Spirito Santo che partecipa dell'amore del Padre e del Figlio (da Riccardo di San Vittore)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 26 /02 /2010 - 14:31 pm | Permalink | Homepage
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da Riccardo di San Vittore, Sulla Trinità, Città nuova, Roma, 1990, p. 142

Finché uno è il solo ad esser amato da un altro, evidentemente gode egli solo delle delizie di una straordinaria dolcezza; allo stesso modo anche l’altro, finché non ha qualcuno che partecipi del suo amore, non può comunicare la suprema delle gioie.

Se si vuole che tutti e due siano in grado di comunicare simili delizie è necessario che essi abbiano un altro che sia amato allo stesso modo. Di conseguenza, come abbiamo detto, se i due che si amano reciprocamente sono talmente generosi da voler comunicare ogni loro perfezione, occorre – come si è detto – che entrambi esigano con un desiderio uguale e per la stessa ragione un terzo da amare nella stessa maniera, e lo possiedano, secondo il desiderio, con la pienezza del loro potere.