Riconciliazione: questo è il lavoro da fare (da Benedetto XVI)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 23 /04 /2011 - 14:12 pm | Permalink | Homepage
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dalle risposte date da Benedetto XVI nel corso della trasmissione “A sua immagine. Domande su Gesù” del 22/4/2011, condotta da Rosario Carello

 

La terza domanda ci porta in Iraq, tra i giovani di Baghdad, cristiani perseguitati che le mandano questa domanda: "Salute al Santo Padre dall'Iraq - dicono - Noi cristiani di Baghdad siamo stati perseguitati come Gesù. Santo Padre, secondo lei, in che modo possiamo aiutare la nostra comunità cristiana a riconsiderare il desiderio di emigrare in altri Paesi, convincendola che partire non è l'unica soluzione?".

Vorrei innanzitutto salutare di cuore tutti i cristiani dell'Iraq, nostri fratelli, e devo dire che prego ogni giorno per i cristiani in Iraq. Sono i nostri fratelli sofferenti, come anche in altre terre del mondo, e quindi sono particolarmente vicini al nostro cuore e noi dobbiamo fare, per quanto possiamo, il possibile perché possano rimanere, perché possano resistere alla tentazione di migrare, perché è molto comprensibile nelle condizioni nelle quali vivono. Io direi che è importante che noi siamo vicini a voi, cari fratelli in Iraq, che noi vogliamo aiutarvi, anche quando venite, ricevervi realmente come fratelli. E naturalmente, le istituzioni, tutti coloro che hanno realmente una possibilità di fare qualcosa in Iraq per voi, devono farlo. La Santa Sede è in permanente contatto con le diverse comunità, non solo con le comunità cattoliche, con le altre comunità cristiane, ma anche con i fratelli musulmani, sia sciiti, sia sunniti. E vogliamo fare un lavoro di riconciliazione, di comprensione, anche con il governo, aiutarlo in questo cammino difficile di ricomporre una società lacerata. Perché questo è il problema, che la società è profondamente divisa, lacerata, che non c'è più questa consapevolezza: "Noi siamo nelle diversità un popolo con una storia comune, dove ognuno ha il suo posto". E devono ricostruire questa consapevolezza che, nella diversità, hanno una storia in comune, una comune determinazione. E noi vogliamo, in dialogo, proprio con i diversi gruppi, aiutare il processo di ricostruzione e incoraggiare voi, cari fratelli cristiani in Iraq, di avere fiducia, di avere pazienza, di avere fiducia in Dio, di collaborare in questo processo difficile. Siate sicuri della nostra preghiera.