Il Soggetto che riceve la rivelazione di Dio, la chiesa, fa parte della rivelazione stessa (dal cardinal Camillo Ruini)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 27 /05 /2007 - 23:08 pm | Permalink | Homepage
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Il Soggetto che riceve la rivelazione di Dio, la chiesa, fa parte della rivelazione stessa,
dalla relazione del cardinal Camillo Ruini sul tema Teologia e cultura. Terre di confine, tenuta alla Fiera Internazionale del libro di Torino, l’11 maggio 2007


(Voglio richiamarmi) all’analisi della natura della divina rivelazione che J. Ratzinger aveva elaborato nello studio su San Bonaventura con cui intendeva conseguire l’abilitazione all’insegnamento accademico e che è riproposta sinteticamente nel suo libro La mia vita (ed. San Paolo, pp. 72 e 88-93). La rivelazione è cioè anzitutto l’atto con cui Dio manifesta se stesso, non il risultato oggettivato (scritto) di questo atto. Per conseguenza, del concetto stesso di rivelazione fa parte il soggetto che la riceve e la comprende – in concreto il popolo di Dio dell’Antico e del Nuovo Testamento –, dato che se nessuno percepisse la rivelazione nulla sarebbe stato svelato, nessuna rivelazione sarebbe avvenuta. Perciò la rivelazione precede la Scrittura e si riflette in essa, ma non è semplicemente identica ad essa, e la Scrittura stessa è legata al soggetto che accoglie e comprende sia la rivelazione sia la Scrittura, ossia alla Chiesa. Concretamente la Scrittura nasce e vive all’interno di questo soggetto. Con ciò è dato il significato essenziale della tradizione ed anche il motivo profondo del carattere ecclesiale della fede e della teologia, oltre che il fondamento della validità di un approccio alla Scrittura che sia al contempo storico e teologico. E’ dunque con buona coscienza e consapevolezza critica che possiamo accogliere, come teologi, quell’intima relazione della Scrittura e della tradizione con tutta la Chiesa e con il suo magistero di cui ci parla il n. 10 della Dei Verbum.