Giudei nel vangelo di Giovanni (da Ermenegildo Manicardi)
In Gv per la parola “giudei” accade come per la parola “mondo”. Il “mondo” può essere inteso sia in senso buono che in senso negativo: in senso buono è la creazione, in negativo è il mondo in quanto si chiude a Dio. I “giudei” subiscono la stessa sorte: possono essere intesi in senso buono (si parla dei “giudei” come coloro che hanno ricevuto il dono di Dio, come il popolo di Israele), ma a volte questa parola è usata in senso negativo, per indicare gente che, pur possedendo la rivelazione, non sa aprirsi davvero. Però, in realtà, questa parola non è contro i giudei, bensì contro i cristiani, affinché, leggendo, il cristiano si renda conto che può avere una cosa, ma anche non averla! Per questo l’evangelista Giovanni ha lavorato non soltanto intorno alla categoria “mondo” (così bello, eppure così pericoloso), ma anche attorno alla categoria “giudei”, pure così bella e pericolosa.
(dalla conferenza di Ermenegildo Manicardi, organizzata dall’Azione Cattolica di Carpi, dal titolo Il Verbo carne: la gloria dell’Unigenito e i suoi segni, disponibile on-line sul sito dell'AC di Carpi)
(dalla conferenza di Ermenegildo Manicardi, organizzata dall’Azione Cattolica di Carpi, dal titolo Il Verbo carne: la gloria dell’Unigenito e i suoi segni, disponibile on-line sul sito dell'AC di Carpi)