Rito e amore (da Benedetta Tobagi)
da Benedetto Tobagi, figlia di Walter Tobagi, Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre, Mondadori, Milano, 2009, estratto pubblicato sul Corriere della sera, 2/11/2009
Un altro posto dove vado da sola è il cimitero. Anche lì mi sento in pace. Papà riposa nel paese d’origine della mia nonna materna, un cimitero piccolo, raccolto, lontano dai rumori, a misura d’uomo. Ci sono tanti alberi. Non è un posto triste. Anche le lacrime, qui, sono un sollievo. Quando mi succede qualcosa di importante, ritaglio il tempo per andare a dirlo a mio padre, come farei se fosse vivo e abitassimo in due città diverse. Gli parlo. A volte parlo sul serio, seppure a bassa voce, per paura di esser presa per pazza. Bisogna provare per capire che fa una grossa differenza, lasciar uscire la voce. È un rito dolce e liberatorio. Quando vado a trovare papà al cimitero mi piace portargli una rosa, una sola, ma molto bella. In una delle infinite tonalità del rosa. La scelgo con cura prima di partire, ci metto del tempo, è importante. Non la lascio nel vaso, ma la incastro nella grata di ferro battuto perché sia più vicina alla sua fotografia. La lascio lì accanto, come una carezza.
Un altro posto dove vado da sola è il cimitero. Anche lì mi sento in pace. Papà riposa nel paese d’origine della mia nonna materna, un cimitero piccolo, raccolto, lontano dai rumori, a misura d’uomo. Ci sono tanti alberi. Non è un posto triste. Anche le lacrime, qui, sono un sollievo. Quando mi succede qualcosa di importante, ritaglio il tempo per andare a dirlo a mio padre, come farei se fosse vivo e abitassimo in due città diverse. Gli parlo. A volte parlo sul serio, seppure a bassa voce, per paura di esser presa per pazza. Bisogna provare per capire che fa una grossa differenza, lasciar uscire la voce. È un rito dolce e liberatorio. Quando vado a trovare papà al cimitero mi piace portargli una rosa, una sola, ma molto bella. In una delle infinite tonalità del rosa. La scelgo con cura prima di partire, ci metto del tempo, è importante. Non la lascio nel vaso, ma la incastro nella grata di ferro battuto perché sia più vicina alla sua fotografia. La lascio lì accanto, come una carezza.