Benedizione dopo aver soddisfatto un bisogno corporale (da Berakhòth. Introduzione alle benedizioni)
Benedizione ashér jatzár, che va recitata dopo aver soddisfatto un bisogno corporale (da Berakhòth. Introduzione alle benedizioni, Carucci editore – DAC, Roma, 1980, p. 14.
«Benedetto Tu o Signore Dio nostro Re del Mondo, che ha creato l’uomo con sapienza, e vi ha creato fori e canali. È chiaro e noto davanti al Tuo trono che se uno di questi si chiudesse o si aprisse nessuna creatura potrebbe resistere neppure per poco tempo. Benedetto Tu o Signore, medico di ogni creatura e meraviglioso artefice».
La formula in pratica esprime gratitudine per il buon funzionamento della macchina perfetta del corpo umano, di cui tuttavia si riconosce la precarietà e l’impotenza, nei riguardi della forza divina.
«Benedetto Tu o Signore Dio nostro Re del Mondo, che ha creato l’uomo con sapienza, e vi ha creato fori e canali. È chiaro e noto davanti al Tuo trono che se uno di questi si chiudesse o si aprisse nessuna creatura potrebbe resistere neppure per poco tempo. Benedetto Tu o Signore, medico di ogni creatura e meraviglioso artefice».
La formula in pratica esprime gratitudine per il buon funzionamento della macchina perfetta del corpo umano, di cui tuttavia si riconosce la precarietà e l’impotenza, nei riguardi della forza divina.