Casta meretrix: la chiesa donna di tutti (commentando Sant'Ambrogio)
da Inos Biffi, La casta donna di tutti. Chiesa santa e uomini peccatori, L'Osservatore Romano, 18/6/2010
"L'espressione casta meretrix - osserva […] Giacomo Biffi, al quale dobbiamo finalmente l'esegesi esatta del testo di sant'Ambrogio - lungi dall'alludere a qualche cosa di peccaminoso e di riprovevole, vuole indicare - non solo nell'aggettivo ma anche nel sostantivo - la santità della Chiesa; santità che consiste tanto nell'adesione senza tentennamenti e senza incoerenze a Cristo suo sposo (casta) quanto nella volontà di raggiungere tutti per portare tutti a salvezza (meretrix)".
Della meretrice la Chiesa imita, quindi, non il peccato, ma la disponibilità, solo che è una "casta" disponibilità, cioè una larghezza di grazia.
Ma riportiamo per intero l'audace testo ambrosiano, tutto costruito secondo l'esegesi allegorica: "Rahab nel tipo (ossia nel simbolo e nella profezia) era prostituta, ma nel mistero (in quello che significava) è la Chiesa, vergine immacolata, senza ruga, incontaminata nel pudore, amante pubblica, meretrice casta, vedova sterile, vergine feconda: meretrice casta, perché molti amanti la frequentano per l'attrattiva dell'affetto ma senza la sconcezza del peccato; vedova sterile, perché non è suo uso partorire quando il marito è assente; vergine feconda, perché ha partorito questa moltitudine, vendendo i frutti del suo amore e senza esperienza di libidine" (Expositio evangelii secundum Lucam, III, 23).