Avvento: Cristo è già venuto! (da Benedetto XVI)
dall’omelia di Benedetto XVI nei vespri con gli universitari romani del 16/12/2010
L’invito dell’Apostolo [Giacomo: “Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra” (Gc 5,7)] ci indica la strada che conduce a Betlemme liberando il nostro cuore da ogni fermento di insofferenza e di falsa attesa, che può sempre annidarsi in noi se dimentichiamo che Dio è già venuto, è già operante nella nostra storia personale e comunitaria e chiede di essere accolto. Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe si è rivelato, ha mostrato il suo volto e ha preso dimora nella nostra carne, in Gesù, figlio di Maria - vero Dio e vero uomo - che incontreremo nella Grotta di Betlemme. Tornare lì, in quel luogo umile e angusto, non è un semplice itinerario ideale: è il cammino che siamo chiamati a percorrere sperimentando nell’oggi la vicinanza di Dio e la sua azione che rinnova e sostiene la nostra esistenza. La pazienza e la costanza cristiana - di cui parla san Giacomo - non sono sinonimo di apatia o di rassegnazione, ma sono virtù di chi sa che può e deve costruire, non sulla sabbia, ma sulla roccia; virtù di chi sa rispettare i tempi e i modi della condizione umana e, perciò, evita di offuscare le attese più profonde dell’animo con speranze utopistiche o fugaci, che poi deludono.