibo è qualcosa per cui si ha cura, si deve “aver cura”, perché è proprio dal mangiare, dalla tavola che si ricevono lezioni e insegnamenti, oltre che consolazioni. […] Il cibo cucinato e condiviso – il pasto – è luogo di comunione, di incontro e di amicizia: se infatti mangiare significa conservare e incrementare la vita, preparare da mangiare per un altro significa testimoniargli il nostro desiderio che egli viva e condividere la mensa testimonia la volontà di unire la propria vita a quella del commensale. Sì, perché nella preparazione, nella condivisione e nell’assunzione del cibo si celebra il mistero della vita e chi ne è cosciente sa scorgere nel cibo approntato sulla tavola il culmine di una serie di atti di amore compiuti da parte di chi il cibo lo ha cucinato e offerto come dono all’amico. Far da mangiare per una persona amata, prepararle un pranzo o una cena è il modo più concreto e semplice per dirgli: «Ti amo, perciò voglio che tu viva e viva bene, nella gioia!».