Perseverare nell’insegnamento degli apostoli, in Atti (da Daniel Attinger)
da Daniel Attinger, Abbiamo visto la sua gloria. Riconoscere il Signore nella fragilità dei segni, AVE, Roma, 2008, pp. 83-84
È significativo che Luca [in At 2,42-48] non parli di perseveranza nella lettura delle Scritture – che pure sono così importanti per lui: è infatti sulla base delle Scritture che il Risorto spiega ai discepoli che egli doveva morire e risorgere (cfr. Lc 24,27; 44-47), ma nell’insegnamento degli Apostoli. Nei primi tempi della Chiesa le Scritture sono l’antico Testamento; ora esso abbisogna di qualcuno che indichi come queste Scritture parlino di Cristo e ne siano come piene. Ciò non può mai essere dato per scontato; basta ricordare quante volte, nella storia della Chiesa, alcuni movimenti sono stati tentati di tralasciare l’Antico Testamento per conservare solo il Nuovo. Ebbene, l’insegnamento degli Apostoli consiste proprio in questo: si tratta di mostrare come le Scritture – l’Antico Testamento – annunziano, raccontano e indicano il Cristo o, per riprendere un’espressione di Luca, di “aprire le Scritture” oppure di “aprire la mente dei discepoli all’intelligenza delle Scritture” (Lc 24,32 e 45).
È significativo che Luca [in At 2,42-48] non parli di perseveranza nella lettura delle Scritture – che pure sono così importanti per lui: è infatti sulla base delle Scritture che il Risorto spiega ai discepoli che egli doveva morire e risorgere (cfr. Lc 24,27; 44-47), ma nell’insegnamento degli Apostoli. Nei primi tempi della Chiesa le Scritture sono l’antico Testamento; ora esso abbisogna di qualcuno che indichi come queste Scritture parlino di Cristo e ne siano come piene. Ciò non può mai essere dato per scontato; basta ricordare quante volte, nella storia della Chiesa, alcuni movimenti sono stati tentati di tralasciare l’Antico Testamento per conservare solo il Nuovo. Ebbene, l’insegnamento degli Apostoli consiste proprio in questo: si tratta di mostrare come le Scritture – l’Antico Testamento – annunziano, raccontano e indicano il Cristo o, per riprendere un’espressione di Luca, di “aprire le Scritture” oppure di “aprire la mente dei discepoli all’intelligenza delle Scritture” (Lc 24,32 e 45).