Chiesa in Francesco d'Assisi (da Carlo Carretto)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 26 /02 /2010 - 14:54 pm | Permalink | Homepage
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da Carlo Carretto, Io Francesco

Non mi ha mai sfiorato il pensiero di vivere da solo. Quando sentivo qualcuno predire su di me la vita eremitica, a causa del mio fuggire dai luoghi abitati dopo la prima conversione ed a motivo di quel vestitaccio da eremita che mi ero messo addosso per sentirmi libero, capivo che sbagliava.

Io ero fatto per avere compagni, io ero fatto per la comunità. Ogni uomo che mi passava vicino lo guardavo come un compagno di viaggio specie se era giovane, povero e se sapeva pregare. Sin dal principio della mia conversione a Dio intuii che sarebbero stati molti a seguirmi perché era troppo bella la strada che avevo trovato e la gioia che mi dava il Vangelo di Gesù.

Nello stare insieme avevamo trovato la felicità e la forza di sentirci Chiesa. Si sarebbe detto che eravamo usciti di prigione, la prigione del nostro passato, dei nostri complessi, delle nostre inesistenti paure. Ci eravamo proposti fin dall’inizio di vivere come indicava il Vangelo di Gesù senza aggiungere nulla di nostro. Così, dovendo fare delle scelte aprivamo a caso il Vangelo dopo aver pregato un po’ e facevamo com’era scritto senza nulla aggiungere. Questo modo di fare ci dava una libertà senza confini e nutriva di solido cibo la semplicità del cuore.